Andare a scuola è diventato liberatorio per Jisung che almeno esce da casa, la cosa più importante di quel periodo….Non appena scende dal pullman vede Seungmin aspettare all’entrata e gli si avvicina battendogli sulla spalla. L’amico gli sorride <<Buongiorno! Hai fatto bei sogni?>> gli strizza l’occhio e Jisung ricorda del vicino di casa.
Sorride colpevole e abbassa lo sguardo, poi il discorso viene interrotto da Changbin che gli getta il braccio attorno al collo tirandolo giù <<Ehilà spione!>>
Jisung avvampa <<Oh ma insomma! Dovete dirlo ai quattro venti?!>>
I due ridono <<Aaah!>> sorride Changbin <<Le prime esperienze sono le migliori>> gli batte sul petto e Sungmin corruga la fronte <<C’è qualcosa che devi dirci e che non sappiamo Bin?>> domanda e il corvino nega <<No? Era per dire, qua è Jisung lo spione>> alza le mani e così i tre entrano a scuola divertendosi.
<<Oggi hai le prove?>> domanda Seungmin e Jisung annuisce sedendosi accanto a lui <<Sì e poi vado a casa di Chan hyung, se volete potete venire a vedermi>> propone poi Jisung e Seungmin sorride <<Si certo, mentre fai quelle strane mosse di ballo?>>
<<Guarda che sono cose fighe…>>
Changbin sghignazza <<Sono un po’ imbarazzanti Ji, lascatelo dire>>
Jisung incrocia le braccia al petto stizzito <<Io ho un bel fisico, è grazie a questo sport. Di voi si può dire lo stesso?>> li guarda in attesa e Changbin non ci mette molto a dirgli che lui fa sempre palestra, Seungmin farfuglia che qualche volta va a correre ma poi il discorso viene interrotto dal professore.
Jisung ringrazia che i suoi amici siano sempre con lui perchè sa che ormai è abbastanza tempo che ha fatto outing in casa, non ha idea se qualcuno a scuola lo sappia o se lo sospetti, se i suoi l’abbiano detto a qualcuno ma non pensa che gl’importerebbe. Alla fine si farebbero gli affari propri lo stesso e poi non cerca amici nuovi…
O almeno è quello che pensa fino a quel pomeriggio perchè poi, durante una pausa per bere tra le prove della nuova coreografia, Chan gli si avvicina sudato e smanicato come sempre. Jisung lo invidia un po’ perchè Chan è davvero bello, specie con quei capelli riccioli biondi veramente sbarazzini che si è tinto chissà quanto tempo prima, ormai Jisung non ricorda da quanto il suo amico faccia tutti questi colori.
<<Sai,>> ansima Chan bevendo e sventolando la bretella che indossa <<Mio cugino è arrivato>> dice e Jisung ricorda che gli avesse accennato al fatto che il suo cugino australiano si trasferiva in Corea pure lui.
<<Ah sì? Lo conoscerò?>> scherza ma Chan annuisce davvero <<Sì, sta sera. Per ora alloggiano da noi quindi sì>>
Jisung lo guarda stupito <<Ah sì? Wow, uhm...com’è?>> e quindi c’è altra gente e non sarà come stare in famiglia…
Chan sorride <<Fantastico! E’ un po’ scarso in coreano ma alla fine se la cava bene, è particolare e un po’ silenzioso ma una volta che si scioglie è fantastico>> annuisce e Jisung scrolla le spalle <<Forte>> dice solo, non toccato molto dalla cosa e quando tornano ai propri posti la musica riparte alta come sempre e tutto sparisce dalla sua testa mentre si muove sfogandosi in quel modo.
E’ bello avere qualcosa in cui mettere tutto l’impegno che ha, avere qualcosa che sa fare bene. A volte si fermano persino di più lui e Chan per provare altri passi inventati e qualche volta Jisung va da lui solo per provare una coreografia tutta loro. Gli piace stare con Chan.
<<Ah!>> si butta a terra sfinito il biondo alla fine dell’allenamento <<Sono a pezzi! Domani non salirò le scale di scuola!>>
Jisung ride scostando i capelli sudati dalla fronte, pensando che si laverà da Chan come sempre. Quando escono non cambiandosi nemmeno Chan fa strada fino a casa sua che raggiungono a piedi arrivando mezz’ora dopo mentre chiacchierano un po’.
<<Mio cugino è più piccolo di me comunque>> gli dice Chan mentre apre il cancello di casa e Jisung non si stupisce perchè anche lui è più piccolo dell’amico.
<<D’accordo...permesso>> sorride Jisung entrando in casa, sentendo quel buonissimo odore confortante di sempre e già le pietanze a cuocere. Non appena lo vede la madre di Chan lo stringe a sè <<Jisung è bello vederti!>> sorride prima di spettinare i capelli del figlio <<Ma quanto puzzate, forza andate a lavarvi prima che tua zia ti veda così>> ride guardando Chan che annuendo fa strada verso il bagno.
Per Jisung quella di Chan è come una seconda casa, e lo stesso vale per quelle dei suoi amici ma conosce Bang Chan da quando faceva le medie perciò hanno molto più passato alle spalle.
<<Ah, Felix sarà in camera sua>> dice a un certo punto dandogli un asciugamano e Jisung corruga la fronte <<Felix?>>
<<Ciao>>
Di colpo una voce profonda e bassa si espande per il bagno e Jisung alza lo sguardo allo specchio trovando un ragazzo all’incirca della sua età fermo sulla porta che guarda lui e Chan non sapendo bene cosa fare. Non appena si volta Jisung guarda strabiliato le sue lentiggini che risaltano tantissimo sulla carnagione pallida e sorride notando che a sua volta abbia i capelli tinti di biondo, proprio come Chan. E’ più alto di lui però è veramente molto bello e questo è il motivo per cui Jisung arrossisce appena mentre mormora <<Ciao…>> catturando l’attenzione di Felix che spia il suo rossore.
<<Oddio>> ride Chan <<Ci penserò io, lui è Felix mio cugino australiano, lui è Jisung il mio amico di ballo>>
Felix fa una smorfia <<Devi specificare che sono australiano?>>
<<Tanto si vede eh>>
Jisung nega <<Non si vede>> assicura e Chan sorride <<Bene, ti lascio lavare Jisung, dopo ci saranno anche gli zii ma non importa->>
<<Ah no,>> interrompe Felix <<I miei hanno deciso di mangiare fuori>>
Chan chiude la porta e Jisung si sfrega la fronte una volta solo. Ma è normale che un ragazzo abbia quella voce a soli diciassette anni?
Dio, era veramente carino...E che labbra spesse....
<<Sveglia Jisung>> si mormora lavandosi velocemente per poi mettere la roba che aveva prima dell’allenamento. Quando esce Chan fischietta entrando lui in bagno e Jisung scende di sotto per riporre i vestiti sporchi nel borsone di ballo dove tiene anche le scarpe da ginnastica e tutto il resto. Afferra il telefono per vedere se ci sono messaggi ma ne trova solo qualcuno dai suoi amici che legge, quando si volta Felix è seduto sul divano e lo sta guardando. I loro occhi s’incontrano e Felix distoglie subito lo sguardo schiarendosi la voce, i genitori di Chan sono in cucina e alla fine Jisung prende coraggio e gli si siede accanto <<Allora Felix, ti piace la Corea?>>
<<Uhm, sì per ora>>
<<Chan hyung mi ha detto che hai la mia età, quindi riprendi da capo una scuola?>> lo osserva e Felix annuisce giocherellando con i lacci dei pantaloni <<Già...spero vada tutto bene>>
<<Quando inizi?>>
<<Lunedì prossimo>>
<<E dove?>>
Felix corruga la fronte <<Non sono sicuro...E’ una scuola vicino ad un campo sportivo, Chan mi ci ha portato stamattina perchè conosce la zona>>
Jisung collega il campo alla sua scuola in meno di due secondi <<Ah sì, è la mia scuola sicuramente. Ecco perchè lo hyung la conosce, qualche volta mi fa sorprese>> sorride <<Be’, siamo una scuola a posto credo. Ti piacerà>> scrolla le spalle e Felix resta zitto.
Jisung lo osserva, è veramente silenzioso allora…
<<Com’è l’Australia?>> chiede <<Non l’ho mai vista>>
Felix sorride <<E’ bella, però i miei ci tenevano che venissi anche un po’ qua quindi eccoci. Mio padre è stato spostato in questo nuovo settore di lavoro, una cosa simile>>
Jisung abbassa lo sguardo <<Immagino che sia un luogo libero dai tradizionalismi>> riflette e Felix corruga la fronte <<In che senso?>>
<<No, dicevo così...Sicuramente non è rigida come la Corea>> scherza cercando di togliersi i brutti pensieri di testa e Felix scrolla le spalle <<Lo scoprirò>>
Chan li interrompe, <<Eccovi!>> si butta tra di loro abbracciando Felix e stritolandolo. Jisung sorride, Chan è sempre così coinvolgente…
<<Hai sentito che farà la tua scuola?>> gli chiede poi e Jisung sbuffa <<Potevi dirmelo>>
<<Mh, mi sono scordato. Comunque te lo affido capito?>> lo guarda serio Chan e Jisung ridacchia mentre Felix mugola <<Certo, non so neanche in che classe o indirizzo sarà!>>
<<Non fa niente, fate amicizia, a Felix servono amici e a Jisung non fa male un po’ di diversità>> gli strizza l’occhio sapendo del suo orientamente e Jisung scosta lo sguardo.
Felix si scosta <<Guarda che gli amici me li posso fare eh>>
Chan sogghigna <<Sì, però vorrei che foste amici>>
<<Perchè?>>
Jisung nota che Chan sembra sapere qualcosa di troppo che loro non sanno, specie con quel sorrisetto e quello sguardo furbo <<Niente di che>> dice solo prima di alzarsi quando li chiamano a mangiare.
<<Jisung, tutto bene a casa?>> domanda il padre di Chan e lui annuisce anche se l’amico gli lancia un’occhiata dubbiosa. Sa tutto e per questo non ci crede per niente alle balle che Jisung racconta per tutto il tempo. E’ dispiaciuto per lui e perde la sua allegria, motivo per cui Felix inizia a chiedersi che gli passi per la testa.
<<Ehi, tutto ok?>> gli mormora quindi mentre Jisung parla con i suoi zii e Chan sospira <<Be’...non dovrei dirtelo ma Jisung non ha una situazione facile a casa, ne parla bene ma in realtà non va bene>>
Felix smette di masticare e guarda Jisung che sorride come se niente fosse, fa una smorfia <<Non mi piacciono i bugiardi…>>
Chan gli tira una gomitata <<Non lo è>> mormora <<Ha solo dei problemi come tutti, solo che i suoi sono molto rigidi su certe cose e questo lo fa stare male. E’ fortunato ad avere dei buoni amici come me e i suoi quindi mi piacerebbe se imparassi da lui e gli stessi vicino ok? E’ una brava persona>> lo incoraggia e Felix sospira facendo come richiesto anche se non capisce perchè.
<<Ehi voi due>> li riprende la madre di Chan <<Che avete da farfugliare in inglese? C’è gente qua che non capisce!>> sventola la mano e Jisung sorride guardando Felix incuriosito <<L’inglese è una bella lingua>> afferma e Chan ride <<Ho insegnato tutto ciò che so a Jisung, se vuoi puoi parlargli un po’ in inglese quando ti scordi qualche parola coreana Lix, ok?>>
Felix sorride stupito <<Davvero?>>
Jisung scrolla le spalle <<Me la cavo, quando Chan hyung si mette qualcosa in testa non gli si può dire di no>> ricorda di quando alle medie si era fissato l’obbiettivo di farlo migliorare nelle lingue <<In più quando tuo cugino è arrabbiato a volte parla inglese e uno non sa mai che cavolo dice quindi meglio per me>> ridacchia e così gli altri.
<<Jisung perchè non ti fermi a dormire? Tanto domani è sabato>> propone la madre di Chan a un certo punto della serata e Jisung si morde il labbro <<Uhm...non lo so…>>
<<Se vuoi telefono ai tuoi>>
<<Ma non ho niente dietro…>> perchè sicuramente era meglio che telefonasse la madre di Chan che lui, non gli avrebbero mai creduto e avrebbero pensato a chissà cosa.
<<Ti presterà qualcosa Chan>> scrolla la mano la donna prendendo già il telefono per chiamare e quando la risposta arriva affermativa i tre vanno nella stanza di Chan dove presta un pigiama a Jisung e da a Felix il materassino gonfiabile da pompare.
<<Ah! Sono troppo smilzo per questo!>> si lamenta il biondino stanco di pompare e Chan ride andando a dargli una mano.
Quando anche le lenzuola sono messe Jisung ringrazia e osserva Felix <<Ehi, può dormire qua no? Facciamo una sorta di pigiama party>> propone e il biondino acconsente lasciandoli fare, prendendosi semplicemente il suo cuscino da mettere al contrario sul letto di Chan che avrebbero condiviso.
<<Allora,>> inizia Chan <<Ora che siamo soli...posso dirvi come mai voglio che voi diventiate più amici credo>>
Jisung corruga la fronte e Felix giocherella con le dita in attesa.
<<Ecco...entrambi siete gay>> butta fuori e Felix sgrana gli occhi voltandosi verso Jisung che fa lo stesso a bocca aperta.
<<Oh>> mormora Felix e Jisung non sa cosa dire <<Io- wow...esistono altri gay>> ride ironizzando un po’ preso di sorpresa <<Cioè...un po’ ti capisco hyung però non sono la persona giusta...voglio dire, con tutti i casini che ho, figurati se->>
<<Non devi fare niente, è solo che voglio che stiate insieme- non in quel senso- perchè avete entrambi le vostre difficoltà e Lix...so che affronterai molte difficoltà qua in Corea. La gente non è molto aperta su questo argomento, anzi>>
Jisung sorride amaramente abbassando il capo <<Già>>
Felix guarda prima uno e poi l’altro iniziando a collegare le cose <<Oh! Quindi i tuoi non accettano la cosa?>> domanda e Jisung nega <<Nop, credono che sia piccolo per capirlo e che è per via della scuola maschile che ho fatto anni fa. Una vera scemenza…>>
Felix osserva Chan che guarda dispiaciuto Jisung e capisce subito cosa deve fare così scende dal letto e va a sedersi sul materassino dell’altro. Jisung lo guarda confuso ma quando Felix lo stringe a sè sgrana gli occhi non sapendo che fare, <<Non posso capirti del tutto>> dice Felix <<Perchè ai miei vado bene così, però posso starti vicino perchè sono sicuro che quello che tu passi con la tua famiglia io lo passerò con le persone quindi…>> si allontana stringendogli la mano e sorridendogli <<Ti sarei grato se anche non fossimo in classe insieme fossimo amici>>
Jisung è sbalordito e per un attimo si chiede se tutti gli australiani sono così fantastici perchè anche Chan lo è. Sono comprensivi, hanno la mente aperta e capiscono al volo per questo non ci mette molto ad annuire e ricambiare il suo sorriso.
<<Sì, sarebbe bello averti come amico>>
Com’è che diceva?
Non interessato ad avere amici in più?
Be’ a volte la sorte fa al caso suo.

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Neighbors~ Minsung
FanfictionHan Jisung è un ragazzo gay che si è appena dichiarato alla sua famiglia. I suoi genitori non sono sicuri della sua scelta e tutto ciò che Jisung ha sono i suoi amici, che da sempre lo sostengono. Uno di loro gli presenterà suo cugino Felix, appena...