Carmen era passata a dirmi di puntare la sveglia per le 7 la sera precedente, ma avevo preferito le 6:30 per non rischiare di essere in ritardo. Mi suggerì di vestirmi elegante il giorno seguente, dandomi come motivazione il farmi sembrare un'adulta agli occhi degli altri. In realtà penso che le intressasse che io facessi fare a lei una buona impressione. Non voleva prendere la nomea di colei che aveva adottato una ragazzina incivile.
La sveglia, quindi, suonò alle 6:30. La spensi e ebbi la tentazione di girarmi dall'altra parte e continuare a dormire, ma la buona volontà prevalse sulla pigrizia. Mi alzai e dopo una doccia veloce mi diressi nella cabina armadio alla ricerca di qualcosa da indossare per quel primo giorno. Scelsi dei leggins di pelle nera, sexy ma raffinati, e un mini abito verde acqua fatto in lana. Ai piedi misi degli stivaletti sportivi con borchie. Non so se ero abbastanza elegante, ma se la mia madre adottiva aveva messo quei vestiti nella mia cabina armadio era per farmeli indossare, giusto? Pettinai i capelli e decisi di lasciarli sciolti. Erano un po' mossi ma non disordinati, il che era una anomalia. Mi misi un filo di eyeliner nero e il mascara, come sempre, e alla fine optai per un rossetto rosso non troppo scuro. Mi guardai allo specchio soddisfatta del mio riflesso.
"Virgiiiiiniaaaaa" sentii chiamare dal basso. Carmen avvisava che la colazione era pronta, così presi lo zaino e scesi.
"Buongiorno, come sei bella!" mi disse. Ero sicura fosse sincera, il suo sorriso lo confermava. La tavola era apparecchiata con ogni ben di dio, ma mi accontentai di una fetta di torta alle mandorle. Amavo le mandorle. Mentre cercavo di ripulirmi la bocca dallo zucchero ecco che arrivò il mio affascinante coinquilino.
Mi vergognai a morte per il mio aspetto buffo, avevo il viso ricoperto di zucchero a velo! Jonas sembrò notare il mio imbarazzo e per sottolinearlo si mise a ridere dicendo "Togliti quella roba dalla bocca che dobbiamo andare, non vorrai farti vedere in quel modo" tornando immediatamente serio e stronzo come il giorno precedente.
Uscì di casa e mi affrettai per raggiungerlo, non volevo essere lasciata a casa. Feci per sedermi dietro di lui sulla moto ma mi fermò.
"Hei piccola aspetta" mi disse facendomi rabbrividire. Aveva usato un tono sexy, dolce. Era trasformato. Avvicinò il dito alla mia bocca togliendomi un po' di zucchero che era rimasto sulle mie labbra.
"Gr-grazie" sbiascicai. Mi prese il mento tra le mani e me lo sollevò facendo incontrare i nostri occhi. Ci guardammo per qualche secondo poi lui avvicinò le sue labbra alle mie lasciandomi un bacio dolce e casto. "Forza piccola o faremo tardi" aggiunse riportandomi alla realtà. Ero ancora immersa nei ricordi di quel bacio che probabilmente per lui era stato un gesto qualsiasi. Ma non per me. Non sapeva quanto mi aveva eccitata.
Salii sulla moto dietro di lui e lo abbracciai ai fianchi stringendomi a lui. Mi accarezzò una mano prima di mettere in moto per raggiungere la scuola.
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Amore fraterno
RomanceVirginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affa...