JONAS
Incredibile. Avevamo quasi fatto sesso, ma mi ero fermato. Quando mai rifiutavo la possibilità di una scopata? Da quando conoscevo Virginia. Ma avrei potuto scopare proprio con lei. E allora, perché non l'avevo fatto? Di preciso non lo sapevo. Lei era ubriaca, e non mi volevo approfittare di quello. Non si rendeva nemmeno conto di quello che stavamo facendo e probabilmente il giorno dopo nemmeno se lo sarebbe ricordato. Le avevo sussurrato un "sei bellissima" quando dormiva. Lo era davvero, così piccola e dolce tra le mie braccia. Il suo respiro che si faceva regolare, i suoi occhi che si chiudevano, la sua mano che mollava la presa della mia mano. Lo era davvero, era davvero bellissima.
Ero ancora sdraiato accanto a lei mentre facevo queste riflessioni e decisi di alzarmi per tornare nella mia stanza. Feci lentamente, per non svegliarla e non dover giustificare la mia fuga improvvisa.
Appena arrivato in camera entrai in bagno, aprii l'acqua della vasca e mi immersi. Cosa sarebbe successo, dopo ieri sera, tra me e la mia sorellastra? Come avrei dovuto comportarmi? Una parte di me mi diceva di tornare ad essere il ragazzo di sempre, quello con tante ragazze da scopare contro il muro del bagno della scuola. Una parte di me, invece, mi suggeriva di lasciare che Virginia mi cambiasse, come stava lentamente facendo.
VIRGINIA
Quando aprii gli occhi, erano le undici del mattino. Fuori dalla finestra il sole splendeva alto nel cielo, potevo sentire le urla dei bambini che passavano in strada con la bicicletta insieme ai loro genitori. Un passatempo domenicale che non avevo mai potuto vivere.
Mi rigirai nel letto e improvvisamente ricordai di ieri sera. Jonas, Jonas che mi svestiva, Jonas che mi baciava, Jonas sopra di me, Jonas che mi diceva che dovevamo smetterla, Jonas che, però, era rimasto a dormire affianco a me. Potevo ancora sentire il suo calore sul lenzuolo e il suo profumo in tutta la stanza. Non sapevo esattamente quali fossero i miei sentimenti nei suoi confronti, una piccola parte di me avrebbe voluto fare l'amore con lui, la parte più razionale, invece, sapeva che sarebbe stata solo una relazione da una notte, solo sesso. D'altronde, Eva mi aveva ben spiegato che si scopava le ragazze nel bagno e io stessa lo avevo visto mentre limonava, in una mattinata, con due ragazze diverse.
Mi feci una rapida doccia e mi infilai dei leggins con una felpa, grande e morbida. Feci una coda e scesi a fare colazione.
"Buongiorno tesoro" disse Paul dandomi un bacio sui capelli.
"Giorno anche a te" sorrisi.
Bevvi il mio the chiacchierando con Carmen sulla serata precedente, tralasciando l'enorme quantità di alcool che avevo bevuto e quello che era successo con suo figlio.
"Virgi, la prossima settimana io e Paul partiremo per lavoro, non staremo via molto, solamente cinque giorni" mi disse la mia madre adottiva.
"Io starò qui con Jonas?" domandai, pur sapendo quale sarebbe stata la risposta.
"Esatto, non penso sia un problema, siete maturi e vi sapete organizzare da soli". Detto questo si allontanò sorridendomi.
Cazzo. Cinque giorni in casa da sola con Jonas. La questione mi incuriosiva e al tempo stesso mi spaventava molto. 'Non pensarci' dissi tra me e me. Non dovevo pensarci davvero, o sarei diventata pazza.
JONAS
Ero nella mia stanza con le cuffie alle orecchie e la musica al massimo. Non avevo fatto colazione, non avevo fame.
Mi girai improvvisamente perché sentii qualcuno che si sedeva al mio fianco, così mi tolsi le cuffie.
"Hei papà" gli dissi. Veniva in camera mia solo quando mi doveva parlare, sapeva che amavo molto la mia privacy.
"Jo me ne vado subito, tranquillo" scherzò, indovinando i miei pensieri "Volevo solo dirti che io e mamma settimana prossima partiamo per cinque giorni".
"Ed io?" chiesi.
"Starai qui con Virginia, siete entrambi abbastanza maturi per cavarvela da soli" rispose, poi mi sorrise e uscì richiudendosi la porta alle spalle.
Cinque giorni con Virginia. Dovevo essere felice, nervoso, eccitato, incazzato o preoccupato? Io, sinceramente, provavo tutti quei sentimenti insieme.
VIRGINIA
Passai la domenica in camera mia a prepararmi per la verifica di matematica del giorno dopo. Il fatto positivo di tutto quello studio era il non vedere Jonas. Già, perché dalla sera precedente non lo avevo ancora visto e non ero pronta per farlo. Non sapevo se avrei dovuto dirgli qualcosa o fare finta di niente e, ancora peggio, non sapevo se sarebbe tornato stronzo come dopo quel quasi-bacio che mi aveva dato prima di partire in moto un mese prima. Ero terrorizzata dall'idea di aver rovinato tutto tra noi, mi ero messa in un bel casino. Uscii sul balcone per fare una pausa, ne avevo bisogno dopo tutti gli esercizi che avevo fatto quel pomeriggio.
"Nini" sentii Jonas che mi chiamò. Era di fianco a me, sul balcone. Quasi mi ero dimenticata che metteva in comunicazione le nostre stanze.
"Ciao" risposi.
"Non mi guardi nemmeno in faccia?"
Mi voltai. Non doveva sapere che avevo paura di come si sarebbero messe le cose tra noi.
"Così va meglio" mi disse sorridendo.
Sorrisi anche io.
"Riguardo a ieri, eri ubriaca e non volevo approfittarne" aggiunse.
"Ti stai scusando per non avermi scopato?" domandai.
"No, ho solo detto perché mi sono allontanato".
"Perché non volevi approfittarne, Jonas? Tu scopi tutte, non ti fai questi problemi".
"Perché non possiamo Virginia!" urlò. Mi colpì molto il fatto che mi avesse chiamata con il mio nome intero.
"Non tirare in ballo che siamo fratelli perché non lo siamo, cazzo, ammetti che non sono abbastanza per te, che mi hai solo voluto illudere e falla finita" dissi tutto d'un fiato, meravigliandomi di me stessa.
"Mi hai appena ammesso che volevi scopare" sussurrò lui, avvicinandosi pericolosamente e facendomi indietreggiare.
"Non ti ho detto questo, coglione".
"Ma l'hai fatto capire" mi disse con un sorriso malizioso.
"Non sai niente di me".
"So che sei troppo per me, troppo importante per una notte di sesso e basta, Nini". La sua frase mi colpì molto, ma non sapeva che anche io ero il tipo da notte di sesso, almeno prima di andare a vivere in casa Lopez.
"Vedi che non mi conosci, cosa ne sai tu che non sono il tipo da notte di sesso senza sentimenti? Scommetto che ho scopato prima di te. A 13 anni non ero più vergine, Jonas, si cresce in fretta in orfanatrofio. Anche io ho avuto storie di una notte, non sei solo tu quello che scopa senza impegno" urlai con tutto il fiato che mi era rimasto. Lui non parlò, non sapeva cosa dirmi. Io iniziai a piangere rendendomi conto di quanto gli avevo appena confessato. Si avvicinò a me e mi cinse la vita con le braccia, cullandomi delicatamente per farmi smettere di singhiozzare.
Era incredibile, un attimo prima stavamo litigando e ora mi consolava, apprensivo come un padre, comprensivo come un grande amico, dolce come un fidanzato.
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Amore fraterno
RomanceVirginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affa...