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VIRGINIA

Accompagnai Lucas al cancello. Ero ancora scossa dal comportamento di Jonas che mi aveva fatto enormemente piacere, eppure non capivo perché aveva voluto rischiare così tanto di farsi scoprire. Conoscendolo, stava solo cercando un modo per farmi mollare con il mio ragazzo. Era geloso, ma era comprensibile. Una settimana dopo averlo lasciato già frequentavo un altro. Cazzo, non ci avevo mai pensato. Facendoci caso ero stata davvero stronza con lui, era come un modo per dirgli che mi ero già dimenticata della nostra storia, del nostro amore. Quello che lui non sapeva, però, era che non l'avevo fatto.

Arrivati al cancello, sotto lo stesso ombrello dato che ancora pioveva, mi sporsi verso Lucas é gli lasciai un morbido bacio sulle labbra. Lui tentò di approfondirlo, picchiettando con la lingua sul mio labbro inferiore per chiedere l'accesso, che non consentii.

"Virgi, che c'è? É tutta sera che sei strana, mi hai quasi considerato come un amichetto" mi disse, seriamente preoccupato e rattristato.

"Non lo so, Lu" risposi sincera.

"Eva mi avevi detto che la tua vecchia storia era stata molto importante, ma non pensavo così tanto da non permetterti di trovarti un altro".

"Non so che dire".

"Ti voglio bene Virgi, e mi piaci molto, ma non mi appartieni, hai la testa altrove".

"Anche io ti voglio bene.." sussurrai, consapevole che tutto ciò che lui stava dicendo era vero. Non avrei mai potuto negarlo.

"Ti prego, non lo dire".

"Che cosa?".

"Che mi vuoi bene come un amico, era questo che volevi dirmi, giusto?" domandò, estremamente serio.

"No, cioè.." ribattei abbassando lo sguardo. Lui fece un passo verso di me e mi prese la testa fra le mani, dolcemente, portandomi a guardargli gli occhi.

"Io ti aspetto, Virgi, ma ho bisogno che tu venga da me quando avrai dimenticato il tuo ex, okay? Quando sarò certo che sarai solo mia".

Incapace di rispondere, anche perché mi rendevo conto che aveva perfettamente ragione, mi limitai ad abbracciarlo. Lo osservai mentre si allontanava e saliva sulla sua auto, partendo senza neanche rivolgermi un cenno di saluto. Mi accasciai a terra, nel prato bagnato per la pioggia, e iniziai a piangere.

JONAS

Osservavo quella scena tra la coppietta dalla finestra del salotto. I miei erano già saliti in camera, amavano guardare la TV in santa pace prima di addormentarsi.

Virginia si era seduta in mezzo al prato, nonostante la pioggia, quindi dedussi che la loro conversazione non era andata per il meglio. È vero, avevo desiderato che si lasciassero, ma non che lei stesse ulteriormente male. Probabilmente non avevo considerato questo fattore.

Presi il primo ombrello che mi capitò a portata di mano e la raggiunsi. Le porsi una mano, invitandola ad alzarsi, senza dire una parole. Aveva gli occhi vuoti, persi, ma non piangeva, probabilmente perché non aveva ancora assimilato la vicenda.

Mano nella mano rientrammo in casa, rimisi gli ombrelli a posto e poi abbracciai quella creatura, così piccola, dolce ed indifesa che avevo davanti. Lei non immaginava nemmeno lontanamente che, in quell'istante, avrei fatto di tutto per farla stare bene. Mi sentivo in colpa, in parte, ma sapevo che era giusto così, sapevo che Lucas non la conosceva come facevo io e, soprattutto, che non la amava come la amavo io.

"Piccola" le sussurrai, baciandole i capelli. Andavo pazzo per quei morbidi fili rossi al profumo di lavanda che la rendevano unica. Ai miei occhi, però, lei sarebbe stata unica con qualsiasi capigliatura.

"Jo, ti prego, hai fatto abbastanza questa sera" rispose, tentando di apparire sicura di sé, ma ancora con la voce debole e tremolante.

"Mi vuoi raccontare che ti ha detto Lucas?".

"Che c'è, vuoi diventare il mio psicologo adesso?" mi domandò, staccandosi dal mio abbraccio. Notai che aveva un sorriso sincero, divertito, e che le brillavano gli occhi. La mia gioia, in quel momento, fu enorme: avevo la capacità di farla stare bene, ed era tutto ciò che mi importava. Io, Jonas Lopez, il diciannovenne ex puttaniere della scuola, io che avevo inizialmente pensato di scoparmi la sorellastra per divertimento, adesso la abbracciavo, innamorato pazzo di lei.

"Se questo ti farà capire che puoi fidarti di me, sono disposto a tutto".

VIRGINIA

Mai, quanto in quell'istante, avevo desiderato baciarlo. Il suo amore era sconfinato, per la prima volta capii che avrebbe fatto di tutti per me, per riconquistarmi. Ed in fondo era ciò desideravo anche io.

Ma decisi di non affrettare le cose, perché probabilmente dentro di me non ero ancora pronta a ricominciare. Erano successe così tante cose in quell'ultimo periodo che nemmeno io sapevo che cosa pensare, che cosa fare.

"E va bene" acconsentii, pur rendendomi conto che raccontare di Lucas avrebbe messo a nudo tutti i miei sentimenti per il mio neo-psicologo.

Mi prese per mano e mi portò di sopra, aprì la porta della sua stanza e mi fece accomodare sul letto, prima di sedersi al mio fianco.

"Allora paziente, possiamo cominciare" disse, immedesimandosi nel ruolo di un affascinante dottore.

"Scemo" gli risposi, tirandogli una sberla scherzosa sul braccio.

"Dai, sul serio".

"Ma tu lasciami parlare".

"Ai suoi ordini".

"Mi ha detto che stasera ero strana, che l'ho trattato da amico e non da ragazzo. Ma poi ha detto che gli piaccio e che mi aspetterà quando sarò pronta" confessai, fermandomi per fare una pausa. Dovevo pensare bene alle parole che avrei usato.

"In che senso pronta?" mi domandò.

"Pronta per dimenticare te" risposi, voltandomi per guardarlo negli occhi. Amavo i suoi occhioni blu, ancora di più in quel momento in cui erano attenti, vigili, interessati.

"E tu, cosa gli hai detto?".

"Niente".

"Ma lui sa che il tuo ex sono io?" mi chiese.

"No, ma non mi ha mai dato segno di volerlo sapere. É convinto che ti dimenticherò e che tornerò da lui".

"Ferma ferma Nini, quindi tu pensi ancora a me? E non vuoi tornare da lui?" si affrettò a domandare, cogliendo al balzo quella frase che aveva lasciato capire così tante cose di me.

Adesso o mai più, pensai. Ripresi a guardarlo negli occhi.

"Certo che sí" dissi senza esitazione.

Amore fraternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora