JONAS
Ero al parchetto con Andres da almeno due ore. In tutta sincerità, mi ero quasi dimenticato che gli dovevo dire di Virginia. Eravamo stati così presi dal pallone, andando a chiamare anche altri nostri amici, che me n'ero proprio scordato. Mamma mi aveva sempre detto, sin da piccolo, che avrei dovuto mangiare più pesce per rinforzare la mia memoria. Ma, detto proprio schiettamente, odiavo il pesce e preferivo tenermi la mia pessima memoria.
Fatto sta che, nella pausa tra il primo ed il secondo tempo di quella partita a calcio amichevole, Andres mi fece segno di avvicinarsi a lui. Era seduto dall'altra parte del campetto su una panchina e, pigro com'era, non si sarebbe alzato neanche a pagarlo a peso d'oro.
"Jo, ma cosa mi dovevi dire?" mi domandò, quando mi sedetti al suo fianco.
"Niente di che, ho fatto pace con la Nini".
"E ti sembra niente di che? Sei sempre il solito" rise lui, trascinandomi in una risata contagiosa.
"Ti conosco And, se non te lo dicevo mi avresti chiesto se ti avevo invitato ad uscire oggi per dirti solo quella cazzata" gli risposi, sempre tra una risata e l'altra.
"Forse hai ragione".
Era incredibile quanto ci conoscessimo bene io e lui. Amici da sempre, a momenti indovinavamo i nostri pensieri l'un l'altro. Per questo ho sempre considerato lui come esempio della vera amicizia. Forse sarò stato un disastro in amore in passato, ma in quanto ad amici ho sempre avuto una spiccata dote nel saper scegliere i migliori. E Andres era il migliore che avrei mai potuto desiderare.
VIRGINIA
"Ciao Lu" salutai, sedendomi sul marciapiede al suo fianco.
"Ciao bella" mi rispose, avvicinandosi per lasciarmi un bacio sulla guancia.
"Non ti piacerà quello che ti devo dire, te lo dico subito" confessai, deviando lo sguardo.
"Pensavo volessi fare pace, allora mi lasci?" domandò. Cazzo, quanto era perspicace. Sapevo che era un ragazzo molto intelligente, sveglio, maturo, ma non fino a quel punto.
"Lasciami spiegare".
"Dimmi, ti ascolto" disse, seppur con fare scocciato.
"Torno insieme al mio ex, ci amiamo ancora. Ma non é tutto.." feci una pausa prima di continuare "lui é Jonas".
"Che cosa?!" urlò il ragazzo al mio fianco, alzandosi in piedi di scatto "il tuo ex, quello che ti ha tradita oltretutto, é tuo fratello e tu ci torni anche insieme?".
"Non abbiamo legami di sangue e lo sai bene. E poi quel bacio non ha significato nulla, in fondo io ho fatto di peggio" mi scappò, alludendo alla vacanza in Puglia durante la quale avevo fatto l'amore con Jo.
"Anche tu l'hai tradito? Bella coppia di cornuti".
"No..".
"Cosa allora?". Vedendo che tacevo, guardando l'asfalto ai miei piedi, mi spronò a rispondergli sventolandomi una mano davanti al viso.
"Ho tradito te, con lui".
"Quindi prima di venirmi a lasciare oggi, avete già scopato. Non mi aspettavo questo da te, mi hai profondamente deluso" mi disse, socchiudendo gli occhi per enfatizzare la rabbia che provava.
"Non ora, mi riferisco alla vacanza in Puglia, ma eravamo ubriachi. Senti Lu, mi spiace, ho fatto io una cazzata a mettermi con te quando amavo ancora lui" sussurrai.
"Senti Virgi, vaffanculo, okay? Non ho mai perso la pazienza così tanto come in questo momento. Hai pianto tanto per un bacio mentre tu hai fatto sesso con un ragazzo che non era il tuo, senza dire niente. Ma non ti vergogni?" continuò sempre urlando.
"Hai perfettamente ragione e ti chiedo scusa, puoi almeno accettare le mie scuse?" risposi piangendo. Quella situazione stava degenerando, non avrei mai voluto mettermi ad urlare nel bel mezzo della strada, ma ormai stava succedendo e l'ultima cosa di cui mi preoccupavo era cosa avrebbero potuto pensare i vicini.
"No, non posso. Adesso vado, spero di non vederti mai più".
Detto questo salì nella sua macchina, parcheggiata lì a fianco, e si allontanò. Ancora con le lacrime che mi rigavano le guance mi diressi verso il cancello della villa. Lo chiusi e mi ci appoggiai, scivolando lentamente verso i ciottoli della pavimentazione. Avevo fatto un bel casino.
JONAS
Eravamo sdraiati sotto un grande pino che creava uno spicchio d'ombra sotto i suoi rami. Un leggero venticello rendeva più piacevole quella giornata di sole. Ci stavamo riposando, dopo aver corso su e giù per tutto il campetto, inseguendo quel pallone rosso e bianco che era il miglior compagno di giochi di noi ragazzi.
D'un tratto mi vibrò il cellulare nella tasca dei pantaloncini.
Ho parlato con Lucas, é riuscito a trovare dieci minuti per me tra i suoi impegni.. ma si é incazzato tantissimo. Sto di merda, quando torni?
NiniLessi due volte il messaggio per essere sicuro di aver capito bene, dopo di che formulai una rapida risposta.
Amore torno subito, stai tranquilla. Ti mando un bacio, arrivato? ;)
JoSorrisi per quanto fossi diventato tenero stando con Virginia. È incredibile il modo in cui l'amore cambia le persone.
"Ragazzi io vado" salutai i miei amici.
Salii sulla moto e in men che non si dica raggiunsi casa, che in fondo non era molto lontana dal campetto da calcio.
La mia sorellastra era in giardino, seduta sul dondolo sotto il portico antestante la villa dove abitavamo. Mi sedetti al suo fianco, mettendole una mano dietro la spalla e lasciando che lei si appoggiasse a me.
"Cosa ti ha detto lo stronzo? Giuro che lo distruggo".
"Non ci pensare neanche, il problema é che ha tremendamente ragione, Jo. Ho fatto un milione di storie a te per il bacio con Emilia, privo di significato, e noi abbiamo fatto l'amore senza che io dicessi niente a Lucas. Sono una stupida ed incoerente" mi rispose, con la voce particolarmente decisa e ferma. Di solito lei si lasciava prendere molto dalle emozioni e questa anomalia mi sorprese.
"Non lo dire neanche per scherzo, capito?" tentai di rassicurarla, anche se lo stesso pensiero di Lucas lo avevo avuto anche io in passato.
"Oggi non ce la faccio a parlare con Carmen e Paul".
"Non abbiamo mica fretta" dissi, abbozzando una risata nel tentativo di tranquillizzarla.
"Quanto ti amo" mi sussurrò, prima di mettersi a cavalcioni su di me. La guardai negli occhi e mi persi nei meandri di quelle sfumature verdi.
"Ti amo tanto anche io" le risposi, prima di buttarmi sulle sue labbra.
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Amore fraterno
RomanceVirginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affa...