VIRGINIA
Mi ero chiusa in camera a piangere, ma non sapevo esattamente perché. Mi aveva rattristato molto parlare con Jonas, anche se sapevo già della scopata con quella ragazza.. Ero semplicemente delusa, perché avevo ricevuto la conferma di quanto successo quel pomeriggio. Inoltre, la ragazza era bellissima, aveva dei lineamenti quasi angelici e un'eleganza che non passava inosservata. Capivo perché Jonas l'aveva portata a letto, in fondo era davvero incantevole.
Avevo bisogno di parlare con qualcuno, ma con lui non potevo farlo. Chiamai Eva, lei mi avrebbe aiutata ogni qualvolta avessi avuto bisogno.
"Ciao Ev, come va?" domandai.
"Virgi ma perché non sei venuta a scuola? Io tutto bene comunque" mi rispose lei, preoccupata per me ma felice di sentirmi.
"Avevo la febbre ieri e anche un po' stamattina.. senti devo raccontarti una cosa" confessai.
"Dimmi, ti ascolto". Le raccontai di Jonas, le dissi che avevamo dormito insieme e che la mattina avevamo scherzato come due ottimi amici. Dopo un momento di esitazione confessai anche che l'avevo colto in flagrante mentre mi guardava le gambe nude.
"Beh Virgi, mi sembrano tutte cose bellissime! Eppure tu non sei felice" notò lei.
"È passata la ragazza che si é scopato sabato" sussurrai.
"E che é successo?".
"Niente, lui l'ha cacciata in malo modo.." dissi "ma ho paura che l'abbia fatto perché c'ero lì io. In fondo, hanno scopato a casa sua e lui di solito scopa solo a scuola".
"E quindi? Cerca di essere più chiara Virgii" mi spronò la mia amica.
"Dice che a casa, in un letto, é più da relazione seria. Magari é interessato davvero a lei".
"Sciocca che non sei altro, non l'avrebbe cacciata via!" rise lei.
"Forse hai ragione, vado a parlargli?" chiesi.
"Corri stupidina" mi disse prima di salutarmi. Aveva ragione lei, il mio cervello si faceva troppe paranoie inutili. Jonas era la persona che più mi aveva resa felice, dopo mia mamma. Quando stavo con lui riuscivo a dimenticare ogni problema, non potevo lasciarmi scappare un ragazzo così straordinario.
JONAS
Vidi Virginia avvicinarsi con gli occhi bassi verso di me, che ero ancora seduto sul divano, incapace persino di pensare.
"Scusami" mi disse, sedendosi abbastanza lontano da me.
"Sono io che ti devo chiedere scusa. Mi sono comportato da stronzo" confessai.
"Lo so" mi sorrise "ma non saresti te, se non lo fossi. Comunque, non mi dovevo arrabbiare. Puoi scoparti tutte le ragazze che vuoi, senza chiedere permesso a nessuno".
Mi avvicinai a lei e le presi il viso tra le mani, sollevandolo per obbligarla a guardarmi negli occhi. I suoi occhioni, verdi, mi incantavano. Era bellissima, anche struccata e con i capelli arruffati, anche con la felpona larga e i pantaloni della tuta. Non mi era mai capitato di amare tante cose di una persona, di amare persino i difetti. Virginia era un amore nuovo, un amore vero, che incontravo per la prima volta nella mia vita.
"Nini io voglio solo te, credimi, ho fatto un grande sbaglio con Hanna. Niente é importante se non ho te" le sussurrai, senza mai interrompere il contatto visivo e senza staccare le mani dal suo viso. Tutta quella dolcezza e quel romanticismo non erano da me, quasi mi facevo venire il diabete da solo. Ma Virginia si meritava quelle parole, e quei sentimenti, per la prima volta, li provavo davvero.
"Jo, non lasciarmi più" mi disse, quasi mettendosi a piangere. La avvicinai ancora di più a me, fino a far intrecciare le nostre gambe e far sfiorare i nostri nasi.
"Mai piccola, mai" le sussurrai, ormai facendole sentire il mio respiro sulle labbra. Anche io potevo sentire il suo. La baciai, dolcemente, e mi staccai per guardarla negli occhi. Lei, che non aspettava altro, si precipitò sulle mie labbra, mettendomi le mani dietro il collo e chiedendo accesso alla mia bocca picchiettando con la lingua sul mio labbro. Socchiusi le labbra permettendo alle nostre lingue di sfiorarsi, poi di intrecciarsi in un movimento lento e sensuale. Feci scivolare le mani sui suoi fianchi e la avvicinai ulteriormente a me, senza smettere di baciarla, fino a portarla a cavalcioni su di me.
"Voglio solo baciarti il collo piccola" le sussurrai ansimando mentre le sfilavo la felpa. Ci tenevo a farle capire che non avrei voluto correre e che, quando sarebbe stata pronta, avremmo fatto l'amore.
Come le avevo detto, la mia bocca passò al suo collo. Le lasciavo piccoli baci sensuali che la facevano gemere, mentre continuavo ad attirarla a me, per sentire il suo corpo che aderiva perfettamente al mio.
Tornai ad assaporare le sue labbra baciandole con più foga, con più passione, finché entrambi restammo senza fiato. Lei si lasciò cadere su di me, appoggiando la sua testa sul mio petto e lasciandosi accarezzare i capelli.
"Sei bellissima" le dissi, lasciandole un ultimo bacio sulle labbra.
"Sei perfetto" rispose lei, facendomi rabbrividire mentre continuava ad accarezzarmi il petto.
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Amore fraterno
RomanceVirginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affa...