JONAS
Ero sceso in cucina per soddisfare un'improvvisa voglia di mangiare dolci, quando suonarono il campanello. Ancora masticando, uscii in giardino per andare ad aprire di persona, approfittandone per prendere una boccata d'aria.
"Ciao Lucas" salutai il ragazzo al di là delle sbarre di ferro del cancello. Senza dubbio era lì per Virginia e provai un enorme fastidio solo al pensiero di quei due insieme, magari chiusi in camera della mia sorellastra a fare quello che io e lei avevamo fatto pochi giorni prima.
"Ciao Jo, allora siete tornati dalla Puglia, com'è andata?" mi chiese con un sorrisino che trovai estremamente falso. Perché avrebbe dovuto esserlo, però, dato che lui non sapeva della mia storia con la sua ragazza? Probabilmente ero io che mi facevo milioni di film mentali.
"Tutto sommato, bene" risposi sinceramente, alludendo proprio ai momenti con la fanciulla in questione.
"Mi accompagni in camera della Virgi? Così le faccio una sorpresa, mi aveva mandato un messaggio per chiedermi di venire e l'ho fatto senza avvisarla, pensando potesse farle piacere".
"Chi era al cancello?" domandò mia mamma, entrando in salotto proprio nel momento in cui io vi facevo il mio ingresso con il mio rivale in amore "oh Lucas, che piacere vederti. Resti per cena?".
"Carmen sei sempre molto gentile" disse lui, con tono esageratamente da leccaculo "ma non voglio disturbare".
"Non disturbi, caro, scommetto che anche Virginia ne sarà felice. A proposito Jo, portalo alla sua stanza che non sa dov'è".
Seguendo il consiglio di mia madre, dal quale non mi sarei potuto sottrarre, feci le scale per il piano di sopra. Bussai alla porta della camera di Nini, per non farmi vedere maleducato agli occhi del ragazzo.
"Avanti" sentimmo rispondere oltre la porta.
"Oh Lu, che sorpresa!" esclamò lei, buttandogli le braccia al collo.
"Il tuo amichetto si ferma a cena da noi, idea della mamma" comunicai, prima di uscire irritato da quella stanza.
VIRGINIA
Ero felice per l'arrivo improvviso di Lucas. Nonostante questo, mi ero rattristata per la reazione di Jonas, che se n'era andato evidentemente innervosito e geloso.
"Allora cucciola, com'è andata la vacanza?" mi domandò.
"Bene, ma non chiamarmi cucciola perché mi innervosisce" risposi, evidentemente con tono troppo irritante, perché il ragazzo si limitò ad annuire.
"Scusa Lu, dai, non me lo dai un bacio?" gli chiesi, mettendogli le braccia al collo. Poggiai le labbra sulle sue ma poi le ritrassi subito, non volendo approfondire quel contatto. Non sapevo neppure io perché, eppure continuavo a pensare agli occhi delusi di Jonas nell'accompagnare il mio fidanzato in camera mia.
Lui, però, mi mise le mani sui fianchi e mi attirò a lui, iniziando a baciarmi la spalla che era rimasta scoperta, in quanto i capelli erano sull'altra, raccolti con una treccia laterale. Indossavo una canottiera stretta e corta, che mi lasciava nudo una striscia di pelle, non coperto dai pantaloncini cortissimi. Il suo tocco sulla pelle, invece che eccitarmi o comunque procurarmi i brividi, non causava alcuna emozione. I suoi baci non erano travolgenti. Quelli di Jonas invece sì - mi ritrovai a pensare - imponendomi subito dopo di non fare un paragone tra i due. Con il tempo pensavo che avrei imparato ad amare anche Lucas come avevo amato il mio ex, e come, forse, continuavo a fare.
Fortunatamente quel momento che stava diventando troppo imbarazzante per me fu interrotto dal richiamo di Paul, che ci chiamò dal piano di sotto per la cena.
"Sono felice di averti qui con noi stasera" disse il mio padre adottivo rivolgendosi al mio accompagnatore una volta che fummo scesi in salotto. Mi sedetti al tavolo apparecchiato e lasciai che Lucas si sedette di fronte a me, accorgendomi troppo tardi che il posto rimasto vuoto alla mia sinistra era quello di Jonas.
"Anche io sono felice di essere qui, di rientrare nella vostra vita al fianco di Virginia" rispose lui, sempre molto poetico e riflessivo.
Durante la cena, ottima come sempre date le straordinarie capacità di Carmen, il mio fratellastro iniziò ad accarezzarmi la coscia, nuda, sotto il tavolo. Aveva un tocco sensuale, dolce e delicato ma allo stesso tempo passionale. Solo tracciando cerchi immaginari sulla mia pelle, solo palpandomi leggermente, riusciva a mandare in tilt il mio cervello. Tentai di afferrargli la mano per spostarla, ma lui continuamente la rimetteva sulla mia gamba, così mi arresi. E devo ammetterlo, la cosa non mi dispiacque.
JONAS
Ero molto sicuro di me. Virginia non aveva respinto il mio contatto fisico sotto al tavolo, quindi le aveva fatto piacere. Il pensiero di provocarle ancora eccitazione o comunque piacere mi elettrizzava.
"Guardiamo un film?" propose lei, a me e Lucas. Un punto in più per me, pensai, il fatto che non si era voluta ritirare nella sua stanza con il suo ragazzo.
"Prendo una coperta" proposi, già con l'idea di continuare quanto avevo appena interrotto. In fondo, anche se era estate, la temperatura era bassa ed era scoppiato un temporale, quindi la scusa della coperta risultò molto credibile.
Ci sedemmo sul divano e stetti bene attento ad assicurarmi che la ragazza fosse in mezzo tra me e quell'odioso ex amico di famiglia.
Il film partì, sinceramente nemmeno ricordo quale fosse. Non mi importava, tutto ciò che contava per me era la fanciulla seduta al mio fianco, sotto la mia stessa coperta. Misi in atto il mio piano, allungando una mano sulla sua coscia e riprendendo ad accarezzarla. Lei la bloccò con la sua, che però io riuscii a tenere ferma, iniziando a disegnare cerchi sul palmo. Smise di opporre resistenza, ero sicuro che desiderasse quasi più di me quel contatto. Portai la mia mano sulla sua parte sensibile, pur separata dal tessuto dei pantaloncini, e sentii che era già bagnata. Arrivai all'elastico e intrufolai le mie dita, arrivando a stuzzicarle il clitoride. Non volli andare oltre, consapevole del fatto che i suoi gemiti di piacere li avrebbe sentiti anche Lucas.
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Amore fraterno
RomanceVirginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affa...