VIRGINIA
Trascinai il trolley lungo il corridoio mentre mi guardavo in giro. L'aeroporto italiano di Bari era piuttosto grande, con molti negozi di diverso tipo.
"Adesso andiamo in hotel, ragazzi" ci annunciò Carmen con un sorriso entusiasta. Era sempre allegra quella donna e mi piaceva il fatto che riuscisse a trasmettere la sua gioia agli altri.
Nelle due settimane precedenti alla partenza ero uscita diverse volte con Lucas, ma senza concludere nulla. Non eravamo fidanzati, almeno non ufficialmente, anche se ci eravamo baciati parecchie volte. Aveva più volte tentato di invitarmi a casa sua, un modo carino per proporre una scopata. Ma io mi ero sempre rifiutata, non mi sentivo ancora pronta.
La vacanza con Jonas tanto temuta, però, era arrivata. Ero emozionata dall'idea di essere in Italia, nella patria della mamma. Mi sentivo felice, nonostante il viaggio in aereo appena trascorso durante il quale il mio fratellastro aveva tentato di fare conversazione.
"Eccoci" disse Paul, mentre il taxi che ci aveva portato all'hotel accostava lungo una stradina piena di alberi con fiori colorati. Il tragitto era stato così rapido che nemmeno mi ero accorta di Jonas che mi aveva fissato per tutto il tempo.
"Allora Jo, Virgi, questa é la vostra camera" ci indicò Carmen, porgendomi le chiavi della stanza 103.
"A che ora é la cena?" domandò il mio ex.
"Per le 20 dovete essere in sala da pranzo, dopo cena fate quello che volete, so che c'è l'animazione in spiaggia" rispose Paul.
"Okay" ribattè lui.
"A dopo" salutai io, spalancando la porta della stanza. Mi si fermò il cuore quando notai che c'era un letto matrimoniale nel bel mezzo della camera.
"Perché ti sei immobilizzata?" mi chiese Jonas "girati, c'è anche il letto singolo". Voltai improvvisamente lo sguardo e vidi, con piacere, che aveva ragione lui. Tirai un sospiro di sollievo lanciandomi a peso morto sul lettone.
"Qui dormo io" gli dissi.
"Ti sbagli" rispose lui in tono duro e aspro. Era diventato sempre più stronzo negli ultimi tempi, non tentava più di convincermi della sua innocenza riguardo al bacio con la sua ex né tantomeno di riconquistarmi. Ero felice che fosse così, ma non riuscivo a sopportare il suo sguardo crudele, le sue parole sprezzanti. Mi sentivo terribilmente in colpa perché sapevo che era tutta una corazza che si era costruito per non soffrire per me, per lasciarmi felice con Lucas. Mi faceva pena, anche se era colpa sua se ci eravamo lasciati.
"Dai Jo, lasciami il matrimoniale".
"E va bene, ma almeno fammi fare la doccia per primo".
"D'accordo capo".
"Non scherzare Nini, ti prego".
"Ma che hai Jo?" trovai il coraggio di domandargli.
"Niente che ti riguarda" rispose, chiudendosi la porta del bagno dietro alle spalle.
JONAS
"Sei pronta?" urlai a Virginia per farmi sentire, dato che era chiusa a chiave nel bagno della nostra camera.
"Un secondo, cazzo, porta pazienza" mi rispose lei, superando il livello della voce che avevo usato io. Era stata acida nel rispondermi, ma me lo meritavo. Sapevo esattamente che mi stavo comportando male con lei, ma lo facevo di proposito. Lei aveva scelto Lucas, non contavo più nulla per lei. E quella sarebbe stata la mia vendetta. Nonostante questo non potei fare a meno di spalancare la bocca quando uscì dal bagno.
"Smettila di sbavare" mi disse con un sorrisino malizioso che trovai esageratamente eccitante, proprio come il suo abitino verde acqua, in raso molto leggero e trasparente a tal punto che si intravedeva il reggiseno di una tonalità di colore più scuro.
STAI LEGGENDO
Amore fraterno
RomanceVirginia ha 17 anni anche se é più matura di tanti adulti. Ha perso sua madre quando aveva dieci anni ed é stata adottata da una famiglia di Madrid. Carmen e Paul, i genitori adottivi, la adorano. Ma lo stesso non sembra fare il fratellastro, l'affa...