𝟗

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Fanculo.

Riesco a malapena a mandar giù il caffè, avendo lo stomaco tutto un subbuglio.
Non faccio altro che guardare l'orologio. Ma il tempo sembra essersi fermato.

Cammino nervosamente per tutto l'appartamento fino a quando sento il telefono vibrare.

Da: Connard.
~Preparati perché sto già per strada~

«Eeeeeeh?!»
Non esiste.
Non sono assolutamente pronta e sono appena le undici del mattino.

                                                A: Connard.
                          ~Per quale cavolo di motivo dobbiamo partire con 5 ore di anticipo?~

Tolgo il pigiama, rimanendo solo in intimo e quando sento suonare al citofono, sbianco.
Sono un tutt'uno con il muro.

Corro a piedi nudi verso la telecamera del monitor e appena lo vedo, emetto un suono per nulla umano.
«Che vuoi?!» urlo alzando la cornetta.
«Sbrigati a scendere altrimenti salgo io.» sorride, dondolando sui talloni.
Che tu sia dannato.
«Fermo dove sei! Scenderò il prima possibile.» riattacco, correndo verso l'armadio.

Che diamine mi metto?
Ci saranno una cinquantina di persone a guardarmi.
Solito dramma.
Scuoto la testa e mi fiondo nuovamente sul display del citofono.
Rui si è allontanato di poco, se ne sta lì appoggiato al muro con il solito musone annoiato.
Osservo il suo abbigliamento.
Ed era meglio non farlo.

Scherza?
Felpa nera e jeans?
Ovviamente non posso chiedere un consiglio a lui, quindi ritorno davanti all'armadio.

L'occhio cade su una tutina che avevo comprato l'anno scorso in un outlet a Parigi.
L'appoggio sopra al letto e non avendo altre alternative, annuisco a me stessa prima di correre in bagno per applicare un po di mascara sulle ciglia e un rossetto nude.
Ritorno per la trecentocinquantesima volta in camera e la indosso, dimenticando un piccolo particolare.
Non l'avevo mai provata.

Mi capita spesso di acquistare capi che alla fine non indosso mai.
E da come ho sentito in giro, non è una mia sola ed unica caratteristica.

Comunque vedendomela addosso non sembra che mi stia così male.
È tutta in raso, nera e la sento abbastanza aderente.
Forse un po troppo sul seno e sui fianchi.

Ha le maniche a tre quarti e il pantalone ricade morbido dalle cosce fino alle caviglie.
Davanti non è molto scollata, il che è un bene dato che non mi piace mettere in mostra la mia terza.

Non posso dire la stessa cosa per quanto riguarda la parte dietro vista la scollatura fino al fondoschiena.
Ok, non credo sia adatta per incontrare uno dei personaggi più noti del Giapp-
«Aaah dannazione!» esclamo sentendo l'ennesimo trillo del campanello.

Mi chino a testa in giù scuotendo i capelli con la speranza di renderli più voluminosi grazie a un po di schiuma.
Infine applico abbondanti spruzzate di profumo su tutto il corpo.

Senza guardarmi allo specchio, mi infilo dei tacchi beige e dopo aver preso una pochette del medesimo colore, corro dritta all'ascensore.
Una volta entrata, appoggio la testa contro la parete e chiudo gli occhi per riprendere fiato.

Un sospiro strozzato sfugge dalle mia labbra quando li riapro.
Ma che...
Il fottuto specchio nell'ascensore c'era eccome.
«Vaffanculo!»


𝑹𝒖𝒊


Sto davvero iniziando a perdere la pazienza.

Ora capisco quando dicono che le donne sono dei bradipi nel prepararsi.
Non l'avevo mai appurato visto che questa è la prima volta che ne passo a prendere una.

𝐂𝐎𝐂𝐎𝐍𝐔𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora