𝟐𝟒

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                                𝑨𝒎𝒆𝒍𝒊̀𝒆


Proprio quando uno strano calore iniziava a invadermi perfino le budella, tutto viene interrotto.

Appoggio i piedi a terra e mi sembra di essere appena atterrata in un'altra realtà.

Una realtà dove Amelìe non pensava.
Dove era leggera.
Libera da ogni pensiero e dal motivo per cui si trovava lì.

Una realtà dove si sentiva bene, si divertiva e sorrideva a colui che era il creatore di queste sensazioni.

Rimango comunque sollevata per il fatto che mi stia ancora stringendo la mano.
È come se mi volesse far capire, che anche lui ha percepito le stesse cose.
O almeno così penso.
Come se abbiamo condiviso non solo un ballo, ma anche le stesse sensazioni.
Spero.

Mi sposto leggermente per vedere a chi appartiene quella voce.
Cavolo è uno switch adesso?
E soprattutto, babee?

Appena la vedo, sollevo entrambe le sopracciglia.
Jessica Rabbit.

Colei che mi ritrovo davanti ne è l'esatta fotocopia.
E il modo in cui lo sta guardando, non è che mi sfagiola più di tanto.

Non faccio in tempo a chiedere spiegazioni che due mani mi afferrano per la vita, spingendomi all'indietro.
Mi giro fulminando con lo sguardo chiunque esso sia ma appena lo riconosco, mi è impossibile non roteare gli occhi.
«Ancora tu?» esclamo esasperata.
«Ciao confettino.»

Confettino un cazzo.
«Togli immed-»
«Toglile le mani di dosso, Drake.» sento la sua voce rubarmi le parole di bocca, in automatico mi viene da ridere.

«Oh, vedo che siete entrati in sintonia voi due. Ma mi dispiace Rui, ora confettino dovrà ballare con me, ordini dall'alto.» alza le spalle, indicando il privè sopra di noi.

Alzo lo sguardo e vedo Eva gustarsi la scena.
È appoggiato alla ringhiera e prima di premere uno strano pulsante, sorride osservando solamente Rui.
Mi unisco anche io e, appena lo faccio, sento uno strano fastidio attanagliarmi lo stomaco.

Le bocce di Jessica Rabbit, sono spiaccicate contro il suo petto, che rimane immobile con ancora lo sguardo su me.
Anche quando le sue dita, tinte di nero, iniziano a fare dei piccoli cerchi sopra le sue spalle, lui è lì che fissa me.

Incrocio le braccia al petto, alzando un cipiglio confuso.
La musica che parte, è da subito movimentata e la rossa non perde tempo nel strusciarsi su di lui.

Prima che un immenso fastidio possa farmi compiere qualsiasi azione o strana smorfia, ci pensa Drake a distrarmi.
Aderisce alla mia schiena, appoggiando le mani sopra i miei fianchi e inizia a guidarmi il bacino «Balla per me.» sussurra al mio orecchio.

«Preferirei vomitare.» ringhio tra i denti e provo ad allontanarlo, ma ciò sembra provocargli solo una gran risata.
«Cazzo ti rid-»
«Amelìe, balla!» l'ordine duro di Rui, mi interrompe, facendomi accigliare.
Ma davver-
Oh.
Appena li vedo, sono sincera, ci rimango decisamente di merda.

Ora è lui che le tiene una mano sul fianco mentre l'altra le sorregge una coscia nuda.
Proprio come stavamo facendo noi due fino a pochi minuti fa e, no.
Che dico?

Loro ci stanno mettendo anima e corpo.
Sembrano conoscersi talmente bene, che i loro movimenti sono tutto tranne che casti.

«Muoviti porca puttana!» urla questa volta.
Spalanco le palpebre e le sento bruciarmi appena.

Bene.
Se è questo quello che chiede, lo farò.
Fanculo.

Assottiglio gli occhi e gli rivolgo un'ultima occhiataccia, prima di girarmi verso il biondino.

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