La pioggia insisteva battente sulla finestra del soggiorno che ormai, era composto solamente da spoglie pareti bianche, ne un mobile, ne altro. Nella stanza riecheggiavano solamente i miei passi contro il pavimento in mogano e il respiri di Harry, che si appesantivano, ogni qual volta si trovasse a leggere qualche commento che non digeriva.
«Per l'amor del cielo, mettila via Harry, è uno stupido giornale!» sbuffai poggiando, con poca grazia, la testa contro il muro. Mio fratello non mi degnò di alcuna risposta, al contrario, proseguì la sua lettura, fortemente interessato da ciò che scorreva sotto i suoi occhi.
«Incredibile, ancora ingiurie contro Silente» disse ridacchiando nervosamente. Albus Silente ancora, nemmeno la sua morte aveva scansato quel nome dalla mia testa, Harry era solito a ripeterlo frequentemente, purtroppo.
Mi alzai infastidita e, dopo essermi avvicinata a lui, gli strappai la Gazzetta del Profeta dalle mani, nella speranza che smettesse di leggere quelle dannate idiozie.
«Si può sapere che cosa fai?» domandò alterandosi.«Leggere quella roba ti rende solo più stressato, non ci aiuterà a organizzare meglio il nostro futuro» lo bacchettai.
«Futuro? Credo che potremmo ritenerci fortunati se riusciremo ad averne uno, figurati se puoi immaginare di programmare cosa farne» biascicò dirigendosi verso la vetrata, osservando l'esterno.
La casa in cui ci trovavamo, quella in cui avevamo praticamente trascorso l'infanzia, era di proprietà di Remus e Ninfadora, i quali, ci avevano chiesto di rimanere in attesa del loro ritorno e noi avevamo eseguito. Ma l'attesa con Harry era snervante, mi provocava una tensione surreale, era talmente agitato da trasmettere il suo stato d'animo anche a chi gli era intorno.
«Leggi qua cosa dicono, assurdo!» disse Harry ad alta voce «Sappi che se un giorno vorrai lavorare al Ministero non verrò mai a farti visita, se la situazione rimarrà quella di adesso, scordati che io possa mettere piede tra quei maledetti idioti»
Sebbene quella di mio fratello fosse un'affermazione di poco conto, detta senza nemmeno pensarci troppo, mi resi conto del fatto che davvero non avessi la più pallida idea di quale carriera lavorativa mi sarebbe piaciuto intraprendere in futuro. Avevo l'impressione che nessun lavoro si addicesse a me.
«In ogni caso, non mi ci vedo a lavorare al Ministero» commentai ad alta voce, tra me e me, facendo si che il pensiero arrivasse anche a lui.
«Beh potresti diventare un Auror» mi suggerì.
Sebbene il pensiero fosse lodevole, non riuscì a fare a meno di cacciare una risatina di cui, per fortuna, Harry non si accorse, perché distratto dai rumori provenienti dall'esterno.Sarebbe stata sicuramente una bella combinazione: un Auror, cercatrice di maghi oscuri, fidanzata con un Mangiamorte, un bel colmo in effetti.
E mi domandai inevitabilmente quanto ancora sarebbe durato.
Quel segno sul suo braccio sarebbe rimasto lì, indelebile, per sempre, ma l'incarico invece, ci avrebbe perseguitati ancora per molto?«Sai stavo pensando a Ginny, e mi sento proprio un imbecille ad averla piantata, spero che un giorno possa capire le mie ragioni» borbottò confessandosi Harry.
A inizio estate aveva chiuso la sua storia con la Weasley anche se, probabilmente, non aveva avuto nemmeno il tempo di nascere per davvero. Mi aveva raccontato del bacio dopo la vittoria della coppa, delle loro conversazioni fugaci, di come non riusciva capire come fosse possibile che mai si era accorto dei sentimenti che la roscia nutriva per lui.
Mi domandai come diavolo fosse possibile, solo loro non lo vedevano, era sempre stato così evidente a tutti quanto lei fosse pazza di lui; Harry forse l'aveva notata quello stesso anno, ma lei, dannazione, lei aveva occhi solo per lui da sempre, dalla tenera età di undici anni, aveva provato a dimenticarlo, ma lui era il suo primo e vero grande amore.«Hai paura di cosa possa fare quando ti vedrà?» gli chiesi. Ci era stato ordinato da Remus e Dora di attendere il loro arrivo perché ci avrebbero trasportati loro alla Tana, dato che io ed Harry, non avendo ancora compiuto diciassette anni, avevamo addosso la traccia.
«Temo non mi guardi nemmeno in faccia» disse sorridendo amaramente, distogliendo lo sguardo dal mio e puntandolo nuovamente verso la finestra.
«Ti va se ci parlo un po' io?» domandai sperando di dare una mano e far stare meglio entrambi dato che, sicuramente, anche lei aveva passato giorni migliori.
«Assicurati che stia bene»
Annuii alla sua richiesta e mi avvicinai, poggiando la testa alla sua spalla, sperando di dargli del conforto e consapevole del fatto che anche io necessitassi del suo.
«Moon, sei proprio certa di non voler tornare ad Hogwarts quest'anno?» domandò Harry all'improvviso.
«Che cosa?» chiesi sbigottita «Harry non ti manderò da solo alla ricerca di questi Horcrux, puoi scordartelo» mi affrettai a dire.
«Non posso insistere perché, oltre ad averci già provato troppo, so che se fossi al tuo posto non ti lascerei nemmeno sotto tortura, ma ti prego, ripensarci finché sei in tempo» mi supplicò.
Era pazzo, completamente. Se pensava che l'avrei lasciato andare da solo verso una possibile disgrazia mentre io ero tra le mura scolastiche a ripassare Pozioni e bere succo di zucca, si sbagliava di grosso.
«Non pensarci neanche, io vengo con te, ovunque tu vada» sentenziai, ricevendo un sorriso sincero e un abbraccio. Harry non voleva, non era affatto convinto di portarmi con se, ma cavolo mi sarei infilata nel suo zaino pur di andare con loro.
Un rumore dall'esterno attirò la nostra attenzione, Harry mi spinse dietro di se per poi dirigersi a passo felpato verso l'entrata principale ed aprire la porta.
Fu un gesto veloce e si ritrovò invaso dall'abbraccio dei suoi migliori amici e, poco dopo, mi toccò la stessa sorte.«Mi sei mancato» dissi stringendo forte a me Ronald. Erano appena due settimane che non lo vedevo, ma la distanza da lui ed Hermione, in quel momento, sembrava triplicata. Mi sentivo così sola, e mi faceva così bene averli accanto.
«Va tutto bene piccolina, ora siamo tutti insieme» mi sussurrò accarezzandomi i capelli.
Quando ci staccammo salutai la riccia, i gemelli e tutti gli ospiti che riempirono il salone di casa Lupin; da Malocchio, Kingsley, Bill Weasley, un certo Mundungus Fletcher e persino Fleur Delacour, tutti pronti per il trasferimento.
***
Spazio Autrice: ciao a tutti/e, vi comunico anche qui che ho deciso di migliorare l'impaginazione della storia e aggiungere il titolo ai capitoli, nel frattempo, per non farvi attendere troppo, inizio col pubblicare questa storia.
Vi ricordo che, eccetto per eventuali problemi (che in tal caso vi comunicherò) è previsto che io aggiorni tre volte a settimana:
il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
Buona lettura!💘
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Piccola Mezzosangue 5 || Draco Malfoy
RomanceQUINTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** Era trascorso l'ennesimo anno per Moon, quello che le era sembrato il più difficile, il più pesante, quando pensava di aver trovato finalmente la felicità, questa le era stata brutalmente strappa...