Capitolo 154 - La serpe e il grifone

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I rumori provenienti dal piano superiore mi svegliarono dal mio sonno, decisamente poco leggero, almeno quella notte.
Avevamo dormito su dei cuscini, eravamo stati almeno forniti di coperte, dato il freddo che vi era nelle segrete della casa, ma non avevo dubbi che nessuno dei quattro avesse trascorso una notte piacevole.

«Moon» mi sussurrò Hermione.
Io le rivolsi la mia attenzione.
«Luna è tenuta prigioniera qui, aveva ragione Harry, e c'è anche Ollivander»

Quando spiegò la questione, anche i due ragazzi si interessarono al discorso.
«Dove li hai visti?» domandò mio fratello.

«Non li ho visti, ho sentito Bellatrix che ne parlava con uno dei Ghermidori, non so dove siano trattenuti, ma sicuramente da qualche parte qui nel Manor» affermò con sicurezza.

Harry aveva già notato come la stanza di Luna, quando visitammo casa Lovegood, sembrasse abbandonata, come se fosse deserta da mesi, ed evidentemente non si sbagliava.

Stava per aggiungere altro, quando dei passi ci allarmarono, sentivamo le scale della piccola cella venire colpite ripetutamente delle suole di alcune scarpe e quando la figura scese rimanemmo immobilizzati: Draco era davanti a noi.
Aveva per le mani quattro sacchetti e ci scrutava incerto.

«Con che faccia ti presenti qui?» chiese accigliato Ron, alzandosi da terra, facendoci allarmare e di conseguenza, facendo saltare in piedi anche noi.

«Sta calmo Weasley, sono venuto a portarti la colazione» rispose in tono glaciale.
Detto ciò si avvicinò ad ognuno di noi, partendo da Harry e porgendoci il sacchetto e, nel caso di Ron, praticamente lanciandoglielo.

Mi lasciò per ultima, loro dopo averlo passato a tutti e si parò davanti a me; presi il sacchetto con noncuranza, ma quando le nostre mani si toccarono, improvvisamente alzammo la testa, guardandoci negli occhi.
Mi sembrava di non vederli da secoli, erano così spenti, sempre bellissimi per carità, ma non avevano più la luce di un tempo, e tutto ciò mi distruggeva.

Mi guardò ancora, cercando soluzioni o risposte dentro di me, come se avesse così tanto da volermi dire e così poco da dirmi.
E poi fece forse l'ultima cosa al mondo che mi sarei mai aspettata da lui: gettò il sacchetto a terra e si avvicinò a me, stringendomi tra le sue braccia. Probabilmente si era trattenuto, aveva cercato di reprimere quell'istinto, ma magari era così contento di rivedermi da non poterlo nascondere, e il desiderio e la speranza che io e lui avessimo ancora una possibilità come coppia, prese il posto in prima fila nei pensieri dentro la mia testa.

«Che scena disgustosa, che schifo mi tocca guardare» commentò Ron alle nostre spalle. L'avrei maledetto in quell'istante.

«Come hai detto Weasley?» chiese Draco, staccandosi da me, e rivolgendo la sua attenzione al mio amico.
«Non posso salutare un'amica che sono contento sia viva?»

«Un'amica certo..» mormorò ridendo nervosamente «Un'amica con cui vai a letto forse!» gridò.
Alla sua affermazione riuscii a notare Harry serrare la mascella e vidi il biondo voltarsi nella mia direzione, sorpreso dalle parole del rosso.

Non si aspettava che lo avrebbero scoperto, o meglio, che glielo avrei mai rivelato, forse lui nemmeno voleva; gli mimai un «Mi dispiace» con la bocca e poi, si voltò nuovamente verso l'altro ragazzo.

«Io non me la sono portata a letto Weasley, io e lei siamo stati insieme» precisò «È diverso»
Avrei voluto sorridergli, era una delle cose più belle che io gli avessi mai sentito dire; il problema era che continuava a parlare al passato, ricordandomi che ormai fosse tutto finito.

«Che tenero Malfoy, ti sei addirittura innamorato, quindi hai anche un cuore?» gli rispose Ron, con tono ironico, sfottendolo.

«Oltre al cuore ho anche delle palle sai, motivo per cui sono andato a prendermi ciò che volevo, a differenza tua, che sbavi dietro alla Granger da quattro anni e non hai il coraggio di muovere un dito» gli rispose sprezzante.
Il suo sangue freddo, il gelido sarcasmo con cui rispondeva anche se riuscivo a percepire la sua rabbia dopo l'affermazione del rosso che aveva toccato fin troppo uno come Draco, che faceva una fatica immensa a mostrare i suoi sentimenti.

«"A prendermi ciò che volevo"» ripeté Harry, intromettendosi. «Non è uno dei tuoi stupidi capricci da soddisfare» gli fece notare.

«Sta zitto Potter» lo minacciò Draco.

«Non sto zitto!» ringhiò «Se tu ci tenessi anche solo un terzo di quanto le hai fatto credere l'avresti protetta, non saresti diventato un Mangiamorte sapendo che il tuo "capo" vuole anche lei. È mia sorella! Credi che la lascerà vivere dopo essere riuscito a uccidere me? Vorrà eliminare ogni traccia della mia famiglia!» disse rabbioso, non riuscendo più a controllare le sue parole.
«Non te ne frega niente di lei!»

Vidi Draco serrare i pugni e mi domandai se fosse stato il caso di intervenire.
«Parli a me di proteggerla? L'Hai portata con te in questa tua stupida missione suicida, le fai rischiare la vita ogni giorno! Se avessi voluto proteggerla l'avresti lasciata altrove» sentenziò il biondo.

«E tu credi che io non abbia provato a lasciarla altrove!?» gridò mio fratello con tutto il fiato che aveva in petto.

L'espressione di Draco mutò in un istante, dal volto rigido, serrato e incazzoso, a un'espressione menefreghista, quella che di solito lo contraddistingueva.
«Forse è a te che non frega niente di lei, hai paura che te la porti via, Potter?» domandò sbeffeggiante.

Maledizione, non poteva averlo detto davvero.

Draco si voltò verso destra e fu allora che, in un millesimo di secondo, Harry si gettò su di lui, lanciandogli un pugno sullo zigomo sinistro, che fece indietreggiare il biondo.
«Sciacquati quella cazzo di bocca quando parli di me o di quello che faccio per mia sorella!» sentenziò Harry, con occhi iniettati dalla rabbia. Pensavo di non averlo mai visto così adirato.

Draco sembrò riprendersi e, quando stava per avventarsi su mio fratello e massacrarlo, lo fermai.
«Basta! Smettetela entrambi!» strillai mettendomi in mezzo.
«Io ho scelto di seguire Harry e ho scelto di stare con Draco!» dissi rivolgendomi prima verso uno e poi verso l'altro. «Non ho bisogno che qualcuno mi protegga, so badare a me stessa e so prendere da sola le decisioni giuste per me. Toglietevi dalla testa questa mania di prendervi cura di me come fossi una bambina!»

Esausta dal discorso, sperando di averli calmati, vidi Draco tornare su per le scale e richiuderci dentro, abbandonandoci nel sotterraneo, mentre Harry continuava a fissare il suo pugno tremante, quasi a voler realizzare ciò che avesse fatto.
Non sarebbe stato affatto facile.

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora