Capitolo 162 - Sempre e ancora tu

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Rimbombò sul pavimento il masso di marmo che si era staccato da una delle colonne: il Castello stava cadendo a pezzi.

«Stupeficium!» gridai schiantando un Mangiamorte.
Spalle contro spalle c'era Luna dietro di me, che si occupava di altri di loro, tentando di arretrarli.

«Moon!» gridò la voce di Hermione, che mi richiamava dal lato opposto della stanza. Non era il momento per raggiungerla.
Le feci cenno di negazione con la testa.
«È importante!»

Vidi Dean Thomas correre verso di me e prendere il mio posto, lasciandomi così la possibilità di andare dai miei amici per sentire quale fosse l'urgenza; lo ringraziai e corsi da Hermione e Ron.

«Che succede?» urlai allarmata.

«Ron crede di aver capito come distruggere l'Horcrux» mi annunciò entusiasta Hermione.

«Davvero?» domandai colma di speranza.
Entrambi annuirono gioiosi.

«Ma per farlo abbiamo bisogno di un dente di Basilisco, dobbiamo andare nella Camera Dei Segreti» spiegò Ron

«Allora voi andate, io vado a cercare Harry» gli dissi

«Abbiamo questa» mi rispose il rosso sventolando la Mappa Del Maladrino.
«Vi troviamo noi» mi informò.
Ci dammo l'ok e ci dividemmo per svolgere il da farsi, cercando di compiere qualche metro senza farci uccidere.

Cercai Harry per qualche metro e mi resi conto di esser giunta fino nei sotterranei quando riconobbi la sala comune delle serpi, poi mi tornarono in mente le parole di Gazza e della McGranitt: i Serpeverde erano stati rinchiusi nelle segrete.

Corsi immediatamente da loro, era giusto che combattessero come tutti noi. Giunsi fino alla piccola cella ma, stranamente, la trovai vuota con le sbarre di ferro distrutte: erano già stati liberati.

«Tu sei un'ottima Serpeverde, ma il re delle serpi sono sempre io. Spettava a me liberarli» pronunciò una voce alle mie spalle.
Ebbi quasi paura di voltarmi e scoprire che fosse solo un'illusione.

Ma non lo era.
I suoi occhi brillanti e quel maledetto ghigno sul viso, vestito di nero elegante con i capelli spettinati, come ero solita a vederlo solo dopo aver fatto l'amore.

«Draco» sussurrai, correndo verso di lui, che mi accolse tra le sue braccia e avvicinandomi il più possibile al suo cuore.
«Temevo fossi morto» ammisi iniziando, inevitabilmente, a piangere contro il suo petto.

«Speravi di liberarti di me eh, stronza» sorrise staccandomi da se e afferrando il mio viso tra le mani, lasciandomi sulle labbra un bacio alquanto passionale.
Mi mancava sempre, era impossibile non sentire la sua assenza.

«Stronza io?» chiesi ridacchiando, dopo esserci staccati.

«Oh si che lo sei, molto più di quel che pensi» mi rispose accarezzandomi le guance col pollice, arrivando a tracciare il contorno del mio naso.

«A forza di stare con te» sbuffai per poi scoppiare in una risatina. Ero sempre così felice al suo fianco.
«Ho pensato a tutte le cose peggiori in questi giorni, che magari ti fosse capitato-»

«Amore» mi interruppe.
«Smettila. Non sappiamo quanto tempo abbiamo ancora prima di doverci separare, voglio solo godermi questi momenti» sussurrò cominciando a baciarmi il collo.
«Facciamo l'amore»

Era completamente pazzo.
«Draco, c'è la guerra là fuori» gli ricordai.
«Abbiamo una vita per fare l'amore in qualunque posto tu voglia»

«Basta Moon smettila!» sbraitò allontanandosi da me.
Era impazzito forse?
«Ma di quale futuro parli?! Comunque andrà a finire non staremo insieme. Se avrà la meglio tuo fratello io finirò ad Azkaban, sono un Mangiamorte! E se vincerà Lui.. » sospirò pesantemente.

Se avesse vinto lui io sarei morta, ma non era solo quello. Se Voldemort avesse vinto il Mondo Magico sarebbe stato sotto il suo dominio, pura dittatura, avrebbe ucciso ogni Mezzosangue o Nato Babbano, lasciando solo le 28 sacre famiglie, costrette ad accoppiarsi poi tra loro.

«Perché devi dire questo..» chiesi lasciando scendere nuovamente le lacrime sul mio viso.

«Perché ti amo. E sono stanco di far finta che vada tutto bene, sono sempre stato sincero con te e voglio esserlo adesso per l'unica volta in cui ti ho mentito, e sai a cosa mi riferisco» disse sfregandosi le mani, agitato.
«Dobbiamo smetterla di illuderci a vicenda»

Lo guardai allibita. Non c'era nulla che filasse nel suo discorso.
«Tu, per l'ennesima volta, non stai credendo in noi» gli risposi a denti stretti, cercando di trattenere ulteriori lacrime.

«Smettila! Smettila di rimproverarmi quando ho sempre cercato di tenerti al sicuro! Sei stata l'unica persona che ho messo prima di me stesso. Ma perché cazzo non lo apprezzi?» sbraitò furioso, urlandomi contro come forse non aveva mai fatto.

«Io non so davvero di che diavolo parli. Che cosa non ho apprezzato? Ti ho solo chiesto di restarmi accanto, è così strano che la tua ragazza voglia una cosa del genere?» domandai retorica.

«Ma quando smetterai di rinfacciarmi quella cosa? Quando capirai che ho dovuto proteggere me stesso, la mia famiglia e non sarei riuscito a proteggere anche te. In nessun modo!» gridò furioso, passandosi la mano tra i capelli.
«Accanto a tuo fratello ci sarebbe stato lui a pensare a te, e così è stato. Quelle che ho fatto con te sono state le uniche scelte giuste della mia vita Moon!»

Interruppi la sua isteria per sporgermi verso di lui, afferrando il suo viso tra le mani e lasciando un bacio sulle sue labbra. Dopo quel gesto, mi strinse forte a se, premendo le mani sui miei fianchi e approfondendo il bacio.
Quando ci staccammo, poggiò la sua fronte contro la mia, riprendendo fiato.

«Ti stanno decisamente meglio questi capelli spettinati, sei proprio bello lo sai?» chiesi in tono rilassato e calmo, accarezzandogli il ciuffo.

«Vaffanculo Moon» disse in tono scherzoso, con l'aria di chi voleva rimanere composto ma non riusciva a trattenere una risata.
«Io sono serio»

«Anche io sono seria: sei bellissimo» ammisi continuando a contemplarlo con occhi sognanti con il viso rivolto verso l'alto, essendo io più bassa di lui.
Mi guardò con un sorrisino sul viso che, evidentemente, non poteva nascondere. Era il mio spettacolo più bello del mondo.
Affondò poco dopo la testa nell'incavo del mio collo, abbassandosi di parecchio e lasciando una serie di piccoli baci sulla mia clavicola.

«Devo andare a cercare Harry. Non farti ammazzare» gli dissi come fosse un'ordine, più che un suggerimento.

«Approposito di lui, mi deve ancora dare la bacchetta» mi ricordò

«Chiedigliela» risposi con nonchalance.
«Ma dubito che potrai riprenderla facilmente»

«Non ci andrò piano con lui piccola, lo sai vero?» domandò con aria di superiorità.

«Va bene amore, come vuoi» risposi noncurante al mio ragazzo, lasciandogli un bacio sulle labbra e allontanandomi. Il mio ragazzo? Lo era di nuovo?
Feci qualche passo indietro e tornai dinnanzi a lui.
«Quindi stiamo di nuovo insieme?» chiesi schiettamente.

«Perché, ci siamo mai lasciati?» domandò di rimando, sorridendomi di nuovo.
La mia più grande conquista.
Avevo trovato un amore così grande e il tempo non faceva altro che confermarmi quanto fosse stata giusta la mia scelta di voler creare una storia insieme a lui.

Ancora non me ne ero resa conto forse, ma in quell'esatto momento avevo capito cosa farne della gravidanza: comunque sarebbero andate le cose tra noi, quel bambino era il frutto di me e di lui, ciò che di bello potevamo creare insieme, non volevo rinunciarci.

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora