Il ritorno del rosso aveva riportato tra noi un clima di tanto ambita serenità, e sebbene Hermione facesse ancora un po' la difficile con lui, era evidente che non gli avrebbe tenuto il muso per molto.
La nostra ricerca non si era evoluta in maniera produttiva, o almeno, non ancora; ci stavamo dirigendo alla tenuta dei Lovegood, poiché convinti che, avendo Xenophilius, il papà di Luna, quel simbolo al collo al matrimonio, avrebbe sicuramente saputo dirci qualcosa in più.«Manca molto?» domandò Ron, sicuramente stanco di camminare.
«Non credo, dovrebbe essere quella laggiù, sulla collina» rispose Harry, indicando la strana abitazione col braccio.
«Sbrighiamoci allora, non è con le lamentele che arriveremo prima» sentenziò la riccia, apparentemente innervosita.
«Non ce l'hai ancora con lui vero?» le domandai ridacchiando.
«Io ce l'ho sempre con lui» affermò riferendosi al rosso e io, inevitabilmente, sorrisi.
Ci avrebbero messo ancora molto prima di giurarsi amore eterno? Perché ormai era evidente a tutti che erano sempre più cotti l'uno dell'altra.Non camminammo più di altri dieci minuti prima di giungere alla nostra meta.
Giunti davanti ad un'abitazione particolare, piuttosto stravagante, non ci mise molto prima che ci rendemmo conto che era proprio la casa di Luna.Harry bussò e fu il padre della ragazza a venirci ad aprire.
«Harry Potter» sussurrò sorpreso l'uomo alla vista di tutti noi, e di mio fratello in particolar modo.Scosso dal nostro arrivo, ci invitò ugualmente ad entrare e ci invitò a sederci nel piccolo salottino della sua casa disordinata e ci offrì, gentilmente, una tazza di thè.
La sua mano tremava impaurita mentre ci versava il liquido nelle tazze, facendolo anche cadere fuori dal recipiente; Ron si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi che la scena davanti a noi, gli ricordava terribilmente il secondo anno, quando lui ed Harry sospettavano che fosse stato Hagrid ad aprire la Camera dei Segreti e il guardiacaccia non dormiva sonni tranquilli.«Signor Lovegood» disse Harry prendendo parola, dopo immensi attimi di silenzio.
«C'è una cosa che devo chiederle, un dubbio che ci assale da settimane a cui solo lei può dare risposta. Cos'è quel ciondolo che portava al collo al matrimonio?»L'uomo dai capelli biondi sembrò pensarci su, ma aveva l'aria di sapere perfettamente di cosa parlavamo.
«I Doni della Morte» ammise guardando altrove.Harry si voltò a guardare me, Ron ed Hermione, ma nessuno di noi, nemmeno loro, a giudicare dall'espressione, avevano capito.
«I Doni della Morte?» chiese per avere conferma.
«Precisamente» confermò Xenophilius. «Mai sentiti? Non mi sorprende. Pochi, pochissimi maghi ci credono. Si usa il simbolo semplicemente per rivelarsi agli altri credenti, nella speranza di aiutarsi nella Ricerca».
«Mi spiace» mormorò Harry. «Continuo a non capire».
Per educazione, bevve anche lui un sorso e quasi soffocò: quella roba era disgustosa, bastava capirlo purtroppo anche solo dall'odore.«Come le ho detto, i credenti ricercano i Doni della Morte» spiegò Xenophilius.
«Ma che cosa sono i Doni della Morte?» insistette Hermione.
Xenophilius posò la tazza vuota.
«Suppongo che conosciate tutti "La Storia dei Tre Fratelli"»Io ed Harry rispondemmo di no, ma Ron e Hermione dissero di sì.
Che storia era mai?Hermione intervenne.
«Ho una copia, signor Lovegood, eccola. Qui la raccontano» disse sfoderando Le Fiabe di Beda il Bardo dalla borsetta di perline.
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Piccola Mezzosangue 5 || Draco Malfoy
RomanceQUINTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** Era trascorso l'ennesimo anno per Moon, quello che le era sembrato il più difficile, il più pesante, quando pensava di aver trovato finalmente la felicità, questa le era stata brutalmente strappa...