Capitolo 158 - Gemelli

1.7K 91 34
                                    

Era passato un mese da quando io, Harry, Ron e Hermione eravamo fuggiti dal Manor insieme a Dobby che però, nella fuga, era morto fra le braccia di mio fratello: Bellatrix l'aveva ucciso con un coltellino.

Tutto quel tempo lo avevamo passato a Villa Conchiglia, nella casa di Bill e Fleur che appena ci avevano visti varcare la soglia della loro porta, ci avevano dedicato due enormi sorrisi, probabilmente erano felici di vederci tutti quanti sani e salvi.

Oltre noi, Dobby aveva portato fuori dalle mura del Manor anche Olivander e Unci Unci che sembravano quelli più scossi fra tutti: Olivander era invecchiato notevolmente, quasi faceva fatica a parlare e i capelli ormai erano diventati interamente bianchi; la vecchiaia e la stanchezza erano ormai segni evidenti.

Due giorni dopo il nostro arrivo alla Villa, Harry, Ron ed Hermione si erano affrettati a parlare con l'elfo e il vecchio venditore di bacchette per cercare di ricavare delle informazioni sugli Horcrux e fortunatamente un minino ci erano riusciti.

Prima di uscire dal Manor, Harry era riuscito a disarmare Draco togliendogli la bacchetta e portandola via insieme a quella di Bellatrix e colse l'occasione per farle analizzare da Olivander: dal momento in cui la sua era fuori uso doveva necessariamente trovarne un'altra e quale bacchetta poteva scegliere se non quella del mio ragazzo?
L'idea non lo aveva entusiasmato affatto ma era l'unica che riusciva un minimo a comandare.

Riguardo Unci Unci invece, ci aveva promesso che ci avrebbe fatti entrare nella camera blindata di Bellatrix dal momento in cui c'era una possibilità molto alta che la Coppa di Tassorosso si trovasse proprio lì. Non mi piaceva l'idea, Bellatrix era una tipa pericolosa e se solo avesse saputo che qualcuno sarebbe entrato nella sua camera blindata per rubare un oggetto fondamentale dell'anima di Voldemort, sarebbe impazzita e non ci avrebbe pensato due volte ad ammazzarci tutti.

Ma Ron ed Hermione erano testardi e più di loro c'era mio fratello che non si sarebbe arreso di fronte a nulla, e purtroppo non mi sentivo di biasimarlo: se non avesse trovato tutti quegli oggetti, non avrebbe mai potuto sconfiggere Voldemort.

Ogni giorno che passava speravo che fosse l'ultimo immersi in tutta quella sofferenza, in tutto quel dolore che continuava a perseguitarci. Ogni cosa che toccavano moriva e sembrava non esserci nessuna via d'uscita in quell'impresa.

Mio fratello era l'unico che poteva sconfiggere Voldemort e se da una parte non vedevo l'ora che accadesse, dall'altra ero terrorizzata: se non ce l'avrebbe fatta cosa sarebbe stato di me? Di Ron? Hermione? Ginny?
Queste domande mi torturavano in continuazione ed era capitato spesso che non ci dormissi, ogni Horcrux che distruggevamo, era un passo in più verso di Lui che non vedeva l'ora di uccidere Harry, ci avrebbe messo tutta la sua buona volontà pur di ucciderlo proprio come aveva fatto con i nostri genitori.

Era sera ed eravamo tutti seduti intorno al tavolo insieme a Bill e Fleur intenti a consumare la cena che ci avevano preparato, era tutto squisito e la mezza Veela era eccezionale ai fornelli.

Quel momento di quiete però venne interrotto dalla mia uscita di scena, poiché un conato di vomito mi colpii costringendomi a correre via da lì e rifugiarmi in bagno dove mi inginocchiai ai piedi del water e rigettai tutto ciò che avevo mangiato prima.

Mentre ero impegnata a rigettare tutta la cena, la porta del bagno cigolò e sentii una mano delicata togliermi i capelli da davanti il viso: Hermione.

Da dietro di lei era spuntato Harry che stava guardando la scena in disparte e Ron che era rimasto sulla soglia della porta con una faccia a dir poco schifata.

Quando finii, alzai la testa e mi passai le mani sul viso per asciugarmi dalle lacrime che a causa dello sforzo mi ero uscite. Hermione mi passò un pezzo di carta che io presi e mi passai sulla bocca prima di alzarmi e tirare la catena per permettere a tutto quello schifo di scivolare via da davanti i miei occhi.

«Moon, stai bene?» mi chiese appena la riccia e io annuii mentre aprivo l'acqua per lavarmi le mano e darmi una sciacquata al viso.

«Hai una faccia..» disse poi Ron e io feci un piccolo sorriso divertito a causa dell'espressione che aveva assunto.

«Sto bene, Ron» risposi guardandolo «Sarà lo stress, sto alle corde ormai» sospirai prima di lanciare uno sguardo a mio fratello che non sembrava per nulla convinto di tutta quella situazione.
E sinceramente non lo ero nemmeno io.

Fui aiutata a rimettermi in sesto dalla riccia, la quale mi aiutò a ripulirmi il viso, per poi tornare nella stanza dov'erano tutti, una cosa però era ancora in sospeso e andava fatta: dovevo chiarire delle cose con mio fratello.

Lo richiamai, chiedendogli di seguirmi fuori l'abitazione, cosa che fece senza fare troppe domande.
«Possiamo parlare?» gli chiesi

«Di cosa?» domandò, poggiandosi al muretto vicino la casa.

«Di tutto quello che è successo, di Draco. È passato quasi un mese da quando siamo stati al Manor e da allora abbiamo sempre evitato l'argomento» gli feci notare.
«So che prendere il discorso significa litigare, ma non possiamo ignorarlo per sempre. Ti ho nascosto una cosa importante e ne sono consapevole, perciò se vuoi arrabbiarti ancora un po' fa pure, me lo merito»

«Non sono più arrabbiato, mi sento solo deluso dal fatto che tu non me lo abbia detto, del fatto che non ti sei fidata di me» ammise guardandomi con occhi severi, gli stessi con cui mi guardava da piccola quando gli raccontavo una bugia.

«Harry era un momento talmente delicato e difficile per te. Quando gli ho rivelato i miei sentimenti avevamo perso Sirius da così poco, e poi il sesto anno, lui che è diventato quel che è diventato, tu che lo detestavi a morte e io che cercavo solo di capire cosa nascondesse, e poi la guerra, la ricerca degli Horcrux...» sospirai affranta.
«Te lo giuro, non c'è mai stato un momento per farlo, non sarebbe esistito un momento in cui eri abbastanza tranquillo per affrontare la cosa, ti saresti arrabbiato in ogni caso e ti saresti sentito deluso comunque»

«Si Moon si. Dannazione mi sarei sentito arrabbiato certo! Ma cosa pensavi avrei fatto? Sei comunque mia sorella, sei la mia famiglia, la persona più importante della mia vita, pensi che ti avrei ripudiata forse?!» sbraitò, offeso dalle mie accuse.
«Mi delude il fatto che tu non me li abbia detto, e certo mi sarei arrabbiato, ma solo perché voglio il meglio per te e penso che tu possa meritare qualcosa di meglio di uno come lui. Ma se avessi capito che ti rende così felice io..» si interruppe. Probabilmente nervoso, probabilmente non sapendo se continuare.

Così mi gettai a capofitto tra le sue braccia.
«Se non te l'ho detto è perché non volevo deluderti, ma Harry» lo richiamai prendendo il suo viso tra le mani.
«Nessun ragazzo al mondo potrebbe mai mettersi tra noi»

«Nemmeno Draco Malfoy?» chiese in tono più leggero, facevo fatica a percepirlo, ma forse era quasi ironico.

«Nemmeno Draco Malfoy» ridacchiai, accoccolandomi al suo petto e sentendomi stretta da lui.
Mio fratello era il mio posto sicuro nel mondo e lo sarebbe stato per sempre.

***
Spazio Autrice: ciao! non so se avete notato ma ho modificato la numerazione dei capitoli.
essendo che sto migliorando l'impaginazione degli altri libri, per renderli più ordinati e dare un titolo a ogni capitolo, il secondo, terzo e quarto sono in revisione.
ho pensato che preferisco che siano numerati dal primo all'ultimo libro senza interruzioni, così che si capisca meglio che è una storia sola.💘

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora