Capitolo 153 - Malfoy Manor

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La presa ferrea di uno dei Ghermidori sul mio polso mi faceva inevitabilmente storcere la bocca dal dolore, mi strattonava di forza per dirigermi verso l'entrata della villa verso cui stavamo avanzando.

«Non ti muovere ragazzina, sennò giuro che ti taglio la gola» mi sussurrò quello che mi teneva ferma, mentre la faccia di Harry veniva sbattuta da un altro contro le barre di ferro del cancello.

Ci fecero entrare per poterci esaminare meglio e ci portarono fino al centro della sala, lasciandoci inginocchiare a terra e continuando a tenerci da dietro.
«Lucius» disse Bellatrix Lestrange, che camminava avanti e indietro per il salotto, rivolgendosi al padre di Draco, appena entrato nella sala.

«Chi sono i nostri ospiti?» domandò guardandoci uno ad uno.

«Penso sia lui, l'abbiamo trovato» ridacchiò entusiasta la donna dai capelli neri «Fa venire Draco!» impose.

No. Sarei morta a rivederlo in quel contesto.
Guardai Harry dispiaciuta e speravo che carpisse le mie scuse: se Draco ci avesse venduti a Voldemort, dopo quello che gli avevo rivelato, mio fratello non me l'avrebbe mai perdonata.

E non ebbi altro tempo di pensare, che lo vidi varcare la soglia d'entrata e il suo sguardo, dopo aver visto Harry, vagò per l'intera stanza, fino a fermarsi su di me, dopo avermi trovata.
Non mi guardò per un millesimo di secondo, tornò subito a rivolgersi ad Harry e si chinò avanti a lui, incoraggiato da sua zia, per osservarlo.

«Avanti Draco, guardalo bene» lo invitò lei.

«Come si è ridotto così?» prese parola Draco e chiese con voce tremante.

«Già, come si è ridotto così?» ripeté Bellatrix «Sei stata tu Sanguemarcio?» chiese rivolgendosi ad Hermione.
La ragazza non rispose.

«Forza Draco, non abbiamo tutto il giorno!» insistette sua zia.

«Draco» sussurrò suo padre avvicinandosi a lui.
«Se saremo noi a consegnare Potter al Signore Oscuro tutto sarà perdonato, tutto tornerà come prima»

Il silenzio si impossessò del salotto, Draco tremava alla vista di Harry e io non avevo dubbi che l'avesse riconosciuto, eppure, ancora non aveva parlato.

«Mi vuoi lasciare?» sbraitai io, attirando l'attenzione di tutti e rompendo la bolla creata dai nostri sospiri.

«Sta zitta ragazzina» mi sussurrò all'orecchio.

«Non sto zitta! Mi stai spaccando il polso, idiota!» gridai strattonando le mie mani nelle sue, senza la paura di assolutamente niente.

«Brutta puttan-» iniziò a dire per offendermi, mentre nel frattempo estraeva la sua bacchetta dalla tasca per lanciarmi un'incantesimo.
Fu la voce di Draco a bloccarlo.

«Aspetta» disse avvicinandosi a noi. Lo vidi chinarsi alla mia altezza e ci trovammo occhi negli occhi, in quel momento pensai a quanto sarebbe stato bello se mi avesse presa e baciata, come nei film d'amore; ma la nostra storia più che a un film romantico assomigliava a un vero e proprio dramma, perciò, ovviamente, non lo fece.

«Credo di conoscerla» rifletté ad alta voce scrutandomi; «Ma certo, è stata la fidanzata di Theodore Nott! Però lei era in Serpeverde con noi, e dubito che la vera sorella di Harry Potter possa finire nella nostra casa, o in un'altra che non sia Grifondoro» inventò.
Mi venne quasi da ridere alle sue parole ma apprezzai tantissimo il gesto. 

«Draco-» Lucius provò a dire qualcosa, probabilmente in uno dei nostri incontri per la scuola era venuto a sapere che io fossi una serpe. Probabilmente anche lui sapeva la verità.

Ma Narcissa lo fermò, proibendogli di dire altro, prendendo lei parola.
«Allora credo sia il caso di imprigionarli finché non saremo certi che siano loro, se lo chiamiamo per uno sbaglio, lui ci ucciderà tutti» gli fece notare.

Bellatrix si trovò costretta ad acconsentire e ci fece gettare nel sottoscala della stanza, dietro le sbarre, che richiusero i Ghermidori alle loro spalle.
Così rimanemmo seduti a terra, senza fare alcun rumore, se non quello dei nostri sospiri.

«Perché l'hai fatto?» domandò Harry di soppiatto, all'improvviso, interrompendo il silenzio glaciale che si era creato.

«Perché ho fatto cosa?» chiesi rivolgendogli la mia attenzione.

«Tra tante persone, perché proprio lui?»

La sua voce era calma, stanca, sembrava si stesse sforzando già fin troppo solo per aprire bocca.

«Harry, ma io non ho scelto di innamorarmi di lui» lagnai incurvando le labbra, risposta che uscì dalla mia bocca come anticipazione di un pianto.

«Ah dannazione, basta!» ringhiò Ron, intromettendosi. «Siamo prigionieri e per questo non posso andarmene, ma non ho la minima voglia di sentire queste cose vomitevoli»

«Ron ti prego-» provai a dire.

«No Moon, non ti voglio sentire» sentenziò «Guarda dove siamo, prigionieri a casa di quello stronzo che per mesi ti ha illusa solo per portarti a letto e che, per coincidenza, è il figlio del braccio destro di Tu-Sai-Chi ed è un maledettissimo Mangiamorte!» urlò avvicinandosi a me, rabbioso.

«Smettila di parlare di lui! Vorrei farti notare che è merito suo se ora siamo qui e non già nelle mani del Signore Oscuro» risposi stizzita.

«Oh grazie mille Malfoy, ora siamo solo prigionieri invece di essere già morti, che bel pensiero» disse con fare da finto dispiaciuto. «Rimane sempre un lurido, viscido Mangiamorte, seguace di Tu-Sai-Chi»

«Tu non sai niente di lui!» risposi rabbiosa lasciando scivolare delle lacrime di nervosismo lungo le mie guance.

«Forse perché sei stata fidanzata con lui per un anno e non ti sei degnata nemmeno di dircelo» aggiunse Harry, sostenendo il suo migliore amico nell'accusa contro di me.

«E vi stupite?!» si intromise la voce di Hermione che, fino a quel momento, era rimasta in silenzio a guardare la scena.
«Guardati! Guardatevi! Ma vi rendete conto del modo in cui la state trattando?
Avete tutte le ragioni del mondo per non essere contenti della notizia, ma è tua sorella e la tua migliore amica!» disse indicando prima uno e poi l'altro.
«Non vi siete nemmeno fermati un secondo per chiederle come sta, come credete che si sia sentita a vedere il ragazzo che amava diventare un Mangiamorte? Si è tenuta dentro quel dolore per mesi, e nessuno di noi, me compresa, forse è stato in grado di capire realmente come stesse» sospirò.

Calò il gelo tra noi, ancora una volta.

«Le vostre reazioni sono la risposta alla domanda sul perché non ve l'ha detto, sapeva che l'avreste giudicata e che non vi sareste fermati nemmeno un momento a capire cosa provasse lei, facendole una colpa per un sentimento che non può controllare!
Pensate che io fossi felice nel saperla con Malfoy dopo tutto quello che mi ha fatto? No che non lo ero, ma accusarla e farla sentire come se stesse sbagliando avrebbe risolto le cose?
Assolutamente no, perciò mi sono limitata a vedere come si comportava lui con lei, e quando ho capito che ci teneva davvero, ho cercato di essere il più felice possibile per lei» sbottò

«Sapete che vi dico? Sono contenta che in tutti questi mesi mi abbia sempre parlato di lui e non mi pento di avervelo nascosto, per me questo significa che si è fidata di me, perciò io mi domanderei perché con voi non l'ha fatto» aggiunse terminando di dire.
D'istinto mi avvicinai a lei, abbracciandola, con un gesto che speravo le mostrasse tutta la mia gratitudine.

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora