Capitolo 149 - Godric's Hallow

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«Harry, sistematelo meglio» lo invitò Hermione, spostando alla sua destra il Mantello Dell'Invisibilità, coprendolo totalmente.

Eravamo arrivati a Godric's Hallow, ma Harry era l'indesiderabile numero uno, non si sarebbe mai potuto far vedere in giro.
«Moon vieni anche tu, siamo più sicuri»

«Harry non c'è bisogno, sei tu il ricercato, non io» ironizzai stringendolo, se possibile, ancora di più nella veste e lo vidi scomparire anche dal nostro sguardo.

Camminammo per qualche miglia per la cittadina dove avevano vissuto i nostri genitori, ed era così bello trovarsi lì, sembrava di essere più vicino a loro, anche se effettivamente non era così.

«Guardate» ci disse Hermione «È il cimitero di Godric's Hallow» esclamò indicando una recinzione alla nostra sinistra.

Ci guardammo incerti e poi decidemmo di entrare, vagammo tra la neve che ricopriva quasi totalmente il suolo del cimitero che, a causa della luce quasi totalmente assente, accompagnata solo da qualche lampione mezzo rotto, risultava esser quasi completamente buio.

Su una delle lapidi, mi parve di notare un simbolo quasi familiare, coperto però da un grosso strato di neve, che decisi quindi di togliere con le mani.
«Ti aiuto» mi disse Hermione, dandomi una mano a far cadere il bianco da lì sopra.

«È quel simbolo!» affermai elettrizzata «È sempre quello del libro, della firma di Silente» le feci notare entusiasta.

«Dev'essere un segno» mi rispose accarezzando l'incisione sulla lapide «Diciamolo subito a-»

Si voltò interrompendosi, e lo feci anch'io quando notai Harry piuttosto distante da noi, rivolto verso una tomba. In quel momento capii subito di chi fosse, perciò esitai ad avvicinarmi, non sapevo se volessi vederla.

Come immaginavo, una volta giunti lì davanti i nomi di James e Lily Potter, scolpiti su di essa, erano ordinati a precisi.

«Ora finalmente siamo tutti e quattro insieme» dissi ad Harry, appoggiando la testa sulla sua spalla.

Hermione fece apparire una ghirlanda di fiori e, sentendosi di troppo, pensò di lasciarci soli qualche istante.

«Loro non avrebbero voluto questo» rifletté ad un tratto Harry «Non avrebbero voluto un'altra guerra, con loro figlio a capo del comportamento, non avrebbero voluto quella fine per i loro amici e probabilmente non avrebbero voluto che ti permettessi di venire con me»

«Questa guerra non è colpa nostra Harry. Avrebbero voluto il meglio per me e per te, ti avrebbero voluto forte e coraggioso, e lo sei! E ci avrebbero voluto uniti, e guardaci Harry..» mi allontanai sorridendogli «Lo siamo»

Tirò su con il naso e un piccolo sorriso gli comparve sulle labbra, così lo abbracciai e piangemmo insieme, per qualche minuto, davanti la tomba dei nostri genitori; andava bene così, era giusto così.

Fui io a staccarmi per prima e quando lo feci, passai una mano sulla guancia umida di Harry per asciugargliela dalle lacrime e gli scoccai un bacio sulla guancia.

Mi girai verso Hermione e la vidi impegnata a osservare qualcosa avanti a sé così feci cenno a Harry di seguirmi in modo tale da riuscire a raggiungerla prima possibile. Solo quando fummo al suo fianco capimmo chi stesse guardando: Batilda Bath.

Mio fratello tirò dritto con l'intento di seguirla e io e la riccia ci lanciammo uno sguardo prima di seguirlo, non avevamo idea di cosa avesse intenzione di fare ma la situazione non prometteva per niente bene.

Ci fece entrare nella casa dove tanti anni fa erano morti i nostri genitori e la signora invitò Harry a seguirla, lui non ci pensò un secondo in più. Io e Hermione rimanemmo giù ad osservarlo sparire dietro l'angolo.

«Lumos» sussurrai appena per permettere alla punta della mia bacchetta di illuminarsi.

Lentamente mi misi a girovagare per la stanza puntando la bacchetta in avanti per illuminarmi la strada, camminai piano lungo il corridoio fino a quando non sentii come una goccia di pioggia infrangersi sul legno ammaccato che decorava il pavimento colmo di polvere. Mi girai di scatto e puntai la luce a terra e cavolo, non avrei dovuto farlo.

Una macchia di sangue colorava il pavimento e fu quello che mi fece alzare la bacchetta fino al soffitto dove vidi altre goccioline formarsi pronte a schiantarsi sul legno. Sussultai e mi affrettai a tornare da Hermione che invece aveva trovato il libro di Rita Skeeter, quella donna..maledetta.

«Hermione!» la chiamai «Non..non è sicuro qui, Harry..Harry!» lo chiamai con il fiato corto e mi diressi verso le scale pronta a salirle ma non feci in tempo a mettere piede sul primo scalino che un verso simile a quello di un serpente mo fece sgranare gli occhi.

«Harry!» urlò anche la riccia venendo verso di me che in fretta salii le scale fino a raggiungere il piano superiore dove trovai un serpente enorme davanti mio fratello che si era messo in un angolo della stanza.

«Stupeficium!» lanciai facendo allontanare un minimo l'animale dal corpo di Harry e facendolo girare verso di me, velocemente salii sul piano e raggiunsi mio fratello dall'altra parte della stanza.

«Incendio!» provò a pronunciare Hermione ma tutti i colpi che gli venivano sferrati sembravano rimbalzargli, era enorme ed ero sicura non fosse un serpente come tutti. Era diverso e sembrava che tra tutti e tre avesse solo una preda: Harry. E fu solo allora che capii.

«È una trappola!» urlai «È Voi-Sapete-Chi che l'ha organizzata, Harry vuole te!» dissi e fu allora che il serpente si girò aprendo la bocca ed emettendo quel verso da brividi, si diresse verso di me e fece per attaccare ma Harry si mise in mezzo con un pezzo di legno fra le mani impedendogli di ferirmi.

«Dobbiamo andare via da qui!» urlò la riccia ancora ferma dall'altro lato della stanza e quello incentivò l'animale ad attaccare di nuovo ma questa volta avendo la meglio, i suoi denti si conficcarono nella pelle del mio braccio facendomi lanciare un urlo di puro dolore che si smorzò solo quando Harry gli sbatté un'asse di legno sul muso facendo sì che mi liberasse dalla sua presa «Via!» ripeté la riccia che era riuscita ad attraversare la stanza per raggiungerci, ci prese per mano e con un salto ci buttammo fuori da quella casa e ci smaterializzammo.

La neve era ciò che più abbelliva quel posto, eravamo finiti probabilmente in un bosco, in mezzo al nulla, ma tutto quel bianco lo rendeva quasi accogliente.
La ferita sul braccio mi sanguinava e sul mio volto era disegnata un'espressione dolorante.

«Moon» mi chiamò mio fratello venendo verso di me «Moon, stai bene?» mi chiese e io annuì riuscendo a mettermi seduta.

«Non è niente, basterà un incantesimo di guarigione» mugolai ancora per metà stordita dall'accaduto «Tu stai bene?» chiesi rivolta a Harry che annuì.

«Non è importante ora Moon, vieni» si alzò da terra e aiutò ad alzare anche me. La riccia si affrettò a venire verso di noi.

«State bene?» ci chiese.

«Io si, ma Moon è ferita» la informò e Hermione mi prese il braccio per osservarlo.

«Basta disinfettarla e un incantesimo curativo, non è grave» fece un mezzo sorriso incoraggiante e io annuii poggiandomi però sulla spalla di Harry che dolcemente mi poggiò un braccio intorno alle spalle.

Ero esausta, più andavamo avanti e più pensavo di star facendo un buco nell'acqua. Non avevamo trovato nessun Horcrux se non il Medaglione e tutto quel viaggio sembrava essere inutile, non sapevamo dove cercare e tutto quello che stavamo facendo lo stavamo facendo alla cieca senza una base, senza un indizio, senza nulla.

E nel frattempo, il tempo passava.

***

Spazio Autrice: capitolo scritto in collaborazione con acciodanjel   💘

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora