Da quando Ron aveva lasciato la tenda, qualcosa sembrava esser cambiato radicalmente, non nella ricerca della verità in se, piuttosto nel rapporto tra noi.
Eravamo ancora tutti e tre arrabbiati con lui, ma la persona più turbata in assoluto era decisamente Hermione. E come biasimarla.«Se ne sta lì tutta sola» dissi ad Harry osservando la figura della riccia al di fuori della tenda.
«Non vuole compagnia, penso abbia bisogno di un po' di tempo» mi rispose senza alzare lo sguardo dal suo foglio di pergamena.
«Peccato che di tempo non ne abbiamo» dissi cacciando una risatina nervosa «Sarà meglio che si riprenda»
«Andiamo Moon, sai benissimo ciò che prova per Ron, deve metabolizzare la cosa» insistette lui.
Lo capivo, certo, ma il rosso ormai era andato via da una settimana e, sebbene mi mancasse da morire, cercai di mettere da parte i miei sentimenti e concentrarmi sulla ricerca, cosa che lei invece, non stava facendo affatto.«Harry, non vuole nemmeno più leggere, non collabora» gli feci notare, ripensando all'accaduto dei giorni prima.
Hermione aveva smesso di immergersi nei libri, i quali ci servivano molto; nel frattempo per tappare la sua assenza li stavo usando io, ma la mia velocità nella lettura non era minimamente paragonabile alla sua.«Si, tu hai ragione, ma non prendertela così tanto, cerca di capire come si sente» mi disse rivolgendomi completamente le sue attenzioni.
Oh la capivo, eccome se la capivo, meglio di chiunque altro, ma il mio timore per l'incolumità di Draco e la sua enorme mancanza, non mi impediva certo di collaborare per salvare il mondo da questa maledetta guerra.Stavo per ribattere ad Harry quando un rumore attirò la nostra attenzione, così uscimmo dalla tenda; dei Ghermidori girovagavano a pochi metri da noi. Uno di essi si avvicinò ad Hermione, diviso però dagli incantesimi di protezione che lei stessa aveva tracciato.
L'uomo si avvicinò a lei, attirato dal suo profumo, Hermione impallidì e cerco di trattenere le lacrime, evidentemente spaventata; guardai Harry cercando di capire cosa fare, ma era troppo concentrato sulla situazione per accorgersi di me.
Malgrado l'odore, venne richiamato da un altro di loro, perciò alla fine si arresero e andarono via, lasciandoci perplessi e impauriti.«Hermione!» la richiamò Harry, ella si voltò piangendo.
«Ha sentito il mio profumo» singhiozzò
«Menomale che se ne sono andati» dissi sollevata «Non metterlo più» le ordinai.
Fece un'espressione accigliata alla mia esclamazione, come se fossi un'assurdità.
«Me l'ha regalato Ron per natale..» rispose malinconica.«Hermione» disse Harry richiamandola «Dobbiamo andarcene da qui, non è sicuro» la informò
Li guardai entrambi, mentre la riccia sembrava essere sconvolta, come se non sapesse che rimanere lì, dopo questa bella visita, non era sicuro.
«No! Se Ron dovesse tornare non-»
La interruppi, perché sapevo già dove sarebbe andata a parare.
«Lui non tornerà» dissi duramente «E se dovesse farlo, non possiamo essere vincolati alle idee con cui si sveglierà domattina. Ha fatto la sua scelta, ora ne prenderà le conseguenze» sentenziai.Mi guardò intristita e senza proferire alcuna parola, tornò nella tenda.
***
Convincerla a partire non fu facile, tutt'altro, però alla fine ci riuscimmo, arrivando sulle scogliere dell'Inghilterra, davanti a un panorama mozzafiato.
Dopo le ultime cose che le avevo detto, Harry aveva insistito perché le chiedessi scusa, secondo lui ero stata troppo dura, e probabilmente aveva ragione.«Vuoi?» domandai alla riccia, avvicinandomi alla sua figura seduta sugli scogli, porgendole una tazza di the caldo.
Ricevetti la sua attenzione, e fu allora che mi annuì; così le diedi la bevanda e mi sedetti accanto a lei.
«Senti, io volevo scusarmi per ieri, sono stata troppo dura e-»Mi interruppe.
«Avevi ragione tu, lui non tornerà e io non dovrei aspettarlo così tanto, non so nemmeno perché ci spero» disse ridendo malinconica.«Io più di tutti dovrei capire come ti senti e non l'ho fatto, quindi perdonami, e sono certa che lui tornerà. Ron è impulsivo, quando apre la bocca non ragiona e agisce senza pensare, ma sono sicura che si è già pentito» le dissi sincera, credevo davvero che prima o poi sarebbe tornato, non ci avrebbe lasciati soli.
La vidi sorridere e colsi l'occasione per parlarle di una cosa.
«Mentre tu eri in sciopero di lettura, io ho osservato attentamente i tuoi libri e ho trovato questo simbolo» dissi indicandoglielo «Non fa parte della simbologia, è stato tracciato a mano»
«Aspetta» mi disse tirando fuori un altro libro «Guarda questa, è una lettera di Silente, fa parte della sua firma»
Silente era sempre in mezzo a tutto, assurdo.
«Harry!» dissi richiamandolo «Vieni un attimo!?»
Mio fratello venne verso di noi, allarmato e incuriosito.
«Che succede?»«Guarda questo simbolo, è la firma-»
Non feci in tempo a finire di parlare.
«Questo simbolo lo portava il papà di Luna al matrimonio»Cosa? Anche lui con questo?
«Ragazzi» li richiamai «Credo che dovremmo andare a Godric's Hallow. Non è sicuro, ma Silente era di li, sono stati uccisi i nostri genitori, e lui ha perso i suoi poteri. Magari è una scelta prevedibile e pericolosa, ma necessaria» gli spiegai.
Non c'erano dubbi: saremmo dovuti andare lì.
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Piccola Mezzosangue 5 || Draco Malfoy
RomanceQUINTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** Era trascorso l'ennesimo anno per Moon, quello che le era sembrato il più difficile, il più pesante, quando pensava di aver trovato finalmente la felicità, questa le era stata brutalmente strappa...