Capitolo 137 - Confessioni notturne

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Il piano di Malocchio era curato nei minimi dettagli, per far sì che nessuno venisse a scoprire del trasferimento di Harry, con i Mangiamorte alle calcagna, era piuttosto difficile scampare alle grinfie del Signore Oscuro, ma l'Ordine era ben attrezzato a ogni evenienza.
Ci mettemmo fin troppo tempo a convincere mio fratello a trasformarci tutti in lui, ma non ebbe più scampo quando Hermione tirò via una ciocca dei suoi capelli per inserirla all'interno della Pozione Polisucco. Quando ebbe le mani legate, ci lasciò deglutire in pace lo schifo che ci era stato servito, perché posso garantirvelo, era probabilmente l'infuso più schifoso che avessi mai provato.

Prendemmo gli stessi abiti e assumemmo totalmente le sembianze di Harry, avrei potuto fare una battuta sul fatto che adesso eravamo davvero gemelli identici, ma me la risparmiai date le circostanze. Anche se magari avrebbe alleggerito la tensione, chissà.
«Questo piano è una follia» mi disse a bassa voce

«Tu hai un'idea migliore?» ribattei guardandolo. Lui non osava girarsi, forse l'idea di sentire la mia voce uscire da un corpo che avesse le sue sembianze, gli sembrava fin troppo strano.
Alla mia domanda, tacque.

Ci dividemmo in coppie così da poterci disperdere meglio, io mi misi con George che, per una volta, era rimasto solo dato che Fred era ad attenderci alla Tana con Ginny e Molly. Al suo posto bevve la pozione Ninfadora che andò con Remus: per ogni persona c'era un Harry, così da non poter trovare quello vero.

Così volammo per tutta Londra, sopra il Tower Bridge, vicino la London Eye e a un millimetro dall'acqua del Tamigi, sembrava per un momento di star vivendo una bella esperienza, qualche secondo di libertà, un respiro di pace, che però, durò davvero il tempo di un istante.
Qualcuno iniziò ad attaccarci: erano loro, i Mangiamorte ci avevano scoperti.

Pensai immediatamente ad Harry, se per qualche motivo si fossero accorti di quale fosse quello vero lo avrebbero ucciso seduta stante. Mi voltai indietro per cercare di capire se fosse tutto ok, dato che noi eravamo in picchiata e, decisamente, molto più avanti rispetto agli altri.
«Sta attenta Moon, reggiti a me» mi suggerì George. Accettai il consiglio aggrappandomi alla sua vita, era un giocatore di Quidditch, di certo non lo spaventava la velocità quando era su una scopa.

Per un instante non riuscii a farne a meno, non potei frenare quel pensiero, cadde ancora lì, nel peccato probabilmente. Mi domandai se fosse li, nascosto tra di loro a inveire incantesimi contro la mia famiglia, contro le persone che amavo. Mi chiesi se mi avrebbe riconosciuta o se ne avesse avuto la possibilità magari avrebbe affatturato anche me, non riuscii a non pensare a lui.
Non dovevo, me lo ripetevo costantemente, ma i dubbi sul suo stato di salute mi tormentavano, lo trattavano bene almeno? Lo torturavano o forse ordinavano a lui di torturare gli altri?
Il mondo lo vedeva così duro, così forte, nessuno di loro si rendeva conto di quanto avesse solo bisogno di qualcuno accanto, qualcuno che gli tenesse la mano e gli dicesse che andava tutto bene.

«Moon, attenta!» gridò George. Non feci in tempo a sentirlo, fu una frazione di secondi.
Una scintilla ambrata venne nella nostra direzione, colpì il ragazzo davanti a me che mollò il manico della scopa; non molto lontani dalla meta, precipitammo nel campo attorno alla Tana, avevamo ripreso le nostre sembianze.
Mi alzai scattando e notai metà del viso di George, interamente ricoperto dal sangue.
«Aiuto! Correte! È ferito!» gridai in direzione della casa «Ora arrivano George, va tutto bene, tu sta tranquillo» lo rassicurai accarezzandogli i capelli.

Accorsero verso di noi i due fratelli Weasley mancanti all'appello, Fred caricò il suo gemello sulle spalle e, insieme anche a Ginny, arrivammo dentro casa, attendendo il ritorno degli altri.

***

L'incidente di George, purtroppo, non fu l'unica cosa ad andare storta nell'operazione: Malocchio perse la vita precipitando dalla scopa e, anche la civetta di Harry, Edvige, morì colpita da un incantesimo.

Pochi durante la cena ebbero l'appetito necessario per ingurgitare qualcosa, la maggior parte delle persone presenti in casa si coricarono presto, me compresa, che però, invece di mettermi a dormire, mi diressi in camera per liberare un po' le idee, finché una voce bloccò i miei pensieri.
«Ei» mi disse Ginny «Tutto ok?» domandò premurosa.

Io annuii cercando di essere il più convincente possibile e aggiunsi «Hermione sta dormendo, usciamo sul balcone e facciamo quattro chiacchiere, così non la svegliamo»
La roscia accettò la mia proposta e venne sul piccolo terrazzino con me.

«Come stai? Ho saputo di Harry» dissi cercando di prendere il discorso.

«Si beh, sei sua sorella perciò non starò certo qui a parlarti male di lui, ma ammetto di essere delusa dal suo comportamento» confessò guardando l'orizzonte.

«Lo so Ginny, lo capisco, ma credimi se ti dico che l'ha fatto per il tuo bene»
Pensavo tutto ciò che le avevo detto, ogni parola, non lo avrei difeso a spada tratta solo perché era Harry, lo facevo perché davvero avevo compreso le sue ragioni, era spinto solo dall'amore per lei e dal desiderio che non le accadesse nulla.

«Come può pensare che lasciarmi sia il mio bene? Avremmo potuto combattere, insieme, come ha scelto di combattere con te o con Hermione» risposte stizzita.

«Io sono sua sorella Ginny, non mi avrebbe potuta nascondere a Lui, sono più al sicuro al suo fianco che lontana da Harry, mi torturerebbero per avere informazioni, il Signore Oscuro non sa di te, finché rimarrai nell'ombra sarai al sicuro.
Senti so che è difficile da capire quando sei coinvolta, ma credi che per lui sia facile lasciare la persona che ama? Perché ti ama Ginny, per Salazar se ti ama, forse l'ha capito troppo tardi ma sei la sua metà, siete anime gemelle voi due, nessuna ragazza gli è mai riuscita a stare così tanto dietro come te, a tenere a bada la sua testa calda e il suo animo impulsivo, non è da tutti. Lui se ne rende conto. E la consapevolezza che sta lasciando andar via la sua persona, dopo che finalmente l'ha trovata non è facile, non lo è affatto credimi.
Ma lo sta facendo per te, per garantirti un futuro anche senza di lui, se ti accadesse qualcosa a causa sua non se lo perdonerebbe mai, so che puoi comprenderlo»

Feci il discorso senza praticamente prendere fiato, rendendomi conto, parola dopo parola, di quanto io e Ginny fossimo nella stessa posizione e di come, per la prima volta, stessi difendendo le stesse scelte che non ero riuscita a capire.

«Sei sicura di star ancora parlando di me ed Harry?» chiese ridacchiando «Moon ti voglio bene, ma non puoi chiedermi di mandare giù una situazione che nemmeno tu sei stata in grado di accettare» aggiunse tornando seria.
Le avevo raccontato di Draco, di quella notte sulla torre, omettendo la questione della missione e di Silente, parlandogli solo del fatto che quella sera stessa avessi scoperto che era un Mangiamorte e, malgrado tutto, volevo rimanergli accanto ma lui non me lo aveva permesso.
Avevo rifilato a tutti gli altri la stessa versione, tranne per la questione del restargli accanto e dei sentimenti, ovviamente.

«Te lo sto dicendo per questo motivo! Non fare il mio stesso errore Ginny» la supplicai «Non sai che darei per tornare da lui e dirgli che l'ho perdonato l'istante dopo essermi arrabbiata, per averlo accanto un'ultima volta e giurargli che quando sarà tutto finito io sarò qui per lui, che non lo lascerei mai e non potrei avercela con lui nemmeno se volessi. Non buttare questi momenti che hai con Harry in litigate che non contano niente davanti alla morte, alla guerra, al dolore; non vuoi vivere con il rimorso di pensare che gli ultimi momenti che avete trascorso insieme sono stati litigando, fa pace con Harry, e fallo anche per me che sono stata così stupida da non pensarci prima»

Quando terminai il discorso mi sorrise, stringendomi forte e ringraziandomi. I miei occhi lucidi trattenevano le lacrime ma un sorriso sincero si dipinse anche sul mio di volto; mi
sarei sentita forse un po' meglio, forse un giorno.

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora