Capitolo 157 - Ciao Dobby

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Il caos e l'amore, come si poteva pensare che fossero due cose complementari?
Ci stavo pensando in quell'esatto momento, e chissà se anche Draco aveva le stesse domande, mentre dopo essere stati insieme, ero tornata nella mia cella assieme agli altri tre e Bellatrix intanto, al piano di sopra, aveva dato di matto.

Da quel che potevamo sentire, sembrava che il motivo della sua ira fosse causato proprio dal Marchio Nero, il quale si era inspiegabilmente indebolito. Ciò che stava accadendo per noi era certamente un bene, ma era evidente che fosse una situazione che non sarebbe durata in eterno e che prima o poi sarebbe riusciti a mettersi in contatto con Lui.

Mentre tentavamo di ascoltare meglio ciò che avevano da dire al piano superiore, all'improvviso una figura di materializzò nella nostra cella, rivelando il piccolo Dobby.

«Dobby!» lo richiamò Harry «Ma che ci fai qui? Puoi materializzarti e smaterializzarti ovunque, anche qui?»

«Ma certo, sono un elfo. È un piacere vederla signor Potter» squittì la creaturina.

«Dobby chi ti ha mandato qua?» domandò Hermione

«Padron Malfoy mi ha chiesto di venire qui e portarvi via, Dobby deve salvare Harry Potter e i suoi amici» ci spiegò.

Lui, sempre lui. Non potevo crederci che avesse fatto ciò per aiutarci.
«Draco ti ha chiesto questo?» chiesi incredula.

«Ma certo, il signor Malfoy ha a cuore la vostra incolumità. Soprattutto la sua, signorina Potter» rispose in aria flebile, e non potei fare a meno, di sentirmi ancora una volta speciale, ancora una volta amata, ancora una volta sua.

Il fatto che gli altri fossero li, ad ascoltare le sue parole, mi rendeva felice nel sapere che erano al corrente di tutto e del fatto che malgrado ogni vecchio astio, Draco stesse cercando di metterci in salvo.

«Dobby credo ci siano altri prigionieri nella cella qui accanto, Luna Lovegood e il signor Olivander, portali via» ordinò Harry, facendo cenno all'elfo verso destra.

«Portali a Villa Conchiglia, la tenuta di mio fratello Bill, vicino a Tinworth, in Cornovaglia» aggiunse Ron, dando chiare indicazioni alla piccola creatura.

E così, Dobby ci lasciò soli, per compiere il dovere assegnatogli. Fu proprio dopo pochi istanti che, a passo svelto, due Ghermidori comparvero nella nostra cella, afferrando me ed Hermione e trascinandoci al piano superiore.

«Moon!» sbraitò Harry, tentando di afferrarmi, ma la bacchetta puntata al suo viso da Minus lo fermò. Stessa cosa accadde a Ron.

«Bene bene» sorrise Bellatrix. Di nuovo tutta la famiglia riunita nel salotto di casa, che scena a dir poco affabile.
«Vediamo se sta volta queste due signorine vorranno collaborare» grugnì con sguardo malefico.

Afferrò la riccia per i capelli, attaccandola al suo corpo con ferocia e gridandole nell'orecchio di ammettere le sue verità.
«Che ne pensi Cissy? Se uccidiamo una Sanguemarcio e una Mezzosangue il Signore Oscuro apprezzerà» ridacchiò la pazza.

Fu allora che udimmo un tonfo e vedemmo Ron ed Harry precipitarsi nella nostra direzione, Lucius si avventò su di me, afferrandomi dalle spalle e bloccandomi, mentre Narcissa e Draco iniziarono a lanciarsi una serie di schiantesimi con gli altri due.
Vederli così, l'uno contro l'altro, di nuovo, era sempre una tortura, sognavo un mondo in cui, non dico andassero d'accordo, ma perlomeno riuscissero a stare nella stessa stanza senza che la vita li schierasse in due fazioni opposte ogni singola volta.

«Ora basta!» sbraitò Bellatrix, mentre indicava a Lucius con la testa di fare un passo avanti.
«Gettate a terra le bacchette, o uccido prima una e poi l'altra. A terra!» sentenziò «Draco prendile!» ordinò rabbiosa quando Harry e Ron le lasciarono cadere, mentre lui si prostrava al pavimento per raccogliere le bacchette dei due e poi si allontanava dal centro del salotto per mettersi in un angolo, alla mia destra.

«Guarda guarda, Harry Potter tutto rimesso a nuovo, giusto in tempo per il Signore Oscuro» ridacchiò la donna dai capelli ricci, mentre spingeva alla gola di Hermione un pugnale che sarebbe stata la sua condanna a morte se solo avesse fatto un passo falso.
«Chiamalo!» ordinò rivolgendosi a Lucius.

L'uomo dai capelli lunghi mi spinse tra le braccia di Draco, come a chiedergli di tenermi ferma, cosa che fece, stringendomi il busto con il braccio e tenendomi attaccata al suo petto, nella stessa posizione in cui, poco prima, mi teneva suo padre.

Lucius scoprì il Marchio e ci fu presto chiaro, che "funzionava" nuovamente, che riuscivano di nuovo a contattarlo. Merda.
Stava per toccarlo, quando uno scricchiolio catturò le attenzioni di tutti i presenti: Dobby, appeso al lampadario, tentava di svitarlo.
Non avemmo il tempo per realizzare, esso precipitò verso terra distruggendosi in tanti piccoli cristalli; tutti si misero al riparo, Bellatrix lasciò la presa su Hermione e Ron si precipitò per afferrarla, mentre Draco ci spinse contro la poltrona, facendomi da scudo; subito dopo, prima che tutti si ripresero, Harry venne verso di noi, Draco mi spinse tra le braccia di mio fratello, che mentre mi afferrava, strappò di mano le bacchette al biondo.

Ci radunammo tutti e quattro al centro della sala, assieme a Dobby.
«Stupido elfo! Potevi uccidermi!» gridò Bellatrix.

«Dobby non voleva uccidere» rispose l'elfo «Dobby voleva solo mutilare o ferire gravemente»
In quel momento Narcissa provò a lanciare un incantesimo ma fu immediatamente disarmata dalla piccola creatura.

«Come osi togliere la bacchetta a una strega? Come osi disobbedire ai tuoi padroni?» domandò in preda all'ira la strega dai capelli ricci e neri.

«Dobby non ha nessun padrone, Dobby è un elfo libero» sentenziò lui, per poi invitarci a stringerci.
L'ultima cosa che vidi fu il pugnale di Bellatrix che veniva nella nostra direzione, poi il caos, ci stavamo smaterializzando.

Quando aprii gli occhi mi ritrovai in mezzo all'acqua bassa, in ginocchio.
«Moon!» gridò mio fratello «State bene?» domandò anche agli altri affianco a me.
«Harry» sussurrai io, priva di forze, per la scena alle sue spalle.

Corse a soccorrere il piccolo elfo che giaceva sulla sabbia, che si sfilò il pugnale, mostrandoci come lo avesse colpito in pieno petto. Gli sussurrò parole di conforto e si rivolse a Hermione, nella speranza che avesse qualcosa che avrebbe potuto salvargli la vita, ma sta volta, non fu così.
Sentii le mie orecchie attappate, la situazione appariva drammatica, l'ennesima tragedia si stava consumando dinanzi al mio viso e l'unica cosa che riuscì a darmi una minima consolazione fu il braccio di Ron che mi avvolse, stringendomi accanto alla nostra amica, cercando di consolarci entrambe.
Fu per me la prova che, malgrado tutto, avevamo cose più gravi a cui pensare e non avrei perso il mio migliore amico per un ragazzo, mai.

Quanta gente ancora avremmo dovuto veder morire davanti a noi?

***
Spazio Autrice: ciao a tutti/e, finalmente sono tornata!
grazie mille per tutti i bei messaggi che mi avete mandato in questi giorni, vi sono grata per la vicinanza.
da oggi ricomincerò a pubblicare con regolarità i soliti giorni.💘

Piccola Mezzosangue 5 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora