«Harry!» gridai cercando di afferrarlo. Minus lo stava portando assieme a Ron al piano superiore e, senza alcun dubbio, gli sarebbe toccata la stessa sorte mia e di Hermione.
Il servo di Voldemort li trascinò via, lasciandomi a piagnucolare contro le sbarre, cosa che continuai a fare per tutti i minuti successivi. Hermione era stesa a terra ancora scossa dalle torture, non aveva la forza di muoversi, io invece mi sentivo ancora troppo energica, e troppo testarda, per darmi per vinta.
«Fa silenzio! Non li ha presi mia sorella, non gli faranno ciò che ha fatto a voi» mormorò la voce di Narcissa, che stanziava in cima alle scale.
«Signora Malfoy» la richiamai «Può venire un secondo?» chiesi cortesemente; lei si guardò cautamente attorno prima di scendere fino alle sbarre che ci dividevano e dedicarmi la sua attenzione.
«Io devo parlare con suo figlio» le confessai. Non importava quanto lo detestassi in quel momento, non sarei andata via di lì senza averci parlato.
«Che cosa? Tu sei pazza» mormorò voltandosi.
«È importante» aggiunsi
«Sai cos'è importante? La tua vita Moon, le vite di tutti noi che sono a repentaglio. Non perderò tempo con i vostri problemi di cuore, siamo in una maledetta guerra!» disse stizzita.
«Proprio perché la rischiamo tutti i giorni io devo parlare con lui un'ultima volta. Pensi se dovessi morire, quando Lui arriverà qui mi ucciderà, e lei dovrà dire a Draco che aveva l'opportunità di farci parlare un'ultima volta e non l'ha fatto» le feci notare, sperando di far leva sul suo senso di colpa.
La vidi rifletterci su, immobilizzassi sul posto: Narcissa era una madre amorevole e avrebbe dato la sua stessa vita per Draco, non avrebbe esitato a fare qualcosa che sapeva lo avrebbe reso felice.
Così la vidi correre indietro e aprire il cancellino, per poi afferrarmi tenendomi le mani dietro la schiena.
«Ora fai ciò che ti dico e se provi a fare un solo passo falso Moon, ti ammazzo con questa bacchetta» disse premendola contro la mia schiena. Io mi limitai ad annuire.Passammo in un angolo interno della tenuta immensa dei Malfoy e giungemmo in un'ala molto più colorata del Manor.
«La seconda porta sulla destra, è nella sua stanza» mi disse. La ringraziai di cuore e con coraggio mi diressi da lui, aprendo la porta e mostrandomi ai suoi occhi.«Moon» sospirò incredulo «Che ci fai qui?»
«Secondo te?» gli chiesi sorridendo e tirando su col naso per evitare di lasciar scorrere via le lacrime che già avevano innacquato i miei occhi.
Anche lui sorrise ma il suo sguardo tornò serio in poco tempo.
«Te ne devi andare Moon, non puoi stare qui» ordinò«Non vado da nessuna parte se prima non risolviamo Draco, non sta volta» risposi sicura di me e di ciò che avevo intenzione di fare.
«Smettila con questa storia, ti ho già detto che non c'è nulla di cui parlare!» mi disse stizzito dalla mia insistenza.
Ma a me non importava.«Non me ne frega niente!» gridai infastidita «Che ti piaccia o no Draco, tu adesso mi ascolterai» sentenziai
«Non posso!» sbraitò frustrato.
«Non posso starti così vicino, mi fa solo più male, averti davanti e non poterti stringere, non poterti baciare, non poter fare l'amore con te, aver distrutto ogni cosa.. Abbiamo rovinato tutto»La sua confessione mi aveva lasciata senza parole ed era la conferma di cui avevo bisogno per capire che c'era ancora qualcosa per cui valeva la pena lottare.
«Chi ha detto che non lo puoi fare?» sussurrai in un filo di voce, sperando solo che mi avesse sentito.
Ma io e Draco non avevamo bisogno di parole per capirci.
E fu quando venne verso di me, prendendomi in braccio e facendomi allacciare le gambe dietro la sua schiena, mi baciò come non faceva da troppi mesi, ci stringemmo dopo esserci mancati un tempo incalcolabile. Io e lui, ancora e sempre.Mi spinse contro il suo letto e iniziò a spogliarmi, tornando a baciarmi ogni qual volta in cui si sposta a per togliermi i vestiti.
«Mi sei mancata così tanto» gemette sul mio collo.Era tutto perfetto, lui era perfetto, ed era il momento che avevo sognato per mesi, quello che pensavo non sarebbe più arrivato.
Al piano di sotto non sapevamo cosa stesse accadendo, fuori dal Manor c'era una guerra enorme, c'era la distruzione, ma in quel momento l'unica cosa che riuscivo a sentire era Draco che spingeva in me, rendendoci uniti, rendendoci una cosa sola.«Ti amo Draco» ansimai contro le sue labbra.
«Ti amo anch'io Moon, per sempre» concluse venendo, e io lo seguii subito dopo.Quando si sollevò da sopra di me ci coprì con le sue coperte nere e mi strinse contro il suo petto, accarezzando i miei capelli e non smettendo di baciare la mia fronte.
«Ma che cazzo stiamo facendo?» dissi scoppiando in una fragorosa risata «C'è un disastro la sotto»
«Godiamoci questi momenti, non torneranno presto, temo» mi rispose malinconico.
«Tuo fratello e Weasley stanno bene, ci sta solo parlando mio padre, non è come quella pazza di mia zia. E poi alla Granger ci starà pensando mia madre»Sospirai mentre con una mano accarezzavo i suoi addominali.
«Qual è il vero motivo per cui non lo hanno ancora chiamato? Ormai hanno capito che siamo noi, le fatture che Hermione sta continuando a lanciare ad Harry stanno iniziando a diventare sospette» gli chiesi.«Il Marchio si è indebolito. Non sappiamo il motivo, stanno cercando di capirlo» mi confessò.
Lo sapevo che c'era qualcosa!Mentre riflettevo sulla mia conclusione, Draco mi spostò dal suo corpo, alzandosi.
«Dove vai?» chiesi allarmata.
Lo vidi chinarsi dentro uno dei cassetti del suo enorme armadio e tirar fuori un oggetto coperto da una carta verdognola; lo afferrò per poi tornare a letto.Si avvicinò a me, porgendomelo:
«Buon compleanno amore mio, anche se un po' in ritardo»Non potevo crederci. Aveva tenuto con se il mio regalo di compleanno tutto quel tempo e aveva sprecato anche solo due secondi per prendermi qualcosa.
«Dai aprilo scema, non piangere adesso che poi se ti fa schifo avrai un motivo valido per farlo»Sorrisi togliendogli la carta e trovai al suo intento una specie di quadro, con delle scritte al suo interno.
«Ti ho comprato una stella. Mi è sembrata la cosa più adatta, non potevo prenderti il sole, perciò dovrai accontentarti»Lo baciai prendendo il suo viso tra le mani, stringendolo tra le mie labbra come avevo bisogno di fare da troppo tempo.
«Il mio sole sei tu» gli sussurrai a bassa voce,abbassando poi la testa imbarazzata.«Quanto sei carina quando arrossisci. Mi sono mancati da impazzire i tuoi modi di fare» confessò lasciandomi un bacio sulla guancia.
Lui era di nuovo accanto a me e tutto sembrava andare bene.«E questa lettera?» chiesi prendendola.
Me la strappò dalle mani, afferrandola.
«Questa te l'ho scritta pensando che il regalo te lo avrei dato dopo tutta questa storia, perciò non potrai averla finché non è finito tutto» mi impose.Sbuffai scocciata e accettai, continuando poi a contemplare il mio regalo.
«Come si chiama questa stella?»«Alya» mi disse
«Volevo prenderti la costellazione del Drago ma ho scoperto che non è propriamente legale farlo» confessò ghignando.«Alya» ripetei «Nostra figlia la chiameremo così» gli comunicai con aria sognante.
«Nostra?» mi chiese ridendo incredulo.
Io annuii.
«Moon Potter, mi stai chiedendo di fare una figlia?»«Non mi sembra proprio il momento adatto» ridacchiai «Ma quando sarà tutto finito, perché no?»
«Già, perché no?» sorrise malinconico riprendendo a baciarmi.
Avrei voluto fermare il tempo a quel momento, per sempre.
A me e Draco che parlavamo di bambini e facevamo progetti per il futuro, non sapendo nemmeno se ne avremmo avuto uno.
Ma per il momento, andava bene così.
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Piccola Mezzosangue 5 || Draco Malfoy
RomanceQUINTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** Era trascorso l'ennesimo anno per Moon, quello che le era sembrato il più difficile, il più pesante, quando pensava di aver trovato finalmente la felicità, questa le era stata brutalmente strappa...