"Ma insomma, si può sapere cosa avete da essere così misteriosi?"
Sirius si passa una mano sul viso, stremato da quella conversazione, e lascia che siano James e Remus a risolvere quel problema.
Tutto si sarebbe aspettato, nella sua vita, fuorché di dover correre nella Foresta Proibita, trasfigurato da cane insieme al suo migliore amico Lupo Mannaro ben quarantatré anni nel futuro.
Ci sarebbe stato da uscirne matti, se solo lui non fosse stato abituato a una buona dose di follia insita nel DNA della sua famiglia.
"Lily, è una faccenda complicata," replica titubante James, e Sirius si ritrova a osservare con commiserazione quello che ne resta del suo migliore amico, o quanto meno delle sue pal...
"Sirius, dacci una mano," lo richiama Remus, mormorando a mezza voce un grido d'aiuto.
Ma lui non si lascia scalfire dalla sua espressione e, per nulla impressionato, si limita a incrociare le mani dietro la nuca e allungare le gambe davanti a sé.
L'ha sempre detto, lui, che quella Lily avrebbe portato a delle rogne prima o poi. Non fa che stare continuamente tra i loro affari: e appendere i Serpeverde a gambe all'aria è contro le regole; anche farsi portare la colazione in camera dai primini lo è; e dove andate a quest'ora della notte; ma possibile che parlate sempre a lezione?
Insomma, quella Lily Evans, a lui, proprio non va giù. E pensare che, con le sue enormi rotture di pluffe e le "questioni di principio morale", è riuscita a rintronare anche James.
"Black, si può sapere cosa ci trovi di tanto divertente?"
Sirius sobbalza e si apre in un ghigno ancora più grande: "Nulla, mi ero perso nei pensieri."
Remus alza gli occhi al cielo: "C'è da stupirsi che tu abbia ancora dei pensieri in cui perderti."
"Ascolta, Lily," James prende la ragazza per le spalle, costringendola a guardarlo negli occhi, "Noi siamo davvero, davvero di fretta," e così dicendo lancia uno sguardo all'orologio da polso: la luna è vicina, "Ti devi fidare di me, lo puoi fare?"
Lily passa uno sguardo titubante tra loro tre, prima di tornare sul Grifondoro davanti a lei: Remus, al suo fianco, agita una gamba in preda all'agitazione e lui trattiene un palese sbadiglio annoiato.
Non capisce perché non l'abbiano schiantata e basta, hanno ben altre cose a cui pensare loro quella sera.
"Mi fido," mormora infine e James rilassa impercettibilmente le spalle, combattendo contro il sorriso spontaneo che lotta per uscire. "Però fate attenzione, qualsiasi cosa sia," sfiora la mano del suo amico con la propria, "Promettimelo."
Sirius, a quella scena, mima un conato di vomito e riceve un pugno nello stomaco, prontamente intercettato da Remus.
"Allora," esclama, alzandosi in piedi e battendo le mani sulle ginocchia, "Direi che per noi è il momento di andare."
James annuisce e precede Remus di qualche passo. "Lily," chiama un'ultima volta, prima che la ragazza svolti l'angolo verso la Sala Comune, "Non uscire stasera."
"Lily," gli fa il verso Sirius, dopo aver fatto un cenno di saluto alla Grifondoro e aver costretto i due amici ad avanzare il passo: possibile che solo lui si abbia memoria di ciò che devono andare a fare? "Non uscire stasera, smack, smack, smack."
"Sir, fottiti!"
"Litigate dopo, coraggio," li esorta finalmente Remus e lui sa che non è una frase detta a caso: James e lui avranno tutta la serie per litigare affettuosamente nei meandri della Foresta Proibita. "Dobbiamo stare attenti a non farci... Professor Paciock," esclama sorpreso il ragazzo, bloccandosi al centro del corridoio.
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La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro
Fanfiction1977 È il 24 Dicembre. James, Sirius, Remus e Lily sono in fuga dal professor Lumacorno e dalla McGranitt. Corrono nei corridoi dei sotterranei, aprono una porta e si ritrovano in una stanza completamente vuota. Una sfida, un gioco e un boato. Poi...