14. Un futuro di troppo

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Remus piega il numero della Gazzetta del profeta su se stesso e sospira.

Lily li ha raggiunti quella sera prima di cena, lo ha preso gentilmente per un braccio e, sotto gli occhi curiosi di James e Sirius, ha mostrato il giornale tra le sue mani.

"Sono riuscita a trovare una copia," ha detto. I tre ragazzi si sono scambiati uno sguardo e, in silenzio, hanno imboccato il corridoio opposto alla Sala Grande.

"Cosa dice?" mormora, titubante, Sirius.

"Niente di che..." Remus si schiarisce la voce. "Cioè... si parla di alcuni manufatti di Arte Oscura che... é un Auror, ha ventiquattro anni e... ed è mio figlio."

"Beh... benvenuto nel club dei papà," é il commento più che infelice di James.

Il licantropo reprime una smorfia e si lascia andare contro lo schienale della sedia, sconfortato.

"Remus." Lily gli stringe una mano sul polso e sorride. "É una cosa bella... voglio dire, avrai un figlio."

Ma lui scuote la testa. Sospira rumorosamente, si passa le mani tra i capelli e li stravolge. Come ha potuto? È sempre stato consapevole della sua condizione, di ciò che è ma soprattutto che non sarebbe mai stato.

Un padre, un marito, un uomo felice.

Ha accettato questa sua condizione da tempo ormai, l'unica possibile. E ora scopre che invece in un futuro molto lontano avrà un figlio, che sarà un Auror e un... Scuote la testa, Remus.

Dilaniato dall'incertezza, dal senso di colpa e dal dolore di ciò che é: un mostro che, in preda all'incoscienza, ha messo a rischio ben più di una vita.

"Rem..."

James prova a farsi in avanti ma viene respinto con forza. Viene intercettato da un sorprendentemente silenzioso Sirius, che si limita a fare un cenno di diniego e abbassare la testa.

Conosce l'amico troppo bene per cercare di parlargli in quel momento: è consapevole, Sirius, che verrebbe scacciato, insultato e molto probabilmente anche picchiato. Gli viene quasi da ridere nel pensare come tutti abbiano una visione mite e dolce del loro amico, che non potrebbe essere più lontana dalla realtà.

"Remus..." inaspettatamente, a parlare non é stato un apprensivo James né un recalcitrante Sirius. Lily si é spostata i capelli dal viso e, ferma nella voce, ha attirato l'attenzione su di sé. "Tesoro... dovresti sederti e respirare, stai diventando innaturalmente bianco."

Remus annuisce quasi impercettibilmente, non dando segno di aver realmente compreso le parole appena ricevute. La ragazza sospira, guarda i due Malandrini e continua: "Sembra un bravo ragazzo. Magari é stato anche lui un Grifondoro, proprio come te... ed è un Auror, citato sulla Gazzetta! É una cosa bella..."

"Divertente," gli sfugge una risata sprezzante, "Che a dirmelo sia proprio tu. Sbaglio o sono due settimane che scappi e non guardi in faccia nessuno di noi dopo aver scoperto del tuo, di figlio?"

Lily sgrana gli occhi, mormora un "Sono solo dieci giorni" flebile e incassa la testa nelle spalle.

James, invece, si alza di scatto. Il volto rosso e gli occhiali storti sul naso. "Non prendertela con lei, non c'entra niente!"

Anche Sirius sposta la sedia da parte, imitando l'amico e facendo un passo in avanti. "Non scaldatevi, ora. Non di nuovo... non é tra di noi che dobbiamo litigare... se c'è qualcuno con cui prendersela, quello é l'unico non presente. Se proprio volete sapere la mia, dovremmo andare da quella fogna di..."

"Sirius!" Sono tre le voci che si alzano contro di lui.

Una spazientita, James.

Una sconfitta, Remus.

La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora