Lily si siede, come ogni lunedì, al suo banco. Come ogni lunedì prepara il proprio libro, il calderone e l'occorrente per prendere degli appunti.
La sua solita routine: pergamena, piuma, inchiostro.
E poi arriva lui: quello che non è mai stato un elemento indispensabile e fisso dei suoi lunedi, ma di cui ormai sente quasi di non poter più fare a meno.
Sirius scosta la sedia senza preoccuparsi di alzarla da terra, con uno stridio tutt'altro che piacevole, e si lascia cadere al suo fianco com un tonfo.
Lily non sa esattamente quando abbiano deciso che sarebbero diventati compagni di banco, ma tant'è: ormai é così. Lo sanno i Malandrini, che non cercano più di farlo tornare nei loro posti infondo all'aula, lo sa il professore che neanche lo guarda più meravigliato e lo sanno loro.
Che ormai non fingono neanche più di girarsi intorno con circospezione come se quella vicinanza fosse il frutto di un caso e nient'altro.
E chiaramente lo sa James: che continua a guardarla da lontano, che è sempre così vicino ma mai abbastanza. Che le sorride ogni volta che li trova insieme, che sembra quasi battere allo stesso ritmo del suo cuore. Che un giorno le ha confessato che ha sempre pensato che se al mondo potessero esistere due persone destinate ad andare d'accordo, queste non sarebbero potute che essere lei e Sirius Black.
James che ultimamente però non è più lo stesso: sempre sul punto di crollare, gli occhi iniettati di sangue e il corpo in costante tensione.
Sirius sospira con forza e si allontana alcuni capelli dal viso. "Odio pozioni. Odio il lunedì mattina."
"È sempre un piacere essere a conoscenza dei tuoi pensieri più profondi" ribatte senza voltarsi a guardarlo.
Piuttosto reclina la testa sulla spalla e cerca la figura rannicchiata su se stessa e ingobbita di James. Ha gli occhiali storti sul naso, i capelli semplicemente ingestibili e due occhiaie profonde a concludere il pacchetto: e non la guarda.
Non vuole peccare di egocentrismo, Lily, ma non ricorda un solo momento in tutta la sua esistenza in cui non abbia avuto gli occhi incollati del ragazzo su di sè. Prima infantili, poi invadenti, infine sempre più consapevoli fino a diventare una piacevole e avvolgente coperta.
Era la certezza di avere qualcuno che la cercava, che lo faceva per davvero: che in caso di vuoto al suo posto, avrebbe smosso tutta la Londra magica e non solo per ritrovarla.
Ma James non la guarda, non più, e Lily si sente improvvisamente nuda, incerta, esposta.
"Ancora un po' e ti verranno due cuoricini al posto degli occhi" la richiama Sirius con voce sardonica.
"Non ti stanchi mai di dare aria alla bocca per il gusto di farlo?" Alza gli occhi al cielo. "Si può sapere che diamine prende al tuo amico?"
A quella domanda, il compagno di Casa perde qualsiasi traccia di ilarità. "Ha passato l'intero fine settimana chiuso nelle sue tende e anche il resto della settimana non è stato chissà quanto produttivo. Non l'ho mai visto scendere dal letto se non per seguire le lezioni, è solo perchè dopo alcuni giorni Remus l'ha minacciato di chiamare il preside." Abbassa lo sguardo e non riesce a nascondere una contrazione della mascella. "Ha messo un incantesimo sul letto, è impossible riuscire ad avvicinarsi."
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La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro
Fanfiction1977 È il 24 Dicembre. James, Sirius, Remus e Lily sono in fuga dal professor Lumacorno e dalla McGranitt. Corrono nei corridoi dei sotterranei, aprono una porta e si ritrovano in una stanza completamente vuota. Una sfida, un gioco e un boato. Poi...