27. Gli effetti della luna

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"Non è stoto esattamente il Natale che pensovo" commenta Fleur, lasciandosi cadere con leggerezza sul divano accanto a lui.

Bill annuisce e porta un braccio a circondare le spalle della moglie. "Hai più sentito Ginny?"

"Nionto di nionto. E Vic è ancora chiusa in camera." Sospira sconsolata e si accuccia contro di lui. "Non mi piace quando é triste."

"Godric!" Si passa una mano sul viso stanco e segnato dalla guerra. "Abbiamo mangiato con loro e nessuno di noi si è accorto di niente."

"Come potevomo? I ragazzi hanno nascosto tutto alla perfezione." Fleur si morde il labbro inferiore. "E il povero Teddí! Chissà come sta."

"Ginny ha detto che non è tornato da stamattina. Harry l'ha cercato ovunque, ha setacciato tutti i posti in cui potrebbe essere. Alla fine si è dovuto arrendere."

"È sempre stato così bravo a nascondino." La donna sospira pensierosa. "Vic si arrabbiava così tanto quando giocavano insieme, non vinceva mai."

Bill ridacchia al ricordo della figlia imbronciata e che correva da lui in cerca d'aiuto per trovare "quel Teddy che si colora i capelli per non farsi trovare".

Dei passi attirano la loro attenzione e, pochi secondi dopo, una versione molto più adulta ma altrettanto imbronciata di quella bambina si fa strada nella sua visuale.

"Non è neanche dai suoi amici" annuncia a gran voce. "Ho appena finito di contattarli, ho scritto persino a Louis. Magari lo aveva raggiunto in Egitto, mi sembrava un posto abbastanza lontano perché avesse la libertà di mettere il muso quanto e come voleva."

Fleur e Bill si scambiano un'occhiata d'intesa, prima di fare spazio alla ragazza sul divano. "Vieni da maman, jolie."

Victoire sospira e fa qualche saltello con i piedi scalzi fino a loro. "Lo odio" dichiara con un sospiro e lasciandosi avvolgere da un braccio del padre. "È tutto il giorno che facciamo i salti mortali per trovarlo. Passi la prima mezz'ora e poi le tre ore, ma un'intera giornata?"

"Tornerà, devi solo dargli tempo." Bill si sporge per lasciarle un dolce bacio tra i capelli e stringerla un po' a se. "E se non dovesse farlo, puoi sempre restare con il tuo papà."

Vic ridacchia e alza gli occhi al cielo. "Magari non voglio che torna."

"Questo non è vero" ribatte Fleur con l'aria saggia di chi sa perfettamente di cosa parla. "Sei solo preoccupata per lui e pensi di essere arrabbiota. Ma non è così."

"Non può sempre scappare da qualche parte quando le cose si fanno difficili" sbuffa e arriccia il naso con fastidio. "Poteva andare bene quando aveva quindici anni, ma ora comincia a diventare stancante."

Bill sospira sonoramente. "Teddy ha paura, Vic. E in tutti questi anni non è mai scappato via da te, non credi che questo faccia una bella differenza?"

La ragazza guarda entrambi i genitori e allunga una mano per stringere quella della madre. "È così complicato amare qualcuno." Lascia ricadere la testa sullo schienale del divano. "A volte vorrei solo avercela con lui e neanche ci riesco. È un giorno intero che è scomparso e invece di essere arrabbiata, riesco solo a chiedermi quando tornerà. E anche quando fa qualcosa che potrebbe potenzialmente innervosirmi, riesce sempre a farmi ridere."

Bill scuote la testa rassegnato. Non che Ted Lupin non gli piaccia, per carità. È sempre stato un bambino molto dolce, sveglio e maturo per la sua età: quando Vic si prodigava nei migliori melodrammi a soli cinque anni, lui al contrario non piangeva mai.

Mai una lacrima, mai un capriccio, mai un lamento per il puro gusto di cacciare fuori qualche grido. Senza dubbio, se paragonato a tutta la sfilza di Weasley urlanti e autodistruttivi che venuti dopo di lui, Ted è stato senza dubbio il bambino perfetto.

La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora