18. Una parvenza di onestà

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James ha sempre vantato un certo sesto senso nel captare ciò che lo circonda. Gli basta aprire gli occhi e, sin da subito, ha ben chiaro che tipo di giornata gli si prospetta davanti.

Proprio per questo motivo, quando quella mattina James si siede come sempre al tavolo di Grifondoro, percepisce chiaramente che c'è qualcosa nell'aria. Lo sente nel formicolio delle gambe, nel leggero tremore delle dita e nel modo in cui le orecchie sembrano fischiargli in modo quasi anomalo.

C'è qualcosa nell'aria e James lo sa.

Comincia a guardarsi intorno e tutto sembra essere nella norma. Lily al suo fianco che fa un magicruciverba, la fronte aggrottata e le labbra arricciate; Sirius con la testa buttata sul tavolo, gli occhi chiusi e un leggero russare in sottofondo; Remus assonnato ma vigile, intento a evitare che l'altro finisca con la testa nel succo di Zucca.

Tutto come sempre, fino a quando i suoi occhi non incrociano quelli di James Sirius. Vorrebbe quasi sobbalzare davanti a quella vista e, soprattutto, nel notare l'intensità con cui l'ignaro nipote lo sta osservando.

Tenta un leggero sorriso, abbozza un saluto e distoglie velocemente lo sguardo: c'è decisamente qualcosa che non va.

Qualche ora dopo, mentre esce dall'aula di pozione, James comincia a esserne ancora più certo. Non è solo una sensazione, la sua, ma un'assoluta certezza.

James Sirius, ancora sfortunatamente seduto accanto a Remus, è rimasto in uno stato di profondo silenzio per tutto il tempo della lezione. E James, che al silenzio non è abituato, non pensava che potesse essere paradossalmente così rumoroso. Ma quel giorno,  a suo discapito, ha scoperto che l'assenza della voce del ragazzo ha un non so che di invadente e ingombrante: il suo silenzio gli è entrato fin dentro le ossa, assordante tra tutte le risate mal trattenute di Sirius e i sussurri di Remus.

É proprio per questo motivo che, poco dopo l'ora di pranzo, raggiunge una Lily infreddolita e stretta su se stessa in mezzo al parco. "C'è qualcosa che non va" dichiara senza mezzi termini e senza perdersi in chiacchiere.

Lily, o per meglio dire Grace, si strofina le mani sul corpo, dalle spalle fini ai gomiti e ritorno. Trema dal freddo e gli indirizza un'occhiata velenosa. "Vorrei ben vedere, c'è sicuramente qualcosa che non va in te per avermi fatta uscire al gelo in pieno Dicembre. Ma sei impazzito?"

"Mi dispiace" ribatte in imbarazzo e si stringe nelle spalle, passandole anche il suo mantello così che possa calmare il tremore del suo corpo. "Ma c'è davvero qualcosa che non va e..." si guarda la punta delle scarpe, imbarazzato, "e avevo bisogno di parlare con te."

Lily sospira profondamente, lasciando uscire una nuvoletta di condensa dalle sue labbra arrossate dal freddo, e si appoggia a una delle colonne della scuola. "Hai scoperto qualcos'altro sul nostro deprimente futuro?"

James ingoia quelle parole amare, quella scelta non casuale della ragazza di cui è profondamente e irrimediabilmente innamorato: e ingoia anche la sua risposta, perché il Malandrino vorrebbe solo dirle che lui in un futuro con lei, con la sua Lily che rincorre da quando ha quattordici anni, non ci vede davvero nulla di deprimente.

Ma James ingoia: incassa e va avanti, come ormai gli sembra di fare da un'eternità, da settimane e allo stesso tempo da quarantatré anni: quelli che separano il suo passato e il suo presente, in mezzo solo il loro "deprimente futuro" come lo definirebbe Lily.

"No, niente... onestamente, non credo ci sia altro da scoprire più di quello che... insomma, non sono qui per questo. È per i ragazzi, gli altri: James Sirius!" butta fuori tutto d'un fiato. "È... è strano, Lily. È diverso, c'è qualcosa che non va e lo so a che te sembro solo paranoico ma..."

La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora