James si chiude la porta della camera alle spalle, sentendo dietro di se i passi silenzioso e piccoli di Lyn.
"La mamma ci ammazzerà tutti" mormora sconfitto, lasciandosi cadere sul letto con un tonfo proprio mentre la ragazza si siede vicino la scrivania. "E papà... Godric, vorrei essere in qualsiasi altra parte del mondo piuttosto che qua."
Nel momento stesso in cui suo padre aveva aperto la porta trovandosi davanti la professoressa McGranitt, non gli ci era voluto poi molto per capire che i suoi figli si erano infilati in un guaio ben più grosso di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
Gli era bastato voltarsi verso verso di loro e cogliere le espressioni inequivocabilmente colpevoli che avevano in viso per lasciarsi andare a un sospiro rassegnato. D'altronde, dopo una vita di lotte, difficoltà e nemici sempre dietro l'angolo, Harry Potter aveva imparato a fiutare il pericolo con una semplicità disarmante.
E aveva molto stoicamente accettato di vivere con la costante sensazione che qualcosa stesse per succedere da quando erano venuti al mondo i suoi tre figli - che amava follemente, in un modo che non pensava essere possibile, così piccoli e allo stesso capaci di avere nelle loro mani tutto lo spazio per contenere il suo cuore innamorato... tranne quando si trovava davanti la professoressa McGranitt il venticinque di Dicembre.
Non gli ci era voluto dunque poi molto per comprendere la gravità della situazione, far accomodare la professoressa - da sempre e per sempre capace di farlo sentire un undicenne che si perde per i corridoi di Hogwarts e arriva in ritardo alla sua prima lezione - e far salire di sopra la mandria di adolescenti che si era ritrovato in casa per quel Natale.
"Mi dispiace, Jim" mormora Lyn, cominciando a dondolarsi distrattamente sulla sedia girevole. "Non avrei dovuto convincerti a fare questa cosa, ero davvero convinta che nessuno se ne sarebbe accorto."
James Sirius alza leggermente la testa dal cuscino. "Lyn, tu non c'entri niente. Lily e Al mi hanno proposto una cosa e io ho accettato. Nessuno mi ha costretto." Corruga la fronte. "Cos'è quella faccia?"
"È solo che" sospira, "a volte penso tu faccia le cose solo per non deludere le persone che ti circondano. Questo piano era terribile e tu, a differenza nostra, lo sapevi. Ma per non dire di no ai tuoi fratelli, ti ci sei comunque messo in mezzo."
"Sono i miei fratelli, Lyn. Non gli avrei mai detto di no."
"E sei davvero carino per questo." Incurva le labbra verso l'alto e James Sirius sente di arrossire davanti alla dolcezza nel suo sguardo. "Solo che a volte vorrei che ti preoccupassi di meno. Di quello che pensa la gente, intendo, e soprattutto di quello che potrebbe pensare la tua famiglia. Ti ameranno sempre e in ogni caso, anche se gli dici qualche no ogni tanto."
Il ragazzo sospira. "Non sarebbe stato tanto Grifondoro tirarsi indietro, non trovi?" Gli scappa una piccola risata amara.
"Jim" Lyn alza un ginocchio sulla sedia e ci poggia la guancia contro, "sei già un Grifondoro, nessuno ti ha chiesto di dimostrare ogni giorno che il Cappello non abbia sbagliato."
"Suppongo di no." Annuisce e si mette seduto, allungando un braccio verso la ragazza per farla avvicinare. "Ascolta, non mi pento proprio di nulla. Se vuoi sapere la verità, sapevo sin dal primo momento che ci saremmo trovati a questo punto e ho comunque deciso di andare avanti perché... beh, perché ho pensato fosse il modo più semplice per far scoprire la verità" ammette. "Non me lo sarei mai perdonato se loro fossero tornati indietro e mio padre non avesse mai saputo nulla. E, già che ci siamo, sono davvero davvero contento che tu sia qua oggi."
"Per un Natale all'insegna delle punizioni, dei silenzi imbarazzanti e degli scheletri dal passato? Sono sempre a disposizione, lo sai."
James Sirius sbuffa una risata. "No, non per quello. Cioè, voglio dire: sí, è una situazione di merda ma... ecco, tu la rendi un po' meno di merda."
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La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro
Fanfic1977 È il 24 Dicembre. James, Sirius, Remus e Lily sono in fuga dal professor Lumacorno e dalla McGranitt. Corrono nei corridoi dei sotterranei, aprono una porta e si ritrovano in una stanza completamente vuota. Una sfida, un gioco e un boato. Poi...