24. Indovina chi è alla porta

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Rubo solo qualche minuto per avvisarmi che il capitolo è davvero, davvero lungo: mi dispiace. Ho provato a spezzarlo in più punti ma 1. Poi mi sembrava incompleto e 2. Poi mi sballava tutti gli altri.
Quindi beccati questo capitolo dantesco e facciamo il segno della croce.
Vi aspetto in tanti e numerosi nei commenti!

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Quando Sirius apre gli occhi quella mattina, il respiro gli si blocca nel petto: come se il suo corpo non riuscisse più a eseguire quella che è una semplice azione di routine e di vitale importanza che compie ormai da ben diciotto anni. Comincia a guardarsi intorno e ci vuole qualche minuto perché la sua coscienza prenda familiarità e si ricordi di dove si trova ma soprattutto del quando.

Perché quello che fissa ora quasi con insistenza maniacale non è più il soffitto della dimora dei Black, e lo sfavillante verde alle pareti non è altro che il residuo di sei anni a Hogwarts del secondo genito della famiglia Potter.

Famiglia Potter che, per inciso, non è quella di James Potter quanto più di Harry Potter. E questo pensiero, nella sua assurda semplicità, contribuisce a bloccargli una seconda volta il respiro in mezzo al petto, oppresso da tutto quello che questa consapevolezza porta con sé.

Mentre si alza, ormai sveglio e con i demoni del suo passato che tornano a bussare fedeli come sempre alle porte del suo equilibrio mentale, Sirius non può che trovare una magra consolazione in tutta questa situazione. Perché trovarsi quarantatré anni nel futuro e nella stanza di Al Potter è infinitamente meno spaventoso e paralizzante che essere a poche mura di distanza da sua madre.

Lancia distrattamente uno sguardo verso Remus, disteso al suo fianco in un secondo letto che i signori Potter hanno materializzato quando sono arrivati, e si passa una mano sul viso con stanchezza.

Ha solo diciannove anni, Sirius, ma mentre sgattaiola fuori dalla stanza in punta di piedi non può che sentirsene dieci in meno e allo stesso tempo infinitamente in più.

Sempre con circospezione e le orecchie ben tese, pronte a cogliere qualsiasi rumore improvviso, si avvicina alla seconda porta presente nel lungo corridoio. Nell'aprirla non può fare a meno di incurvare le labbra in modo divertito davanti alla netta differenza che si può riscontrare nei colori delle due stanze appena visitate.

Lí dove una ha incanalato perfettamente tutto ciò che c'era di verde lungo il passaggio del suo proprietario, l'altra non ha potuto fare a meno di rispondere con tutte le gradazioni possibili di rosso.

Peccato che il suo sorriso non duri che qualche attimo e che scivoli via fin troppo presto, nel momento stesso in cui nota qualcosa di vistosamente fuori posto sommerso dalle mille coperte.

Certo, di cose in quelle settimane ne sono cambiate e anche tante: ma si sente di affermare con assoluta certezza che James, almeno fino alla sera prima, era ancora James e che una lunga chioma di capelli rossi non avesse decisamente preso il suo posto.

"Ma che Merlino..." si morde la lingua per evitare di svegliare i tre Potter, sebbene tutto in lui vorrebbe gridare e richiamare Lily Luna per capire esattamente cosa ci faccia lei in compagnia dei fratelli e dove sia il suo di fratello.

Sirius si rende conto di star diventando più paranoico del previsto, perché sono a casa Potter e James Sirius gli ha assicurato che suo padre ha personalmente messo tutti gli incantesimi di protezione esistenti sul loro tetto, ma per Merlino: sono quarantatré anni nel futuro e se vuole farsi prendere dal panico, allora ha tutta l'intenzione di farlo.

È una fortuna, dunque, che tra le tante qualità del suo migliore amico non si possa certo annoverare la discrezione perché solo pochi minuti dopo lo sente imprecare da dietro la porta del bagno.

La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora