32. Un mondo migliore

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Ed eccoci qui: iniziamo ufficialmente questo count down.
Mancano sempre meno capitoli alla fine, io ho scritto ufficialmente le ultime parole e un po' mi fa male il cuore. Questo capitolo ha fatto male: scriverlo, correggerlo, revisionarlo.
Perchè alla fine in James e Lily ho messo un po' l'impotenza dei vent'anni e di chi si trova a dover affrontare una vita fin troppo grande davanti a sé.

E spero che questo capitolo riesca a rendere l'idea, lo spero tanto!

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Lily si chiude il mantello fino alla gola, cercando di rilassarsi dagli ultimi freddi invernali, e si incammina fino ai Malandrini. O a metà di essi: perché davanti a lei ci sono solo due dei quattro ragazzi con cui è inconsapevolmente cresciuta spalla contro spalla, ma anche la metà dei ragazzi che ha imparato a conoscere.

Davanti ai suoi occhi Remus e Sirius non sono altro che l'ombra dei diciassettenni fieri e pieni di vita che l'attendevano nei Sotterranei solo qualche mese prima.

"L'avete visto da qualche parte?"

Entrambi scuotono la testa senza neanche voltarsi. Lily sospira e si lascia cadere al loro fianco.

"È da stamattina che non lo si vede" spiega Sirius.

"Dobbiamo preoccuparci?"

Remus passa distrattamente un braccio intorno alle spalle di Lily e la stringe. "È James, è tutto sotto controllo. Tornerà, lo fa sempre."

"Fallo solo" Sirius si inumidisce le labbra, "sbollire. Lo sai che non ama mostrarsi vulnerabile davanti agli altri."

"Ma noi non siamo gli altri" replica lei con un broncio. "Noi siamo noi."

"Proprio per questo" spiega Sirius, "non è qui. Perché non vorrebbe mai crollare davanti a noi. Non sarebbe abbastanza Grifondoro."

"Che grande stronzata!" Nessuno dei due trova nulla da obiettare a quell'affermazione.



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James Potter ha diciassette anni e fino a qualche mese prima ha sempre pensato di non avere nulla da desiderare. Cresciuto con la convinzione di essere sempre un passo avanti gli altri, ha sempre visto la sua vita come semplicemente perfetta.

Diciassette anni, due genitori che lo hanno cresciuto con amore e dedizione, forse viziandolo un po' troppo ma mai abbastanza da non fargli imparare i veri, insindacabili valori della vita. Tre migliori amici, di quelli per cui daresti un braccio e tutta la bacchetta insieme, e una ragazza da conquistare: la ragazza, semplicemente Lily Evans.

Ora, che di tempo ne è passato e cose ne sono successe, James non si sente più così tanto invincibile. E forse, se proprio si impegna, se deve decidere a tutti i costi, qualche desiderio da esaudire lo ha.

Innanzitutto i diciassette anni stanno per essere lasciati alle spalle per dei diciotto di cui proprio non sa che farsene, fatta eccezione per l'inizio del suo personale conto alla rovescia tra le braccia del destino. I suoi genitori l'hanno, sí, cresciuto con amore ma al momento di quelle due persone che lo hanno sempre accompagnato in ogni momento della sua esistenza, ne è rimasta solo una.

E a distanza di mesi James non pensa di essere ancora abituato a un'esistenza in cui non ha più nessuno da chiamare "mamma". Per cui, a volte, nascosto tra le tende della notte muove le labbra e sillaba questa parola: come se potesse aiutare il suo cuore a non dimenticare il sorriso caloroso e affettuoso della donna che lo ha reso il centro della sua esistenza.

La trappola del tempo - i malandrini a spasso nel futuro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora