Ti amo, Frederich Weasley // Fred e George Weasley

Capitolo 20~ Bath of Prefects

Fred's Pov

Visto che ad Amelia in questi giorni non va mai bene niente, ho pensato di farle una sorpresa, pensai sdraiato sul letto di Amelia guardando verso l'alto con le mani e i piedi intrecciati. Da quando è iniziata la scuola io non sono ancora andato nel mio dormitorio e ho sempre dormito solo dalla mia ragazza. Sono passate due settimane da quando Amelia aveva riavuto la sua spilla da Caposcuola e tra poco è il suo compleanno!

Mi chinai verso di lei accarezzandole la spalla: "Amelia" sussurrai al suo orecchio.

"Mmm?"

"Sveglia"

"Ancora 5 minuti"

"Solitamente sono io a chiedere i fatidici 5 minuti" scherzai "dai sono le 10 alzati"

"Di già?!"

"Si, ma tanto è domenica" la rassicurai "c'è una sorpresa per te"

Amelia si alzò. La guardai. Aveva tutti i capelli spettinati, la maglietta del pigiama era storta lasciandole la spalla sinistra scoperta, aveva gli occhi ancora mezzi addormentati.

"Sei un tesoro" dissi baciandola ricambiò dopo due secondi. Le misi la mano sulla vita e la poggiai sopra di me.

"Da quanto sei sveglio?" mi chiese

"Circa due ore"

"Tu non ci credo!"

"Invece si" ribattei baciandole la spalla e finendo sul collo

"Perché?"

"Pensavo"

"Il famoso Frederich Weasley, Re degli Scherzi, che pensa" scherzò "A cosa, di grazia, se mi è permesso chiederlo sua maestà stava pensando?"

"A farti felice" risposi senza guardarla.

Sorrise e disse:"Ti amo"

"Anch'io" risposi. Mi alzai e dissi: "Dai, ora vestiti, ti porto in un posto dove ci divertiremo"

Amelia si alzò, prese un jeans e un maglione a vita corta e se li mise. "Pronta" disse "dove andiamo?"

"Ora lo scopri" dissi. Mi avvicinai e le misi una benda sugli occhi.

"Ohi! Che stai..."

"Zitta. Così non scopri dove andiamo"

"Ti ricordi al mio compleanno, durante il secondo anno a Hogwarts, mi avevate messo una benda e quando eravamo arrivati vi eravate dimenticati di togliermela" disse lei. 

"Si mi ricordo! Ma stavolta ti prometto che poi te la tolgo" la rassicurai

Usciamo dal ritratto della Signora Grassa e percorriamo tutti i corridoi fino ad arrivare davanti una porta. Un paio di volte più o meno, feci per sbaglio centrare Amelia contro dei ragazzi e una volta contro una colonna.

"Palo!" l'avevo avvisata

"Cosa?" Lei si era girata verso il suo della mia voce andando avanti a camminare e aveva beccato una colonna sbattendo la testa e cadendo a terra con un tonfo. "Ouch!" disse sfregandosi la fronte

Corsi da lei. "Stai bene?"

"Più o meno"

"Comunque prima non c'era quella colonna lì. Io non l'ho mai vista o sentita in sette anni qui a Hogwarts!" esclamò mentre l'aiutavo ad alzarsi.

~•~

Poco tempo dopo arriviamo.
"Puoi togliere la benda" le dissi

Amelia la tolse. "Una porta." disse con una punta d'ironia "certo che ti piacciono proprio le porte, le poche volte che mi bendi poi mi ritrovo davanti a una porta" 

"Non è una semplice porta." le dissi "conduce al Bagno dei Prefetti"

"E tu sai la Parola d'Ordine?"

"Si". Amelia alzò un sopracciglio. "Prefetto!" La porta si aprì

"Però, che fantasia!" ironizzò.

Entrammo. "Posso sapere come hai fatto a scoprire la Parola?" mi chiese mentre io aprivo dei rubinetti ben specifici, facendo uscire l'acqua e il sapone profumato alla lavanda.

"L'ho sentita"

"Non è vero"

"Ok, diciamo che forse l'ho chiesta a un altro Caposcuola" dissi. Alzò un sopracciglio. "Abbiamo fatto uno scambio: lui mi diceva la parola d'ordine e io gli davo 10 Merendine Marinare gratis. Anche se è stato uno spreco. Ne bastavano 5 e lui mi dava la parola. Ma sai com'è. Era Serpeverde" 

"E tu chiedere a un Tassofrasso no?" mi chiese "così non chiedevano niente in cambio"

Scoccai le dita. "Giusto! Non ci avevo pensato!"

Amelia scoppiò a ridere. Mi avventai sulle sue labbra con foga, lei ricambiò con piacere.

L'odore di lavanda impregnava l'aria. Sentii i piedi nelle scarpe farmisi umidi. Mi staccai da lei di malavoglia e guardai in basso: "La piscina è straripata" mormorai.

"Eh, già" disse lei a un soffio dalle mie labbra. "Che dici? Entriamo?"

"E me lo chiedi pure"

Andai a spegnere i rubinetti. Ti tolsi le scarpe la divisa rimanendo in camicia e pantaloni mi voltai verso la mia ragazza. Amelia si era già portata avanti: si era tolta tutto mentre io ero distratto e ora mi aspettava in piscina girata verso di me, con le braccia appoggiate al bordo della vasca e il volto sopra le mani.

"Ti sei già tolta tutto!" esclamai togliendo i pantaloni e la camicia. "Lo volevo fare io!" Amelia arrossì, si staccò dal bordo e si girò. "Ma dai mi hai visto almeno mille volte nudo! E ti giri!"

Adesso non avevo più niente a coprirmi così mi avvicinai di soppiatto alla piscina e poi mi tuffai urlando: "TUFFO A BOMBA!"

L'acqua schizzò da tutte le parti bagnando tutta Amelia, che urlò per lo spaventò e si lamentò: "No! I miei capelli! Avevo fatto la doccia ieri!"

Riemersi dall'acqua, andai da lei la presi in vita e la baciai appassionatamente: "sono belli i tuoi capelli anche così". Amelia fece una mezza risata. Mise le mani dietro al mio collo, accarezzando l'attaccatura inferiore dei capelli facendomi rabbrividire di piacere.

"Ho una voglia matta di scoparti" dissi baciandole il collo lasciando dei segni, e scendendo fino all'ombelico.

"Allora fallo" sussurrò lei di rimando. Aveva gli occhi lucidi, ma non di tristezza ma di gioia e di amore e i suoi capelli erano scompigliati. Il mio cuore prese a pompare a mille, tanto che temetti che potesse scoppiare da un momento all'altro o che Amelia lo potesse sentire.

Lo facemmo. I nostri corpi erano incollati, sembravano pezzi di un puzzle che si componevano, le nostre labbra non si erano staccate neanche un minuto da quando eravamo entrati in acqua.

Certe volte ci ritrovavamo ad ansimare per la poca aria ma poi ci rifondavamo uno sulle labbra dell'altra come se l'aria che cercavamo fosse proprio quella che veniva dalla persona amata.

~•~

Dopo quelle che erano ore uscimmo dalla vasca, ci asciugammo con un Incantesimo, ci rivestimmo e andammo verso la Sala Grande a cenare, mano nella mano, al settimo cielo entrambi con il sorriso stampato in faccia e l'espressione beata e sognante.