Capitolo 35~ Expetro Patronus

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Amelia's Pov

I mesi a Hogwarts passarono in fretta, decisamente troppo in fretta per i miei gusti.

La Umbridge nel mentre aveva imposto altri due Decreti - eravamo arrivati al Ventisette.

Il Decreto Didattico numero Venticinque diceva che agli insegnanti è fatto assoluto divieto d'ora in poi di fornire agli allievi qualunque informazione che non sia strettamente pertinente alle materie che insegnano. Lee Jordan, un nostro compagno di classe, amico dei gemelli, aveva fatto notare alla Umbridge che in base alle nuove regole non era autorizzata a sgridare Fred e George perché giocavano a Spara Schiocco in fondo all'aula. Quando lo rividi il dorso della sua mano sanguinava parecchio.

I gemelli avevano messo in chiaro che l'unica cosa ancora bella di Hogwarts e per cui valesse la pena rimanere era il Quidditch. Hermione subito li rimproverò perché avevano gli esami quell'anno ma a loro non interessavano: le Merendine Marinare erano pronte per decollare e volevano aprire un negozio di scherzi tutto loro, tanto i soldi li avevano, grazie a Harry ma questo Hermione non lo sapeva.

Harry un sabato a Hogsmead fece un incontro con Rita Skeeter che gli fece qualche domanda sulla notte in cui Voldemort fece ritorno e lui lo vide, un anno addietro. Dopo la pubblicazione dell'articolo sul Cavillo arrivarono molte lettere con varie risposte in chi vari maghi e streghe davano il loro giudizio se era d'accordo o meno. La maggior parte non lo era e credevano che Harry dicesse solo balle. La Umbridge ovviamente si accorse di tutto ciò e abrogò un altro Decreto Didattico numero Ventisei in cui si proibiva a tutti gli studenti di leggere il Cavillo e chi veniva trovato in suo possesso sarebbe stato espulso da Hogwarts.

In pratica a Hogwarts ora non si poteva fare più niente. Tutte le attività divertenti e non scolastiche o comunque anche solo parlare con i prof erano proibite.

I gemelli dopo quel Decreto avevano creato un grosso cartellone con la faccia di Harry sopra e diceva: "VAI A MANGIARE LETAME UMBRIDGE" e "MINISTERO DI DEFICIENTI" dopo un po' però iniziò solo a dire "Umbridge" e "letame"
Quella sera stessa feci un altro sogno in cui ero ancora Voldemort. Scoprii che i sogni che facevo io e quelli che facevano Harry erano uguali identici. Silente non trovò nessun collegamento logico però disse che aveva già un mezza idea ma voleva aspettare a dircela, perché secondo lui era ancora troppo presto.

Un mese dopo la Umbridge volle licenziare la professoressa Trelawney, cacciandola anche da Hogwarts, Silente intervenì e disse che non poteva cacciarla così venne scortata di nuovo dentro le mura del castello.

L'altra unica cosa bella, oltre al Quidditch, erano le riunioni una volta a settimana dell'ES che Harry organizzava attraverso il sistema brevettato da Hermione Granger.

Era Aprile quando Harry ci disse che quel giorno avremmo fatto i Patronus e disse anche che era ben diverso evocarne uno in un'aula illuminata a giorno rispetto a evocarlo di fronte a un Dissennatore.

"Non fare il guastafeste!" lo rimproverò Cho, mentre guardava felici il suo Patronus - uno cigno argenteo. "Sono così carini"

"Non devono essere carini, devono proteggervi" spiegò Harry "quello che ci serve è un Molliccio o qualcosa del genere..."

Non ascoltai più quello che diceva Harry e mi concentrai sul Patronus. Ricordi felici... ricordi felici...

Pensai intensamente alla prima volta i cui avevo incontrato i gemelli sull'Hogwarts Express il primo anno, subito avevamo iniziato a parlare, io avevo comprato dei dolcetti ed improvvisamente senza neanche chiederlo, siamo diventati migliori amici.
"Expetro Patronus!" esclamai. Un sottile rivolo di fumo uscì dalla mia bacchetta.

Allora pensai al nostro Sesto Anno a Hogwarts, al mio compleanno dopo la festa Fred mi aveva dato un bigliettino. A mezzanotte ci eravamo incontrati nella Sala Comune vuota, Fred aveva la chitarra e prese a suonare poi ci baciammo per la prima volta.
Pensai sempre al nostro Sesto Anno a Hogwarts, a Natale alla nostra prima volta che abbiamo fatto l'amore, la gioia che avevo provato, il piacere. Mi ero sentita completa.
Pensai al periodo di Natale di quest'anno dopo aver fatto una lezione con l'ES prima di uscire Fred mi ha indicato il vischio e ci siamo baciati.

"Expetro Patronus!!!" esclamai. Un grosso alce uscì dalla mia bacchetta e prese a galoppare per tutta la Stanza delle Necessità.

"Brava Amelia!" Esclamò Harry.

Guardai Fred. Anche lui era riuscito a produrre un Patronus. Un iena. Sorrisi. Sorrise anche lui.

A un certo punto a rovinare l'atmosfera formatasi la stanza prese a tremare tutti i Patronus e le risate sparirono. Comparve un elfo domestico. Dobby. Tremava da capo a piedi "Harry Potter signore" squittì l'elfo "Dobby viene per avvertire ma gli Elfi Domestici non possono parlare..." si lanciò a capofitto contro il muro, Harry lo bloccò in tempo

"Cos'è successo Dobby?" chiese Harry

"Harry Potter... lei... lei"

"Chi è lei, Dobby?"
Pensavo di conoscere la risposta e dalla faccia che fece Harry anche lui.

"La Umbridge?" sussurrò il moro. Dobby annuì.

"La Umbridge che cosa? Dobby non avrà per caso scoperto di noi... dell'ES?" L'elfo annuì.

"Sta venendo qui?" Chiese Harry piano

Dobby lanciò un ululato. "Si, Harry Potter, si"

Harry si raddrizzò si scatto. "COSA ASPETTATE?" urlò "FUGGITE!"

Tutti corsero verso l'uscita. Presi Fred e George per mano. "Dobbiamo andare!" esclamai "non può trovarci!"

"Dove andiamo?" chiese George

"Sala comune" rispose subito Fred "così sembra che siamo sempre stati li"

Corremmo a perdifiato per i corridoi verso il nostro unico luogo di salvezza.

"Ho appena capito perché non ci si può Smateriallizare a Hogwarts!" esclamò Fred nella corsa

"E sarebbe?" chiesi con il fiato grosso

"Così i prof ci possono beccare e mettere in punizione" disse George

Finalmente arrivammo in Sala Comune passammo il ritratto della Signora Grassa - che era in vena di dimostrazioni - e salimmo nella mia stanza.

Subito mi lanciai sul mio letto. Fred con me. E George direttamente per terra chiudendo la porta con il piede. "Porco cane!" dissi "la maratona in confronto a questa corsa è un passeggiata!"

Ero tutta sudata, non ero abituata a correre così tanto. Sono fuori forma. Mi ci vollero 10 minuti per riprendere fiato. Poi andai a farmi una doccia e a cambiarmi.

"Cosa avete pensato voi quando avete fatto i Patronus?" chiesi quando anche i gemelli ebbero fatto la doccia. George si era seduto per terra a gambe incrociate e Fred si era appoggiato alla porta del bagno incrociando le braccia

"Ad Angelina e a tutti gli scherzi che ho creato con Fred" rispose George subito

"Qual è il tuo Patronus?"

"Coyote" rispose lui

"Il mio una iena" disse Fred

"Te cosa hai pensato?" chiesi anche se forse sapevo già la risposta.

"Agli scherzi che creo con George" rispose "ma soprattuto a te, Amelia, a quando io ti amo e che senza di te non potrei vivere"

Non ci pensai due volte e corsi a baciarlo.

Ti amo, Frederich Weasley // Fred e George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora