Capitolo 3~ Anxiety Attack

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Amelia's Pov

Avevo appena sceso le scale quando successe.

Crash!

Sussultai spaventata.

"Tonks!" urlò la signora Weasley  esasperata

"Mi dispiace" ululò Tonks che giaceva a terra lunga distesa "È stato quello stupido portaombrelli è la seconda volta che ci inciampo..."

Ma il resto delle sue parole fu soffocato da un terribile stridio, da spaccare i timpani e inacidire il sangue. Le tende di velluto scarlatte davanti a me si erano dischiuse, ma non c'era nessuna porta dietro. Per un istante pensai di aver visto, come oltre una finestra, una vecchia con una cuffia nera che urlava e urlava come sotto tortura. Poi capii che era soltanto il ritratto a grandezza naturale, ma il più realistico e sgradevole che avessi mai visto.
La vecchia sbavava, i suoi occhi roteavano, la pelle ingiallita del suo volto si tendeva; e lungo tutto il corridoio gli altri ritratti si svegliarono e presero anch'essi a urlare.

Lupin e Molly cercarono di chiudere le tende del quadro urlandole di stare zitti ma con scarsi successi e la donna gridò più forte che mai: "Sozzura! Feccia! Sottoprodotti di sudiciume e abiezione! Ibridi, mutanti, mostri, via da questo luogo! Come osate insudiciare la casa dei miei padri..."

Mi copri le orecchie con le mani. Mi sedetti sull'ultimo gradino raccogliendo le gambe vicino al petto, in modo da farmi piccola piccola, in modo da occupare poco spazio, in modo che nessuno si accorga di me. Avevo le lacrime agli occhi. Iniziai a contare. 1...2...3...4...5...6. Da un po' di tempo a questa parte i rumori forti molto forti e gli spazi piccoli o grandi che siano dove c'era molta gente mi spaventavano e mi mettevano ansia. E per calmarmi dovevo contare o cantare. Il corridoio era piccolo, c'era molta gente e c'era un gran baccano.  Mi guardai intorno terrorizzata. Contare non funzionava così provai a cantare.

Mi calmai un poco. Ma l'ansia non era ancora passata.

Fred's Pov

Sono nella Sala da Pranzo, insieme a George e sto aspettando Amelia quando da fuori, dal corridoio sento delle urla: "Sozzura! Feccia! Sottoprodotti di sudiciume e abiezione! Ibridi, mutanti, mostri, via da questo luogo! Come osate insudiciare la casa dei miei padri..."

"Vado a vedere cosa succede" dissi a George

Usci dalla stanza e mi bloccai sulla soglia a bocca aperta. Lupin e mamma stavano cercando di chiudere le tende da dove provenivano le urla della Madre di Sirius ma con scarso successo.

Tonks si stava scusando più e più volte trascinando l'enorme zampa di troll che aveva fatto cadere inciampandosi al suo posto.

E Amelia....
Amelia era rannicchiata sull'ultimo gradino con le mani sulle orecchie, le guance rigate di lacrime e un espressione terrorizzata dipinta sul volto mentre muoveva le labbra in quella che mi sembrava una canzone. Mi rattristai vedendo la mia ragazza in questo stato. Non sopportavo di vederla così, io non riuscivo a fare niente per calmarla o per fermare i suoi attacchi e mi sentivo in colpa per questo.

Mi feci spazio a spintoni tra Remus, la mamma e Tonks e mi avvicinai ad Amelia. "Tutto bene?" Le chiesi. Amelia mi sguardò con occhi supplicanti e scosse la testa.

"Cosa c'è?" le chiesi. Lei per tutta risposta si guardò in giro e fece fermare il suo sguardo sul quadro della vecchia.

"Il rumore?" Amelia annui

Ti amo, Frederich Weasley // Fred e George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora