Capitolo 12~ Professor Umbridge's Speech

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Fred's Pov

Dopo lo smistamento Silente disse i soliti avvisi sul dove non andare o cosa gli aveva chiesto Gazza di dire.

"I provini per le squadre di Quidditch delle Case si terranno il..." iniziò a dire Silente, ma si interruppe, guardando interrogativamente la professoressa Umbridge - nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Siccome non era molto più alta in piedi che da seduta nessuno si accorse che aveva parlato. "Ehm, ehm"  riprovò.

Silente si voltò e si sedette, volgendo lo sguardo al rospo rosa. Tutti erano immobili e guardavano la donna stupiti: era la prima volta che un professore nuovo per di più interrompeva il solito discorso di Silente.

"Grazie Preside per le sue gentili parole di benvenuto" disse la Umbridge con la sua vocetta fastidiosa. Fece un altro colpetto di tosse per schiarirsi la voce (ehm, ehm) e continuò.

Sto iniziando a odiare gli 'ehm, ehm', con tutto il mio cuore.

"Be' devo dire che è delizioso essere qui a Hogwarts" riprese "e vedere queste faccette felici che mi guardano!"

Mi guadai in torno. Nessun ragazzo nel raggio di tutta la Sala Grande aveva una faccia felice, al contrario erano stupiti che qualcuno gli si rivolgesse come se avessero cinque anni.

Questa qui è impazzita. E poi dicevano che Hogwarts non è un posto per matti, il rospo rosa l'hanno prelevato direttamente dal Manicomio, pensai ridendo tra me e me.

"Non vedo l'ora di conoscervi tutti e sono certa che saremmo ottimi amici"

"Spetta e spera" mormorammo io e George.

Amelia rise. Mi fermai a guardarla. Ogni volta che rideva era come se il mondo si fermasse. Il suo viso si illuminava tutto. Era stupenda. Amelia era il mio mondo. Quando sorrideva sembrava che il sole risplendesse illuminava tutto e tutti. Quando rideva poi per me il mondo finiva e subito mi veniva una voglia matta di baciarla, cosa che poi facevo.

La professoressa Umbridge si schiarì la voce e riprese a parlare. Un po' del suo timbro di gola sembrava sparito. "Il Ministero della Magia ha sempre considerato importante l'istruzione dei giovani maghi e streghe di vitale importanza. I rari doni con i quali siete nati possono non dare frutto se non vengono alimentati e perfezionati da un'educazione attenta. Le antiche abilità della comunità dei maghi devono essere trasmesse di generazione in generazione o lo perderemo per sempre. Il tesoro della sapienza magica accumulato dai nostri antenati dev'essere sorvegliato, arricchito e rifinito da coloro che sono stati chiamati alla nobile professione dell'insegnamento" rivolse uno sguardo ai colleghi.

Continuò: "Ogni Preside mago o strega di Hogwarts ha portato il proprio contributo all'oneroso compito di governare questa scuola storica, ed è così che dev'essere, perché senza progresso vi sarebbero torpore e cadenza. E tuttavia, il progresso per il progresso dev'essere scoraggiato; perché le nostre consolidate tradizioni spesso non richiedono correzioni. Un equilibrio, dunque, fra il vecchio e il nuovo, fra la stabilità e il cambiamento, fra la tradizione e l'innovazione..."

La mia concentrazione stava iniziando a sfumare. Mi guardai in giro: molte altre persone stavano facendo altro. Non stavo capendo niente di quello che il rospo rosa stava dicendo: progresso, cambiamento.. cosa sta dicendo?? Amelia ed Hermione, invece, sembravano bersi ogni sua parola ma avevano entrambe la mascella e i pugni serrati.

"... perché alcuni cambiamenti saranno per il meglio, mentre altri, a tempo debito verranno riconosciuti come come errori di giudizio. Nel frattempo, alcune vecchie abitudini verrano mantenute, e a ragione, mentre altre, obsolete e consunte, devono essere abbandonate. Andiamo avanti, dunque, in una nuova era di apertura, concretezza e responsabilità, decisi a conservare ciò che deve essere conservato, perfezionare ciò che deve essere perfezionato e abolire pratiche che dovrebbero essere proibite" si sedette.

Silente e pochi altri insegnanti e alunni applaudirono. "Grazie infinite professoressa Umbridge e stato profondamente illuminante" disse il preside.

"Davvero illuminante" disse Amelia. All'inizio pensai che fosse una battuta ma poi capii che era seria.

"Non lo penserai davvero?" chiesi stupito sporgendomi dal tavolo.

"Erano solo delle ciance riguardanti il progresso e altro" concordò George "completamente prive di senso"

"Illuminante" diss lei "piacevole non lo è stato"

"Che?" chiedemmo

"C'erano cose importanti nascoste nel discorso" rispose lei cupa

"Ah, davvero tipo?"chiese George in tono piatto

" tipo: 'il progresso per il progresso deve essere scoraggiato"? Oppure 'tagliare là dove troviamo abitudini che devono essere abolite?"

La guardammo interrogamente.

"Significa che il Ministero si sta intromettendo negli affari di Hogwarts" disse Amelia cupa.

Tutti stavano spostando le panche e si stavano alzando dirigendosi fuori dalla Sala Grande.

Ci alzammo. "Dai andiamo in dormitorio" disse Amelia.

"Ma non sappiamo la Parola d'Ordine" esclamai

"Io la so" tagliò corto lei.

~•~
"Parola d'Ordine?" chiese la Signora Grassa

"Mimbulus Mimbletonia" disse. Il ritratto si aprì.

La Sala Comune di Grifondoro, come il resto del castello era uguale alla prima volta che eravamo entrati.

"Come fai a conoscere la Parola?" chiese George

"I professori la impostano prima di spedire le lettere di ammissione a Hogwarts" spiegò "di modo che i Prefetti poi lo dicono ai Caposcuola e i Caposcuola agli altri"

George si batte una mano sulla fronte.
"Cosa c'è stai cercando di accendere il cervello per l'ultimo anno a Hogwarts e per gli esami?" scherzai.

"Ti ha punto una zanzara?" scherzò lei "l'hai presa?"

"Ah, ah, ah, divertente" disse George ironico. "No,mi sono ricordato che dobbiamo appendere il foglio alla bacheca" disse, tirò fuori dalla tasca un foglio piegato in quattro, lo aprì e andò alla bacheca ad appenderlo.

"Peccato pensavo che volesse riattivarsi io cervello" dissi.

"Prima però c'era una zanzara" mormorò Amelia guardandosi intorno per cercarla.

Ci guardammo e scoppiammo a ridere. "Vieni qui" dissi. Amelia venne verso di me e mi abbracciò. Poggiai le labbra sulle sue in un bacio che di casto non aveva niente.

"A cosa lo devo?" mi chiese

"Primo bacio da quando siamo arrivati a Hogwarts" dissi. Era una nostra piccola tradizione: ogni volta che iniziavamo l'anno o tornavamo dalla vacanze quando eravamo in Sala Comune poi ci baciavamo e poi... "e prima notte di sesso da quando arriviamo a Hogwarts"

Amelia rise poi sbadigliò. "Andiamo a dormire" disse.

George intanto era sparito nel nulla. Probabilmente sarà andato via con Angelina al Lago Nero. George e Angelina invece avevano la tradizione di andare al Lago Nero. Ci eravamo messi d'accordo su questa roba, anche quando dire - io ad Amelia e lui ad Angelina - che le amavamo: avevamo organizzato un uscita a quattro tra amici a Hogsmead e poi siamo tornati a Hogwarts tutti e quattro fidanzati.

"Ok, buonanotte" dissi dandole un altro bacio.

"Vieni con me" disse

"Nel tuo dormitorio?"

"Non lo sai?"

"Cosa?"

"I Prefetti hanno le stanze singole e insonorizzate"

"Allora vengono subito" la presi per mano e salimmo nella nuova camera da letto di Amelia.

Ti amo, Frederich Weasley // Fred e George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora