Capitolo 11~ The new song of the Talking Hat

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Amelia's Pov

Appena entriamo nella Sala Grande di Hogwarts notai che non era cambiato niente, era sempre come la prima volta che lo avevo visto, avevo passato sette meravigliosi anni in questa scuola, la Sala Grande è sempre uguale e non passa giorno in cui non mi senta a casa e amata. Mi fermai sulla soglia sorridendo. Finalmente ero tornata a casa...

Nella Sala Grande i quattro lunghi tavoli delle Case si stavano riempiendo sotto il cielo nero privo di stelle, identico a quello che si scorgeva dalle alte finestre. Candele galleggiavano a mezz'aria sopra i tavoli, illuminando i fantasmi argentei sparpagliati nella sala e i volti degli studenti immersi in fitte conversazioni, intenti a scambiarsi le notizie dell'estate, a gridare saluti agli amici delle altre Case, a osservare nuovi abiti e tagli di capelli.

Vicino a me c'erano ovviamente i gemelli, più avanti Harry, notai che al suo passaggio molta gente sussurrava di lui. Strinsi i pugni. Non sopportavo la gene che parlava alle spalle di qualcuno. Sopratutto se quel qualcuno era mio fratello.

Mi sedetti più o meno verso la fine della tavolata visto che gli studenti dell'ultimo anno devono stare ultimi.

"Oh! Cara vecchia Hogwarts!" esclamò George "come mi sei mancata!"

"Di sicuro non per lo studio" scherzai

"Esatto dolcezza" disse Fred circondandomi in vita per poi darmi un bacio sulla testa. Il vantaggio di essere più bassa di Fred Weasley: baci sulla testa gratis!! E lui baci sul mento da parte mia gratis!! Che lo facevano impazzire.

Angelina si stava avvicinando a noi quando la vidi e feci per salutarla ma lei mi bloccò con un cenno. Si avvicinò, mise le mani sugli occhi di George e chiese: "Chi sono?"

"Mhh.... Vediamo Ginny?" Scherzò lui.

"È scandaloso che non ricordi la tua fidanzata!" ribatte lei sempre scherzando.

"Angelina" disse George alla fine. Lei tolse le mani dai suoi occhi; George si girò e la baciò approfondendo il bacio.

"Em, em" dissi.

"Si?" chiese George "non ci vediamo da fine scuola o tutto il diritto di baciarla così!" 

"Ragazzi" disse Fred, lo sguardo rivolto al tavolo dei professori "chi è quel rospo rosa su due zampe?"

Guardai nella stessa direzione di Fred. Vicino a a Silente era seduta una donna con i capelli ricci color grigio topo, in cui aveva infilato un orrendo cerchietto,rosa come il vaporoso cardigan. Aveva la faccia pallida e un paio di grossi occhi sporgenti.

"Non ne ho idea" dissi "ma sento puzza di guai" e io non sbaglio mai, aggiunsi mentalmente.

Intanto la McGonagall stava battendo le mani per avere un po' di silenzio. La Sala Grande si zittì. Il Cappello Parlante iniziò a parlare

Quand'ero cappello silente e ancor nuovo,
e Hogwarts da poco di maghi era un covo,
i suoi quattro padri; i suoi fondatori restavano uniti senza odi o rancori.
Comune era il loro più grande ideale:
"Che il nostro potere sia reso immortale!
Così edifichiamo, in un solco profondo,
la scuola di maghi migliore del mondo. Restiamo concordi, facciamo una scuola
la nostra sapienza, in fondo, è una sola. Insieme affrontiamo quel ch'è da decidere, nessun sognerà di poterci dividere!"
Nessuno è leale quant'erano costoro,
così Serpeverde così Grifondoro.
Nessuno è più amico in modo sincero,
come Tassofrasso fu di Corvonero.
Eppure qualcosa dovette andar storto
perché il sentimento ben presto fu morto. Ebbene a quel tempo io ero presente
e posso narrarvi la storia dolente.
Parlò Serpeverde: "Sol chi ha sangue puro
è degno di avere da mago il futuro".
Parlò Corvonero: "Del mago l'essenza
è essere il primo per intelligenza".
Parlò Grifondoro: "Bisogna dar saggio soltanto di avere enorme coraggio".
Parlò Tassofrasso: "Ha una grande [importanza
che sia rispettata la vera uguaglianza".
Al primo momento fu poco io fastidio
che venne causato dal loro dissidio
e questo poteva succedere perché
ognuno una Casa aveva per sé
e per insegnare quel che preferiva.
Così Serpeverde per scelta elettiva
prendeva rampolli di nobile schiatta
quanto la sua stessa: la razza sia intatta!
Ma per Corvonero i più pronti intelletti finivan per essere allievi perfetti
mente Grifondoro sceglieva seguaci
fra tutti i maghetti per certo più audaci:
Nessuno più in alto, nessuno più in basso,
nel gruppo omogeneo che andò a Tassofrasso.
Quartetto di maghi, quartetto di Case: l'accordo era saldo, la pace rimase.
E furono ancora annate felici
in cui a scuola, a Hogwarts, si era tra amici.
Finché la discordia non vinse gli affetti facendosi forte dei nostri difetti.
Le Case furon già i quattro pilastri
del Forte di Hogwarts causaron disastri. Ognuna a ogni altra nemica da odiare,
la pace sempre per sempre sembrò tramontare.
La scuola pareva crollare giù a terra
perché fra gli amici non c'era che guerra. Dov'eran sorelle, dov'eran fratelli
restavan soltanto oltraggi e duelli.
Ma poi Serpeverde si mise in cammino:
sparì dalla scuola un certo mattino.
Se pur terminarono gli odi più acuti
non fummo più amici, restammo abbattuti.
Da allora dissolta fu la compagnia:
tre erano a Hogwarts, il quarto andò via.
Ma fra queste Case, da che se ne andò, l'antica memoria giammai ritornò.
E adesso sentite il Cappello Parlante
di cui conoscete il tema costante:
capisco chi siete e a una Casa vi assegno
a questa mansione è adatto il mio ingegno.
Ma l'anno è speciale e la mia canzone
si spinge un po' oltre l'usata funzione.
Io sono costretto a farvi dividere
ma ciò che eia giusto non riesco a decidere.
È compito mio, e tutti lo sanno,
formar quattro gruppi: lo faccio ogni anno.
Ma il loro distacco - e il dubbio è supremo - potrebbe causare la fine che temo.
Pensate ai pericoli, i segni leggete,
la Storia ha dei moniti, li riconoscerete.
Un grande nemico, esterno e morale,
potrebbe annientarci: il rischio è reale.
Per batterlo, amici, la strada è una sola: restiam sempre uniti e salviamo la scuola!
Ho messo in avviso chi a me è stato attento, adesso procedo con lo Smistamento!

Il Cappello tornò immobile; scoppiò un applauso. I gemello applaudirono a scoppio ritardato. Avevo visto che stavano già mancando di concentrazione quando il Cappello era arrivato a: "Comune era il loro più grande ideale:...". Io e Angelina invece avevamo ascoltato tutto attentamente.

"Certo che si è allungato il Cappello Parlante quest'anno!" disse Fred

"Altroché!" esclamò George

"Voi cosa avete capito?" chiesi

"Che è tutta colpa di Serpeverde se ora siamo separati, è che le serpi sono degli stronzi" rispose George

"C'era un avvertimento" disse Angelina

"Esatto un avvertimento!" concordai, felice che qualcun altro avesse capito e non fosse scemo come i gemelli.

"E cosa diceva?" chiese George

Quello che avevo pensato a Grimmauld Place la  sera quando sono arrivata. "Ci sarà una guerra" declamai con tono solenne.

E la professoressa McGonagall iniziò a Smistare gli studenti del primo anno nelle rispettive casate. Con la paura che si faceva largo tra gli animi della gente.

Ti amo, Frederich Weasley // Fred e George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora