Capitolo 43~ Magic War

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Perché la Guerra non era ancora finita?? Fred era morto... doveva essere finita!

Improvvisamente come erano arrivati, i Mangiamorte si Smaterializzarono e scomparirono. 

"Dove andiamo?" chiese Hermione

"Portiamo Amelia un Sala Grande" rispose Harry

Non c'erano più i tavoli delle varie Case, avevano lasciato solo le panche che avevano messo ai lati della Sala. Erano appena arrivati in Sala Grande quando una voce si insinuò nella mente di tutti.

"Avete combattuto valorosamente" disse una voce. Voldemort. Amelia si tappò le orecchie. "Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio
Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistermi, morirete tutti, uno per uno. Io non desiderò che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco.

"Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forse di ritirarsi immediatamente.
Avete un'ora. Disponete dei vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti.
Ora, Harry Potter, mi rivolgo direttamente a te. Tu hai consentito che i tuoi amici morissero per te piuttosto che affrontarmi di persona. Io tu aspetterò nella Foresta Proibita. Se entro un'ora non ti sarai consegnato a me, la battaglia riprenderà. E questa volta vi prenderò parte io stesso, Harry Potter, e ti troverò e punirò fino all'ultimo uomo, donna o bambino che abbia cercato di nasconderti a me. Avete un'ora."

La voce cessò.

~•~
Il castello era immerso in un silenzio innaturale. Niente lampi, esplosioni, urla o strilli. Gli smeraldi nella Sala d'Ingresso erano sparpagliati a terra ovunque insieme a pezzi di marmo e schegge di legno: parte della balconata era stata spazzata via. I sopravvissuti erano a gruppetti e si abbracciavano. Madame Pomfey e un gruppo di volontari curavano i feriti sulla pedana in fondo. I morti erano stati disposti in fila al centro della sala.

Amelia si guardò in giro con gli occhi velati di lacrime. Lo sguardo gli cadde sulla massa di capelli rossi, caratteristica della famiglia Weasley. Distolse lo sguardo, nonostante fosse la moglie di Fred non si riteneva parte della famiglia e quindi si era messa lontana. Era colpa sua se Fred era morto non l'aveva protetto come avrebbe dovuto fare.

Lo sguardo le cadde su due corpi che conosceva e a cui voleva molto bene.

Remus e Tonks.

Intorno a loro non c'era nessuno, rispetto a Fred nascosto dal dolore. Le loro mani inconsapevolmente si sfioravano. Insieme anche nella morte.

Il panico la invase. La Sala Grande parve volar via, rimpicciolire, restringersi. Amelia indietreggiò. Non poteva essere vero... anche loro... Amelia era sola aveva perso Fred e ora anche l'unico legame di parentela che avesse con la sua famiglia d'origine. Le gambe cedettero sotto il suo peso. Non riusciva a respirare. Prese grosse boccate d'aria. Cosa faceva in questi momenti di panico? Fred. L'aiutava lui. Non sapeva cosa fare. Ogni volta che aveva avuto un attacco di panico c'era sempre Fred con lei... e ora se n'era andato... per sempre. Scoppiò a piangere.

Una chioma rossa a lei famigliare le si avvicinò e l'abbracciò. "Fred" sussurrò Amelia "sei tornato da me"

"Sono George" mormorò il rosso in risposta. "Mi dispiace. Non tornerà"

Amelia scoppiò a piangere se possibile ancora più forte.

~•~
Un ora dopo

La tranquillità regnava a Hogwarts da un ora circa. Harry era scomparso e nessuno sapeva dove fosse. Neville Longbottom era uscito per vedere se altri cadaveri non trovati prima. Dopo pochi minuti ritornò in dietro, nella Sala Grande, fece un fischio - tutta l'attenzione si rivolse verso di lui- e disse: "Tu-Sai-Chi sta arrivando insieme al suo gruppo di fedeli Mangiamorte. Venite!"

Tutti i presenti in Sala uscirono le bacchette schierate, gli occhi lucidi e i volti tristi per il dolore. Si radunarono all'entrata del castello, come a volerlo proteggere.

Voldemort stava camminando verso di loro, con quello che pareva un sorriso, Nagini strisciava ai suoi piedi. Dietro di luogo un corposo gruppo di Mangiamorte. Alcuni avevano delle corde in mano che legavano Hagrid, il quale portava quello che sembrava un fagotto di vestiti sporchi da lontano. Quando però si avvicinarono Amelia si accorse che era una persona.

No... no... pensò la ragazza. Non voleva vedere un altro cadavere. Seppellì il viso nel collo di George che le circondava le spalle, di fianco a lui Angelina mano nella mano. Almeno loro potranno stare insieme per sempre da vivi...

"Papà, chi è quello che Hagrid porta in braccio?" si sentì la voce di Ginny rompere il silenzio tombale creatosi. Forse non lo sapeva neanche lui, fatto sta che Arthur non rispose.

Voldemort spalancò le braccia e urlò felice: "Harry Potter è morto!" E si mise a ridere si girò verso i suoi scagnozzi e loro risero.

"NO!"

"NO!"

"HARRY!!"

"No.... No... no..." mormorò Amelia portandosi le mani alla bocca e lasciando che lacrime amare scendessero. Non aveva più nessuno era rimasta sola. Completamente sola. Aveva perso tutte le persone a lei più care in assoluto: Fred, Remus... e ora anche Harry, suo fratello, l'aveva abbandonata. Tutti in una sola notte. Come avrebbe fatto?? Come sarebbe andata avanti?? Cosa avrebbe detto ad Aideen?? Aideen.... Il pensiero di sua figlia la tranquillizzò un pochino ma non abbastanza per farle smettere di sentire l'enorme cratere che si era formato nel suo cuore. 

Hagrid posò Harry ai piedi di Voldemort. "Harry Potter è morto! Avete perso sciocchi illusi!"

"Ti ha sconfitto!" urlò Ron, e l'incantesimo ruppe: i difensori di Hogwarts urlarono e urlarono di nuovo fino quando un'esplosione potente li zittì.

"È stato ucciso mentre cercava di scappare di nascosto dal parco del castello" disse Voldemort. "Ucciso mentre tentava di mettersi in salvo..."

Neville Longbottom si staccò dalla mischia e si avventò su Voldemort. Amelia chiuse gli occhi: non voleva vedere un altra persona morire. Udì un urlo, un colpo, vide un lampo di luce anche con gli occhi chiusi e udì un grugnito di dolore.

Voldemort dopo aver sconfitto Neville chiese chi è, Bellatrix rispose divertita. Neville si alzò Voldemort gli propose di unirsi a lui.

Rispose: "Mi unirò a te quando l'inferno gelerà! Esercito di Silente!" dalla folla si levò un boato in risposta.

"Molto bene, Neville. L'hai voluto tu" disse Voldemort. Agitò la bacchetta. Una finestra si ruppe e un qualcosa di simile ad un uccello deforme cadde ai piedi del Signore Oscuro. Lo prese. Il Cappello Parlante. "Non ci saranno altri Smistamenti alla scuola di Hogwarts" esclamò. Voldemort ficcò a Neville il cappello in testa. Prese fuoco.

Poi accaddero molte cose contemporaneamente:
Neville si liberò delle maledizione Petrificus ed estrasse dal Cappello qualcosa di argento, con l'impugnatura sfavillante di rubini. La spada di Grifondoro. Mozzò la testa del serpente.
E Grop urlò il nome di Hermione e contro i giganti di Voldemort prese a combattere.
E  cosa più importante Harry scomparì dal punto in cui era stato deposto. Amelia capì subito Harry Potter era vivo!

Per la prima volta da quando era iniziata questa terribile Guerra Magica sorrise.

Ti amo, Frederich Weasley // Fred e George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora