P- zero Rosso

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Quando Giusy lo raggiunse, Fabio era ancora seduto in mezzo alla sabbia, coi gomiti appoggiati alle gambe e lo sguardo fisso perso nel nulla.

«Spero sia la medicina giusta.» Giusy gli passò la boccetta e franò accanto a lui. Le sembrava di aver fatto una corsa di chilometri. Avevano aperto la sala sulla terrazza più alta e la maggior parte dei ragazzi stava sciamando lentamente verso il balcone. Lì fuori con loro erano rimaste solo alcune coppiette e un paio di ubriachi di cui vedeva i piedi fuoriuscire dai piccoli divanetti. Fabio annuì e prese le gocce. Senza aspettare oltre aprì la bocca e ne rovesciò quattro/cinque. Forse aveva esagerato e aveva perso il conto. Mise in tasca la boccetta e si lasciò andare in mezzo alla sabbia esausto.

«Che è successo? Come si sente?»

«Siamo tornati al lei, Parisi?»

Giusy rise.

«Io ti dico tutto, ma tu non devi farne parola in caserma, mi raccomando.»

«Sarò una tomba» promise sdraiandosi accanto a lui e perdendosi a rimirare le stelle.

Lui la fissò per un attimo scuotendo la testa.

«Che c'è? L'umorismo macabro è sempre stato un mio dono. Mi sembra perfetto per il nucleo investigativo.»

Fabio rise, poi tossì un paio di volte. Non aveva mai fatto parola con altri in caserma dei suoi disturbi, a parte ovviamente il maresciallo e Catalano: giusto qualche raccomandazione precisa per le emergenze su dove teneva le gocce in auto o nella scrivania. Era sempre stato molto nervoso al pensiero che qualcuno trovasse quelle gocce pulendo la macchina. Catalano si offriva sempre di farlo personalmente, nonostante non fosse più un suo compito: ormai era vicebrigadiere. Sarebbe andato all'inferno sicuro che quel ragazzo l'avrebbe seguito. Era stato la sua roccia per tutti quegli anni, si era conquistato quel grado con merito e abnegazione, era davvero fiero di lui.

«Era un attacco di panico» confessò. Giusy tacque e lo lasciò proseguire.

«Quando Carsi è venuto fuori, non era un bel periodo per me. Mi stavo separando. A casa era un vero inferno, così mi sono buttato in quel caso anima e corpo. Mi è sembrato l'unico modo possibile per non soffocare. Mia madre era morta da poco e quella povera vecchietta che abbiamo trovato ammazzata aveva i dischi che le piacevano. Sai, i vinili... Celentano, De André, Morandi ... mi ha colpito. Pensare la crudeltà, la determinazione che avevano usato per strangolarla. Il nipote ci ha detto che non mancava nulla a parte qualche centinaio di euro che teneva per la spesa che le consegnava un fattorino. Le faceva lui bancomat una volta a settimana. È morta lì da sola, in quel casolare isolato. Ammazzata per un centinaio di euro. Aveva provato a chiudersi dentro, sentendo dei rumori. Hanno sparato alla porta, l'hanno legata alla sedia. Avrà avuto dieci anni più di mia madre, mi ha sconvolto la crudeltà. Perché ucciderla per quei pochi spiccioli?»

«Ho giurato che avrei presi quel bastardo che l'aveva ridotta così e , bhe, si trattava di Massimiliano Carsi, solo che non c'erano sue impronte sul cadavere. In casa sì, in quel fienile anche, ma non sul corpo. E quel bastardo ha giurato in tribunale di averla lasciata lì legata che era ancora viva, andiamo! Ha pagato solo per la rapina. E per resistenza al fermo e lesioni a pubblico ufficiale.»

«L'hai arrestato tu?»

«Sì, mi ha spaccato il naso e puntato contro la mia pistola. Poteva uccidermi. Non so perché si sia trattenuto. Forse una parte di me avrebbe voluto che lui mi sparasse. La mia vita stava finendo in frantumi: mia madre, il matrimonio. Era tutto spento, privo di senso.»

«Avevo già avuto qualche avvisaglia degli attacchi di panico, dopo i litigi con mia moglie, ma non così forti. Quel caso di omicidio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi sono preso una licenza, invece di accettare la promozione che volevano darmi. Ho iniziato ad andare in terapia, ho provato a salvare il mio matrimonio, ma alla fine ... Forse non era destino. Mi sono trovato solo, un padre single, senza più genitori, in congedo dall'arma. Senza più scopo, capisci. Se non ci fosse stata Linda forse avrei fatto una sciocchezza. Parlo della ragazza che hai visto con me al ristorante, l'altra sera. Sono stati lei e Catalano a convincermi a tornare in servizio e a cercarmi un buon avvocato che gestisse per me il divorzio.»

L'uomo nel fiumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora