13. Moment

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«'Cause all of me loves all of you, all you curves and all your edges, all your perfect imperfections»
-All Of Me; John Legend.

Cercai le chiavi nelle tasche dei jeans e mi maledissi mentalmente quando trovai solo il telefono ed una carta di una caramella alla fragola che mi chiese il giorno precedente mia figlia.

Suonai, non avendo scelta, avrei dovuto comunque affrontarla, che sia stato quel giorno o meno.

"Chi è?" Chiese la voce piccola di mia figlia.

"Papà" risposi, i suoi occhi piccoli e azzurri mi scrutarono e sorrise quando la serratura della porta si rischiuse. Sentii Daisy fare qualche salto per arrivare al blocco della porta e, finalmente, potei vedere quella che era la mia famiglia. La mora guardó prima me, passando lo sguardo a sua madre, quella che per era sempre rimasta la mia 'piccola'.

Il suo sorriso divenne più ampio e corse dentro il salotto. Lei sembrava capire tutto, aveva otto anni, solamente otto anni, ed aveva la capacità di comprendere e risolvere le situazioni.

Qualche volta sarebbe perfetto ritornare bambini, come quando se eri grasso non ti interessava, tu rimanevi il re che con il bastoncino trovato a terra guidi i tuoi amici soldatini, come quando non t'interessava essere bella, tu rimanevi la principessa da salvare. Come quando si litiga per cose stupide, quando si mette il broncio per cose insignificanti, per poi sistemarle con cose che lo sono altrettanto; incosciente che in futuro piangerai per cose che hanno fin troppo significato per te, quando ti arrabbierai e al posto di fare una linguaccia prendi a pugni il muro fino a farti sanguinare le mani.

Ed eccomi lì, a tenere gli occhi bassi, incapace di vedere i suoi occhi trafiggermi dentro. I miei capelli erano disordinati, gli occhi arrossati e per quanto volessi sembrare a posto, la mia vista me lo impediva.

"Niall?" Mi sentii chiamare, feci un passo avanti, chiudendo la porta alle mie spalle. Sbuffai leggermente, per la mia fottuta mancanza di coraggio. "Guardami, per favore." Alzai lo sguardo.

Lei era perfetta, in quei suoi vestiti larghi, la mia vecchia felpa con la scritta rossa 'Vans' era magnifica su di lei, nonostante l'assenza di trucco, nonostante la sua linea non fosse perfetta e non fosse perfettamente una ragazza con la pancia piatta.

Io la stavo guardando, in quel momento, in quel silenzio; ed era bellissima.

La bacia. Era arrabbiata, sapevo perfettamente che non avrebbe ricambiato, ma tutti i miei muri erano caduti e non volevo ricostruirli. "Il patto diceva che dovevamo stare insieme." Strinsi la presa sui suoi fianchi, chiundendo gli occhi e lasciandomi trascinare dalla melodia che i nostri respiri producevano in sicronia.

"Il patto non mi restituirà a te." Alzai gli angoli delle mie labbra in un sorriso.

"Il patto, piccola, diceva che io avrei aiutato voi con tutto e tu ti saresti donata a me, facendomi vivere con te e Daisy." I suoi occhi si spensero, perdendo quella luce che avevano sempre avuto dentro la loro oscurità.

"Io non posso tirarmi indietro?"

"Davvero lo vorresti?" Aprii gli occhi, sfiorando le nostre labbra, le mie sorridenti, le sue incapaci di farlo. "Perdere la casa, l'amore di tua figlia e forse lei stessa, solo per starmi lontana?"

E le nostre dita intrecciate, i suoi occhi chiusi, le sue labbra sulle mie, furono la cosa che spense quel sorriso malizioso che avevo sul volto.

Spazio Autrice:
Oilà principesse❤️

Potró essere un po' più 'attiva' con voi nei commenti perchè ho il nuovo telefono *balla la macarena*

Detto ciò, ho visto i vostri commenti e aw, siete dolcissime, grazie OuO

Vi amo, ci vediamo il prossimo capitolo ❤️

PSYCHO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora