32. Room

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«And we wait, wait, wait for the end to change. And we take, take, take it for granted that we'll be the same; but we're making all the same mistakes»
-Same Mistakes; One Direction

Ero impegnata a scavalcare il piccolo cancello mentre la torcia illuminava la vecchia metro. Alcune gocce trapassavano dalle crepe. Un treno fermo e arrugginito che non ricordavo era fermo, con una luce alla fine del vagone.

"Niall." Mormorai, richiamando la sua attenzione e indicando il piccolo sportello cigolante. Una massa riccia di capelli uscì e strinse gli occhi.

"C'è qualcuno?" Disse con voce profonda e tremante. Feci segno a Niall di stare in silenzio finchè il ragazzo non continuò."Io sono Harry Styles." Urlò ed uscì puntando la torcia sul mio volto. Abbassai lo sguardo acceccata dalla luce e ridacchiai.

Ricordavo di Harry. Fu il mio primo migliore amico e successivamente ragazzo, all'asilo. Finchè non lo ritrovai in mezzo alle palle anche alle superiori. Si allontanò dalla mia compagnia e lo capii, ci vedevamo di nascosto. Veniva preso in giro da tutti. Esclusa me. Cantava bene, si metteva davanti al bar e canticchiava qualche strofa di alcune canzoni facendo accordi con quello strumento che nelle sue piccole braccia sembrava gigantesco. Fichè un giorno, Steffy, non lo rovinò. Sua madre fu colpita da una malattia che lui spacciò per sua. Grave, fin troppo. Passava i giorni in ospedale, dormendo su uno sgabello scomodo accanto al suo letto. E Steffy, la piccola troietta odiosa, disse che i giorni saltati a scuola li passava andando a tagliarsi perchè soffrira troppo. Lo chiamavano depresso, stonato.

Harry era solo fragile. Harry era il ragazzo più dolce che abbia mai incontrato. Era disposto a tutto. E quando lasciò la scuola perchè le scuse del "mamma, sono solo caduto, non è successo niente." non funzionavano più, mi mancava troppo. Davvero troppo.

Mi avvicinai lentamente e abbassai la sua luce sui miei piedi. Lui mi abbracciò di slancio, stringendomi più forte che poteva. "Dimmi che sei Emily Grace o penso di aver fatto la mia più grande figura di merda." Ridacchiai e lo strinsi a me, annuendo. Fece un risolino felice e lasciai un bacio sulla sua guancia. "Che ci fai qui?"

"Tu sei in boxer con una coperta addosso. Tu che ci fai qui." Si grattò la nuca mentre sentivo Niall abbracciarmi da dietro e sorridere al ragazzo, stringendomi. "Niall, per favore..." Mormorai al suo orecchio accarezzando le sue braccia. Lasciai un bacio veloce sulla sua guancia, lo vidi tranquillizzarsi e sorridere nuovamente.

"Emy, io ho perso il lavoro. E la moglie. E quindi uhm, benvenuta a casa mia." Ridacchiò nervoso ed io mi limitai a spalancare gli occhi. "Già, lo so..." Lo vidi abbassare lo sguardo, i ricci caddero davanti al suo volto mentre stringeva il corpo sporco nella coperta.

"Vieni a casa." Dissi velocemente.

"Cazzo, no!" Sentii Niall protestare mentre lo indicava. "È un cazzo di barbone e lo inviti a casa nostra?" Sbottò e lo spinse via. "Torna a dormire."

Harry abbassò lo sguardo ed annuì, andando verso il lontano vagone del treno. Guardai Niall storto, mi divincolai dalla sua stretta e presi il sacchetto bucato, il quale era usato più come cuscino riempito con roba puzzolente, sotto la testa di Harry. Accarezzai la sua spalla. "Andiamo." Mi voltai verso Niall, impegnato a mangiucchiarsi le unghie mentre mi guardava aggrottando le sipracciglia. "Ti spiego dopo, ti prego." Mormorai e lo baciai sulle labbra lentamente, stringendomi a lui.

Sorrise convinto e finalmente tornammo a casa. Mi scese una lacrima, non sentivo più le sue risate con i cartoni nel salone, non sentivo i suoi passi scendere le scale e saltare addosso a suo padre, non la sentivo mentre mi stringeva le gambe. Presi Niall in un angolino mentre Harry giocava con le mani seduto alla sedia della cucina. "Niall, scusami io-" sospirai, non reggevo nulla. Più nulla. "È uno dei miei vecchi migliori amici, ne ha passate tante e vedendolo così non potevo non aiutarlo."

Annuì e si strinse a me, baciando la mia testa. "So che pensi a Daisy." Mormoró, piagnucolando sulla mia spalla. "Ma la ritroviamo. Promesso." Sussurrò ad occhi lucidi. "Vado a sistemare il divano, okay? La camera di Daisy non voglio che sia toccata." Sorrisi e presi il polso di Harry, trascinandolo al piano di sopra.

"Ieri ho incontrato Steffy." Lo sguardo basso mentre si insapona nella doccia ed io prendevo del disinfettante. Aveva ferite sul volto e sulle braccia. E non volevo sapere da cosa erano state causate. Avevo paura a chiederlo. Stetti in silenzio lasciandolo continuare. "Ha riso e mi ha dato una caramella." Mi voltai, lasciandolo solo mentre si asciugava e vestiva. "Pensi che se le avessi detto di essere gay al liceo sarebbe stato peggio?" Annuii, ridacchiando seguita da lui.

"Vieni qui." Mi sedetti sul water, lasciandolo stare mentre il suo minimo peso si sedeva sulle mie gambe. Passai la salviettina sulle sue ferite. "Starai qui finchè non troveremo un lavoro o una sistemazione." Sorrise e si accascia sul mio corpo, stringendo la mia maglia.

"Stasera mi hai fatto mangiare la mia prima cena senza mosche." Mormorò contro il mio petto. Baciai i suoi capelli finalmente pettinati e puliti. Sentii le braccia quasi cedermi quando fui costretta a portarlo al piano inferiore in braccio, era addormentato tra le mie braccia. Un piccolo bambino tra le mie braccia. Coprii il suo corpo e chiusi le finestre, coprendole con le tende, lasciai una luce accesa.

Aveva paura del buio. Sempre avuta. E io non lo avevo mai scordato.

Passai accanto alla camera di Daisy e strinsi Niall in un abbraccio, mentre lui rimaneva poggiato allo stipite della porta. Scoppiò a piangere e si strinse a me. "Perchè non è qui?" Quasi urlò ed io mi mesi sulle punte, stringendomi di più a lui.

Piansi sulla sua spalla pensando a lei e al suo pianto perchè non era nella sua stanza o perchè voleva Niall e me con lei.

Mi mancava ed era solo colpa mia. Nella vita avevo sbagliato tutto.

Spazio Autrice:
HO RITARDATO TANTISSIMO, DIO.

PERDONATEMI. 💕

Comunque, ho avuto troppi impegni con amici nuovi e bla bla bla. Pardon🙊

So che vi aspettavate un Harry puttaniere che va con tutte, ma non sono così.
Vado sul reale.

Vado a scrivere il capitolo sulla storia Larry.🍕

Love you. xx

PSYCHO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora