22. It just kind of happened

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«And God, for how long will I fell wrong?»
-I feel Wrong; Glasvegas

|| Niall's Pov||

Louis era seduto davanti a me, gli occhi puntati nei miei. Sospirò. "Quindi." Abbassò lo sguardo, continuando a giocare con le chiavi della sua auto. "Tu ed Emily avete sistemato le cose. E i tuoi amici sono gay." Si alzò in piedi, abbassando il volto alla mia altezza, tanto che sentii il suo respiro avere lo stesso ritmo del mio. "E cosa più importante, tu le hai fatto male." Guardai la sua mascella irrigidirsi.

"Io non- mi alzai, continuando ad osservare la sua figura rimanere nella stessa posizione-non le ho fatto male." Sbuffai, inizia a giocare con le mie dita, dondolandomi sui piedi. E quel gioco mi risultava abbastanza impegnativo e interessante, in quel momento. "Solo che-" alzai gli occhi al cielo, la testa poggiata sul muro dietro di me. "Lui aveva detto quelle cose e.. Io sono impazzito, ecco."

"Tu-tu sei impazzito?" Rise nervosamente, rendendosi serio per un attimo. "Credi che sia tornato?"

"Credo di si e sto morendo dalla paura. Si tratta di me, di lei, di Daisy. E se lui apparisse di nuovo? E se facesse male a loro?"

"Okay, se sono qui è per ragionare con te. Altrimenti sarei rimasto sul cesso con il mio iphone in mano." Si sedette, di nuovo. "Allora, lui la prima volta quando è apparso?"

"Alla morte di mia sorella." Lo interruppi, prima che potesse chiedermi perchè. "Io e lei avevamo fatto uno stupido gioco, una promessa. Chi dei due avrebbe tradito la nostra fratellanza, la sua anima si sarebbe 'donata' ad un demone. Era tutto un gioco, tutto uno stupido, cazzo di gioco." Mi massaggiai le tempi, ricordando le nostre mani stringersi e le nostre risate, pensando che ciò fosse impossibile. "E poi io sono cresciuto, ho conosciuto tanti ragazzi, mi sono fatto trasportare. E io la adoravo, ma a scuola volevo essere come loro e la prendevano in giro, sempre. Io ridevo, stavo al gioco. Lei mi guardava sempre, sai, aveva gli occhi come i miei, più scuri. Non si arrabbiava mai, ma la sentivo piangere. Ed ero un'imbecille. Poi, dopo mesi, è arrivata lei."

"Emily." M'interruppe. "E amandoti, facendo parte di te, lo ha potuto conoscere." Annuii, seguendo il suo discorso. "Cosa cazzo hai combinato, Niall." Annuii, ancora, per l'ennesima volta, sapendo che non potevo far altro. Le colpe erano mie, non potevo alzare le mani davanti a ciò.

Mi morsi il labbro inferiore, abbassando lo sguardo. "Ho paura, Louis, davvero tanta."

"Niall, io n-non so cosa dirti." La sua mano strusciò sul suo volto, coprendo le sue labbra dalla quale uscivano parole tremanti. Ci voltammo entrambi quando la bambina entró nella cucina con il suo zainetto rosa, la ragazza la seguì. Louis accolse entrambi con un abbraccio, sorridendo. "Hei, principesse."

"Ciao, principe." Daisy sorrise, guadagnandosi uno sguardo truce da me. Ero geloso di mia figlia, odiavo come si guardassero.

Insomma, forse ero troppo possessivo e protettivo. Ma ero io il suo principe e padre.
Se un giorno un ragazzo me la portasse via, perchè erano questi i miei pensieri nei suoi confronti, io gli spacco la faccia con amore.

Lasciai un bacio casto sulle labbra della ragazza mora e riccia, prima di avvicinarmi e lasciarne uno sulla guancia di Daisy.

Spazio Autrice:

Molte di voi non avevano capito alcune cose sul demone e Niall, spero che ciò possa bastare a chiarire un po' le idee. OuO❤️

Se non vi è chiaro qualcosa, parlatemene qui. Si qui. Proprio su questo rigo. Se non lo fai su questo rigo, sei una persona troppo ribelle. Ti verrò a cercare a casa. :))

Torniamo al normale *real life, sad moment*. Grazie per le 452k visualizzazioni sulla precedente fan fiction. Siete fantastiche. 🌸

Vi amo, al prossimo capitolo, principesse.❤️

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