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si inizia ;)





Kailani

Otto mesi dopo

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Otto mesi dopo




«Kayla! Dove diavolo sei?»

Le regole per lavorare al Peanuts erano poche ma fondamentali:

1.    Arrivare due ore prima del tuo turno.

2.    Non provare a correggere il proprietario quando sbaglia il tuo nome.

3.    E mai, MAI far aspettare Paul.

La grida isteriche di Paul giunsero fin in cucina e se si metteva ad urlare in pieno orario di servizio significava una sola cosa: quella sera non sarebbe finita bene.

In pochi secondi la quiete della cucina si trasformò.

Lasciai la ciotola, con dentro la crema al pistacchio che stavo preparando, sul bancone e mi affrettai a dirigermi verso la sala pranzo, dopo essermi pulita velocemente le mani sul grembiule che indossavo.

Avevamo aperto per cena da circa un'ora e il pub, in quel venerdì sera, sembrava piuttosto tranquillo.

Prima di chiudere la porta alle mie spalle posai lo sguardo su Robert, a parer mio il cuoco più bravo di Philadelphia e....il gemello buono di Paul.

Mi rivolse un sorriso a tratti d'incoraggiamento, purtroppo non ero l'unica a doversi subire gli sbalzi d'umore di Paul.

Ricambiai con un'alzata di spalla e un sorriso, anche se dentro volevo morire.

L'ultima volta che Paul aveva fatto una scenata davanti all'intera sala avevo dovuto raccogliere inginocchiata i pezzi dei piatti che aveva frantumato a terra durante una delle sue crisi isteriche.

I clienti avevano assistito alla scena in silenzio e qualcuno di loro si era anche messo a sghignazzare, chiedendo se fossi sul punto di dar loro uno spettacolo. 

Non che mi fossi aspettata aiuto da parte loro, i clienti abituali del Peanuts erano maleducati, rozzi e disgustosi.

Il pub, che nei venerdì sera e nei weekend si trasformava anche in ristorante, si trovava a Kensington Avenue, nella parte Nord di Philadelphia dove crimini, abusi di droga e prostituzione erano all'ordine del giorno.

Era il mio terzo mese in quel posto di merda e mancavano esattamente  13 giorni prima che riuscissi a guadagnare abbastanza per la retta dell'università dell'anno successivo.

Ero riuscita a rimanere fuori dal radar di Paul per ben due settimane ed ero arrivata a pensare che si fosse addirittura dimenticato della mia esistenza, il nascondermi in cucina per sperimentare con dolci e nuovi piatti mi era servito a passare inosservata. 

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