"Ex favilla nos resurgemus."
Kailani Johnson capì di non essere al sicuro nell'esatto momento in cui i suoi occhi si posarono su quella misteriosa frase latina, incisa sul retro di una polaroid che la raffigurava intenta a lasciare il suo appartamen...
⚠️SECONDA PARTE AGGIORNAMENTO⚠️ (accertatevi di aver letto la prima parte.)
Kailani
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"....all ended with her eyes. Hell, purgatory, Paradise."
Dopo aver scosso la testa con un sorriso dispiaciuto all'ultimo dei sei ragazzi che si avvicinarono nel corso della serata chiamandomi con nomi diversi e scambiandomi per la loro ragazza, realizzai che tutti avevano sottovalutato la VAS.
Anche Riyas.
Lo osservavo da lontano, sempre nascosta. La sua tecnica era avvicinarsi il giusto per studiare la persona da vicino, senza mai azzardare a dire il mio nome.
Un paio di volte aveva incrociato il mio sguardo e proprio quando credetti che si fosse finalmente reso conto che si trattava di me, si voltava per concentrarsi su qualcun altro.
Cercai di camuffare la mia delusione.
Avevo tentato di rendergli il tutto difficile per i primi 20 minuti, dopodiché realizzai che volevo disperatamente che mi trovasse, che fosse il primo, che non gli servisse guardare tutte le ragazze presenti negli occhi per individuarmi.
Ma a quanto pare mi sbagliavo.
Così un po' per noia, un po' per dispetto mi addentrai in una delle porte. Qualcuno di più coraggioso ci aveva già provato ed era tornato con un'espressione allarmata, alimentando ancora di più il mio interesse.
Trattenni il respiro realizzando che al suo interno la debole illuminazione era stata sostituita da luci a led rosse, un brivido percorse tutta la mia schiena.
Sobbalzai quando la porta si chiuse alle mie spalle con un rumore secco. I miei occhi cercarono di abituarsi alla poca illuminazione, e per qualche secondo tutto ciò che vidi fu buio totale.
Mi mossi con estrema cautela, stando attenta a dove mettendo i piedi, i tacchi vertiginosi non aiutavano.
Le pareti ospitavano numerosi quadri, dalla natura spiazzante. Capii subito che si trattava di una mostra d'arte. Mi bastò riconoscere i colori sfavillanti delle fiamme in uno dei dipinti per capire chi fosse l'artista.
Mi avvicinai il giusto per sfiorare delicatamente i contorni di uno dei quadri, c'era un tema ricorrente, lo stesso della festa di Silas. Riyas, tuttavia, aveva dipinto la sua versione, caratterizzata da fuoco, cenere e cieli privi di stelle. Ad ogni quadro la luminosità aumentava, con l'avvicinarsi della tentazione e l'avvento inevitabile della corruzione di Eva, raffigurata senza volto.
