quando vedete l'asterisco fate partire la canzone che vi lascio sopra, buona lettura <3."well fed devils behave better
than famished saints."Riyas
Nell'aria che mi circondava sentii il presagio di un imminente scontro. L'odore stagnante di testosterone si mischiava al profumo pungente di colonia scadente impressa nei vestiti degli uomini che mi circondavano. Un tempo mi sarei messo in guardia, avrei provato a far di tutto pur di mantenere la pace in modo che nessuno si facesse del male. Ma purtroppo - o per fortuna- quella versione di Riyas era sepolta in un angolo di Londra, nella terra umida e fredda di una città che non risparmiava nessun'anima buona.Sapevo funzionare unicamente nel caos.
Mi sentivo in pace solo quando il resto del mondo era in guerra.
Provai a trattenere il ghigno vittorioso che si formò sulle mie labbra, ma fallii miseramente quando i miei occhi incrociarono quelli minacciosi di Ivan. Stava tentando di controllare la sua espressione, ma il linguaggio del suo corpo parlava chiaro: le sue mani erano chiuse a pugno e gli occhi erano ridotti a due fessure, si stava trattenendo da far quel avrebbe voluto fare dall'inizio: cancellare con un pugno il ghigno beffardo sulle mie labbra.
Avevo questo effetto sulla gente, tendevo a tirare fuori la peggior parte delle persone e mi divertivo a testare la loro pazienza. Dovevo ammetterlo, Ivan ne aveva a valangate. Mi sistemai sul divano cercando una posizione comoda, lasciandomi poi andare contro lo schienale.
«Guarda un po'» mormorai lasciando vagare lo sguardo sui due fratelli. «A quanto pare, le vostre risorse sono illimitate dopotutto.»
A giudicare dalle loro espressioni, era l'unico a trovare la situazione divertente. Sentii mio padre al mio fianco imprecare sottovoce, si trattava molto probabilmente di qualche insulto nei miei confronti o maledizione per il giorno in cui decise di rendermi l'erede dei suoi affari.
Le possibilità erano infinite.
Nonostante odiasse quello che reputava un atteggiamento infantile, era cosciente del fatto che il suo modus operandi era vecchio stile, consisteva in favori, minacce, ricatti e una lista infinita di morti sulla coscienza. Non che noi Hastings ne avessimo una, ma io preferivo ricorrere ad altri modi far inginocchiare i miei nemici al mio cospetto. Nello stesso modo in cui avevo portato Ivan a starsene in piedi, in silenzio, con il fumo che gli usciva dalle orecchie, in attesa che accettassi di vendergli l'Eden.
Ero sicuro che se lo avessi chiesto il bastardo sarebbe stato pronto a lucidarmi le scarpe pur di mettere mani sul profitto che il locale mi portava ogni sera. Quello che leggevo nei suoi occhi scuri era rabbia, frustrazione e una punta di rispetto. Non mi serviva conoscerlo affondo per sapere che non era abituato a scendere a patti con gli altri, proprio come me. La differenza era che ero io ad avere il coltello dalla parte del manico, e lui era invece pronto a mettere da parte il suo orgoglio per una semplice questione di ricavi e profitto. Capii subito il motivo per cui mio padre sembrava così affascinato dai due russi.
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ASHES
Romance"Ex favilla nos resurgemus." Kailani Johnson capì di non essere al sicuro nell'esatto momento in cui i suoi occhi si posarono su quella misteriosa frase latina, incisa sul retro di una polaroid che la raffigurava intenta a lasciare il suo appartamen...