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(Vi lascio la playlist del capitolo, buona lettura🫀)



"There are roses in between my thighs
and fire that surrounds you."
-Lana Del Rey



Kailani

«Hastings! Hastings! Hastings!»

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«Hastings! Hastings! Hastings!»

Più tempo passavo in quella gabbia di fanatici dagli occhi completamente vuoti che sventolavano banconote colorate, più avvertivo di star perdendo l'udito. Le grida animalesche e la sensazione di star per soffocare in mezzo a tutta quella gente mi portarono a chiedermi per quale motivo fossi lì, non solo mi ero beccata più di una gomitata, ma avevo dovuto subire l'umiliazione di Hastings che sventolava il mio intimo rosso ad ogni suo movimento.

La risposta alla mia domanda si trovava sopra al ring, nel suo habitat naturale, completamente a suo agio. Si stava riscaldando, ma lo faceva con un grosso sorriso sul viso, come se non stesse per prendere parte ad un combattimento all'ultimo sangue.

Era rilassato, sembrava quasi divertirsi, segno che lo aveva fatto altre mille volte.

Una frazione di secondo dopo e il primo colpo partì prendendomi alla sprovvista.

Il russo, dagli occhi imbestialiti, era scattato in avanti con tutto il corpo verso Hastings e con una mira quasi eccellente aveva centrato la sua mascella facendo impazzire la folla in boati animaleschi. Si spostarono e Hastings finì per darmi le spalle, mi era dunque impossibile osservare la sua espressione e valutare quanti danni il pugno avesse causato al suo viso. Attesi di vederlo reagire con la furia che lo rendeva il più pericoloso in tutto quello che faceva, ma non successe. Si passò entrambe le mani tra i capelli, scrollando le spalle, senza però accennare al fatto di voler contrattaccare.

Iniziarono a girare intorno al ring con i pugni alzati e lo sguardo concentrato. La folla gridava il nome di Hastings, ma lui sembrava del tutto assente. Osservai il suo profilo e sperai di vedere il ghigno presente sulle sue labbra a tranquillizzarmi del fatto che sapeva quel che stava facendo, eppure sembrava essere fin troppo concentrato per i miei gusti. Che fine aveva fatto il suo essere completamente rilassato? Aveva forse fatto i calcoli male sottovalutando l'avversario?

Il cuore iniziò a battere furiosamente nel petto, e capii che era paura quella che stavo avvertendo fin dentro le ossa. Con mani tremanti, sollevai il braccio che teneva la bottiglia che mi aveva dato Levi e cercai di rilassarmi e ripetermi che non mi interessava, quante volte avevo desiderato tirargli un pugno? Ora stava finalmente accadendo, se non altro sarei dovuta essere contenta.

Non ebbi il tempo di prendere un sorso o di autoconvincermi che sarebbe andato tutto bene che un secondo colpo fece piegare Hastings in due.

Un coro di imprecazioni si sollevò, ma non riuscii a sentire nient'altro se non un acuto fischio nelle orecchie quando i miei occhi esaminarono la scena di Hastings piegato in due. Il russo caricò in avanti colpendolo con un calcio allo stomaco e dovetti trattenermi dal gridare.

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