24.1

6.1K 285 277
                                    





PRIMA PARTE



Kailani

"And the fire in her was just like her fathers

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.









"And the fire in her was just like her fathers."






L'aria intorno a me si trasformò in cenere burrascosa, dita di ghiaccio imprigionarono il mio braccio, stringendolo quasi a volerlo staccare completamente.

I battiti del mio cuore seguivano una sequenza frenetica, martellando in modo pressante contro il mio petto. Era, però, l'unico movimento a scandire i secondi che passai intrappolata contro il muro del Tobacco, la casa del nemico in cui mi ero addentrata volontariamente. Ma a giudicare da come la ballerina dai capelli ramati mi teneva bloccata contro la parete puntigliosa, non era stata un'ottima idea. La sua espressione era molto simile a quella di chi si era ritrovato a dover gestire un contrattempo inaspettato, ovvero la mia presenza che aveva automaticamente rovinato i suoi piani e fatto saltare in aria la sua copertura.

Le sue unghie, ben appuntite, erano ficcate nella carne del mio braccio e il leggero gemito di dolore che sfuggì dalle mie labbra la portò ad aumentare la presa. «Te lo ripeto, cosa cazzo ci fai qua?»

Bella domanda.

Alzai gli occhi sui suoi e decisi quale fosse il miglior approccio. Non avevo via di scampo, a nessuno sembrava interessare cosa stesse succedendo nel corridoio. Al contrario, dopo una breve occhiata tutti si chiusero all'interno delle misteriose stanze e cadde il silenzio più assoluto, disturbato solamente della musica che proveniva dal piano di sotto.

«Mi stai facendo male.»

Allargò le labbra in un sorriso perfido. «Ah, sì? Per così poco?»

Cercai di liberarmi dalla sua presa, ma tornò a sbattermi violentemente contro il muro. Gridai quando la mia nuca scontrò contro la parete.

«Rispondi alla mia domanda, è l'ultima volta che te lo chiedo.»

Grugnii di dolore. «Non pensavo ballassi anche qui.»

La mia risposta non sembrò piacerle, l'espressione furiosa sul suo volto si approfondì. «Non sono cazzi tuoi quello faccio.»

«I ragazzi sanno che oltre all'Eden balli anche al Tobacco?»

Ricordavo ancora il suo nome, come qualsiasi dettaglio della sera all'Eden. Si trattava di Helene, la ballerina che si era esibita con Akira, il serpente di Riyas.

Ero consapevole del fatto che non si trattava di un'idea geniale quella di far perdere le staffe alla persona che sembrava avere abbastanza forza per strangolarmi, ma quella notte stavo sfidando la sorte e riponevo forse fin troppa fiducia nel fatto che non avrebbe scelto quel corridoio poco illuminato per uccidermi.

ASHES Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora