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Per le mie ragazze, grazie per tutto.





"You taste like heaven,
But God knows you're built for sin."


Kailani

La luna, quella notte, splendeva nei suoi occhi

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La luna, quella notte, splendeva nei suoi occhi.

Si sedette, come un re, sulla poltrona posizionata di fronte al camino che irradiava un calore di cui non avevo bisogno in quel momento. Divaricò le gambe mettendosi comodo, si sbottonò i polsini della camicia e buttò giù l'ultimo sorso di whiskey, ma gli bastò sporgersi leggermente verso la scrivania davanti a lui per tirare fuori una bottiglia di vetro dal liquido marroncino.
A quanto pare, ogni angolo di quella casa nascondeva delle scorte di alcool.

Si passò una mano tra i capelli senza staccare gli occhi dai miei.

«Sono pronto» annunciò.

Respirai lentamente, studiando la sua espressione enigmatica. Non proferii parola, approffittai del silenzio che cadde tra di noi per chiedermi quale fosse la sua tattica. Credeva davvero di poter vincere? Avevo imparato a non dubitare delle sue capacità, ma non c'era modo di pensare che avesse memorizzato ogni singolo passaggio dei 325 libri presenti nella libreria.

Mi sarebbe bastato leggere poche parole generiche per riuscire a batter-

«Una sola regola barbie, devi leggere almeno due righe.»

Un sorriso furbo fece capolino sulle sue labbra. «Vuoi giocare sporco?»

Mi morsi l'interno guancia, ancora facevo fatica a capacitarmi della naturalezza con la quale riusciva ad anticipare ogni mio pensiero e mossa. Non aveva importanza quanto tempo passassi con lui, non mi sarei mai abituata alla sensazione di non poter nascondere nulla da quegli occhi famelici. Gli stessi occhi che mi scrutavano minuziosamente, in attesa che reagissi.

Non c'era spazio per l'impulsività, quella notte il gioco tra di noi si era trasformato in un'arma che potevo usare a mio favore. Mi aveva offerto un lavoro nel suo locale misterioso, ed io invece gli avevo chiesto di insegnarmi a difendermi. Non ero sicura di quando capii di voler imparare, ma svegliarmi e ritrovarmi davanti gli occhi gelidi di una sconosciuta che minacciava di tagliarmi la gola era stato un buon incentivo per farmi aprire gli occhi.

Non sarei sopravvissuta a lungo in quel posto per scoprire di più sul passato di Jason se non avessi imparato le basi dell'autodifesa.

E chi meglio del sadico il cui passatempo preferito era torturarmi per farmi da insegnante?

«Non sono ammesse nessuna delle tue tattiche per barare. Io leggo un passaggio e tu devi indovinare il libro, chiaro?»

«Ti dona questo tono autorevole, perché non lo usi più spesso?» ribatté divertito mettendosi comodo, «e comunque non ho nessuna intenzione di barare barbie, e tu verrai a lavorare per me.»

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