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"Head in the clouds,
but my gravity centered."
The Neighbourhood


Kailani

«Svegliati dolcezza, io e te dobbiamo parlare

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«Svegliati dolcezza, io e te dobbiamo parlare.»

Il tono autoritario di quell'affermazione mi strappò dal sonno profondo in cui ero caduta, costringendomi a rilasciare un suono di protesta, ma ero fin troppo assonnata e disorientata per rendermi conto di quel che stava succedendo.

Sapevo solo che non dormivo così bene da settimane, il cuscino sembrava essere fatto di nuvole, e il leggero venticello di quella mattina mi accarezzava le braccia scoperte, cullandomi.

Proprio quando stavo tornando nelle braccia di Morfeo, lasciando che la stanchezza avesse la meglio, la voce tuonò nelle mie orecchie più forte di prima.

«Posso sapere cosa è successo la scorsa notte?»

A quel punto riconobbi la voce di Willow, non sembrava per niente tranquilla.

Aprii lentamente gli occhi e venni subito investita dalla luce che si addentrava dalla tende della finestra, mi ci vollero un paio di secondi per abituarmici.

Solo quando provai a mettermi seduta sul letto mi resi conto dell'assillante mal di testa che mi costrinse a tornare con la testa sul cuscino. Sulla punta della lingua c'era un'esclamazione di confusione, ma soprattutto di dolore.

Cosa era successo? Perché avevo l'impressione di essere stata investita da un treno in corsa?

Willow fece il giro del letto per piazzarsi davanti a me e fissarmi con sguardo allarmato. «Non posso credere che tu sia sbronza, cosa diavolo è successo ieri?»

Quel giorno indossava un top verde, abbinato ad un paio di jeans di pelle neri e dei stivaletti col tacco ai piedi. Le sue braccia tatuate erano scoperte e i capelli erano tenuti in una lunga e intricata treccia, posata sopra la spalla.

Teneva le braccia incrociate sul petto, osservandomi con la stessa espressione di un genitore che beccava il figlio tornare a casa completamente ubriaco la mattina dopo una festa.

Fece un passo verso di me, esaminando i miei vestiti e lo stato dei miei capelli.

La mia mente era del tutto annebbiata, mi sentivo più debole del solito e desideravo semplicemente tornare a dormire.

«Perché hai addosso dei jeans?»

«Mmh?»

La fissavo con gli occhi socchiusi, senza riuscire a comprendere quel che stesse dicendo, o meglio, non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto. Alzai una mano per massaggiarmi la tempia, il mal di testa mi stava uccidendo.

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