Capitolo 17: Festa di Compleanno.

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Era ormai quasi inverno, faceva veramente un gran freddo e le continue piogge mettevano tanta tristezza e malinconia. Nonna Matilde vedeva tutti i giorni quella tristezza e quella malinconia negli occhi di suo nipote, soprattutto per il delicato periodo, dal punto di vista lavorativo e personale, che stava attraversando. Pensò quindi di organizzare un ricevimento per il suo ottantesimo compleanno, nella speranza che potesse riavvicinarlo alla sua famiglia, per le ormai imminenti feste natalizie.

Il 12 dicembre del 1939 tutte le famiglie più influenti di Catanzaro, si recarono al palazzo di Matilde. Fu invitata anche la famiglia Bulla, compreso Francesco, il quale per l'occasione era accompagnato dalla sua fidanzata ufficiale Giada e la famiglia Vivaldi al gran completo. Tutti, però, si recarono al ricevimento di Matilde ignari della presenza di Matteo ed Annamaria.

La festa era iniziata, gli ospiti si stavano divertendo ed anche Lucia aveva finalmente ritrovato il sorriso, dopo la delusione delle mancate nozze. Ad un certo punto si unirono alla festa Annamaria e Matteo, ed il loro ingresso in sala fu accolto da un gran vociferare, soprattutto da parte delle solite pettegole che iniziarono a sparlare del mancato matrimonio con Lucia e del fatto che Matteo gli avesse preferito una cameriera.

Annamaria era stupenda, meravigliosa. Aveva i capelli raccolti con una particolare acconciatura ed era avvolta da un bellissimo abito rosso rubino che Matilde aveva fatto cucire apposta per lei. Tutti notarono come riusciva a portare, con grande eleganza e raffinatezza, quell'abito, non sembrava affatto una cameriera, era evidente che le lezioni di Matilde avevano dato degli ottimi risultati. Nonostante ciò, la ragazza era molto intimidita, poiché era la prima volta che partecipava ad un ricevimento così importante nel ruolo di ospite e non nelle solite vesti di cameriera.

Molte persone rimasero di sasso per la presenza dei due inattesi ospiti e dimostrarono subito il loro disappunto. In particolare Elena che, rimase passiva osservando suo marito Antonio intento a fissare Annamaria insistentemente. Era evidente che quella donna lo affascinasse ancora tantissimo.

La più sconvolta di tutti, era senza dubbio Grazia, la quale rivolgendosi immediatamente a Matteo, disse:

<Ormai non hai più ritegno? Con quale coraggio ti presenti alla festa della nonna con lei?>

<Lei, come dici tu, ha un nome e si chiama Annamaria ed è la donna che amo e prima o poi dovrete accettarlo tutti. Vieni tesoro andiamo a ballare.>

Matteo prese Annamaria da un braccio ed insieme si recarono al centro della sala con l'intento di danzare, ma non riuscirono neanche a fare un passo perché si avvicinò a loro, arrabbiatissimo, il

Dott. Bulla che con tono alterato, gli disse:

<Ancora una volta ci offendi con il tuo riprovevole comportamento! Non hai già fatto soffrire abbastanza mia figlia? Guardala sta quasi per piangere. Vuoi continuare a metterla in imbarazzo per tutta la vita?>

<Mi dispiace signore.> rispose Matteo <Io non voglio imbarazzare nessuno ma solo vivere liberamente la mia vita.>

<Matteo per piacere vai via da questa casa altrimenti domani saremo sulla bocca di tutti, non puoi continuare a metterci in imbarazzo così! Io sono tua madre ed il mio giudizio dovrà pur contare qualcosa per te.>

<Nella mia vita sei sempre stata il mio punto di riferimento, ma oggi non posso proprio accogliere la tua richiesta. Non posso andare via da questa casa mamma perché io abito qui!>

<Ma cosa ti stai inventando? Non posso crederci. Tu stai mentendo!>

<E' vero! La nonna Matilde ci ha dato ospitalità. Ha accettato nella sua casa Annamaria sin dal primo giorno. Le ha dato la possibilità di farsi conoscere e adesso le vuole un gran bene. Si è comportata con lei con dolcezza e rispetto, al contrario di voi che le siete andati subito contro.>

LA COMPAGNA DEL SOLDATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora