LA COMPAGNA DEL SOLDATO

Capitolo 34: Matrimonio e disgrazie.

A Catanzaro la notizia del ritorno di Matteo fece immediatamente il giro della città e la famiglia del Dott. Bulla, compresi Francesco e Lucia andarono a fargli visita. Grazia, con la speranza che Matteo riscoprisse nel suo cuore il vecchio sentimento che lo aveva legato alla ragazza, per l'occasione organizzò una cena informale per far si che il figlio si abituasse di nuovo alla loro presenza, soprattutto a quella di Lucia. Dopo i saluti di rito e superati i primi momenti d'imbarazzo, Francesco fece il primo passo per una riconciliazione con Matteo.

<Sono felice che sei rientrato dalla guerra sano e salvo, anche se abbiamo avuto dei contrasti, per me sei come un fratello, stringiamoci la mano senza rancore e riprendiamo la nostra amicizia

dal punto in cui si era interrotta.>

<Non ho mai voluto perdere la tua amicizia Francesco.> rispose Matteo commosso e abbracciando il suo vecchio amico d'infanzia.

Si spostarono tutti in sala da pranzo, ma una volta a tavola regnava un assordante silenzio, l'imbarazzo di ritrovarsi tutti nuovamente uno di fronte all'altro dopo tutto quel tempo era veramente grande. Lucia di tanto in tanto alzava lo sguardo per cercare di incrociare quello di Matteo che nonostante la grande delusione del comportamento di Annamaria ancora non si sentiva pronto a guardare altre donne. Il Dottor Bulla decise così di prendere la parola per cercare di ricucire il rapporto tra i due giovani.

<Matteo, mia figlia Lucia non si è più fidanzata dopo la rottura della vostra unione ed ora che anche tu sei un uomo libero credo che potresti darle un'altra possibilità?>

<Dottor Bulla, credo che sua figlia meriti un uomo migliore di me che sappia amarla senza riserve. Non credo di essere l'uomo giusto per lei!>

<Non dire così, ragazzo mio. Ci sono delle unioni che si basano sull'amore ed altre sulla sincerità e sulla fiducia. Lucia sa che hai amato un'altra donna, ma vuole aiutarti a superare questo momento difficile della tua vita. Permettile di starti accanto.>

Matteo non credeva che quella fosse una buona idea, ma pensando di aver ormai perso il suo grande amore per sempre decise, anche se a malincuore, di sposare Lucia. Quella ragazza si era impegnata con lui fin da giovane età, addirittura prima del suo servizio militare e se dopo tutti gli anni trascorsi ancora era sola, significava che l'amore nei suoi confronti era davvero forte e sincero.

Nel settembre del 1944 fu celebrato il loro matrimonio, ma solo in forma civile, in quanto Matteo essendo un cristiano praticante non avrebbe mai potuto giurare amore eterno a Lucia davanti al Signore, perché non provando veramente quel sentimento avrebbe mentito nella casa di Dio.

Dopo sposati i ragazzi si trasferirono a palazzo Vivaldi e Matteo, anche se oramai zoppicante per la ferita riportata in guerra, riprese il suo lavoro riaprendo lo studio medico che aveva fondato quando stava con Annamaria.

I primi mesi di matrimonio, per gli sposi, non furono certo una luna di

miele, poiché Matteo e Lucia non facevano altro che litigare, sia in privato che in pubblico. Lui pensava continuamente ad Annamaria, soprattutto quando si trovava a casa dove anche lei aveva abitato, sembrava che ne percepisse la presenza o magari era solo la sua maledetta voglia di averla ancora accanto. Lucia, percependo la totale assenza di suo marito, non faceva altro che affogare la sua persona nell'alcol, per non dover sentire continuamente il peso del suo matrimonio fallimentare. Quella vita con Matteo tanto desiderata ora le sembrava quasi una galera. Il buon umore ed il sorriso le tornavano solo una volta alla settimana, quando spariva per quasi tutto il giorno, senza dare alcuna notizia di sé.

Trascorsero molti mesi e finalmente nell'aprile del 1945 giunse a tutta Italia, compresa la piccola città di Catanzaro, la notizia che gli alleati avevano liberato la penisola. La paurosa e devastante guerra, che aveva terrorizzato tutto il mondo e che aveva mietuto tante vittime innocenti, era finalmente finita.