Capitolo 28: Povera Luisa.

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Giunse il maggio del 1942 ed Annamaria ormai rassegnata alla morte di Matteo, continuava a pensare a Luisa. Non poteva accettare l'idea di aver perso anche lei così decise di andare nel paese nativo della sua amica alla ricerca dei suoi familiari. Si recò a Squillace, un delizioso paese in collina che diede i natali a Magno Aurelio Cassiodoro, distante dal mare circa otto chilometri, con un panorama mozzafiato che metteva in evidenza il naturale e spettacolare omonimo golfo. Percorrendo le stradine di quella borgata dal gusto medievale, fu sopraffatta da un tuffo al cuore, in quanto per un istante ebbe la sensazione di ritrovarsi nella sua Marcellinara. Notò immediatamente come contrariamente alle donne di città che vestivano quasi sempre elegantemente come se in ogni momento dovessero recarsi a qualche festa, le donne di paese ancora mantenevano l'abbigliamento tipico locale e le tradizionali usanze paesane. La sua curiosità fu attirata dalle caratteristiche botteghe artigianali sparse per tutto il paese ed in particolare accanto al maestoso castello antico, il castello normanno chiamato anche "Castello dei Borgia", nelle quali venivano dipinti a mano oggetti in terracotta, ceramica, oppure venivano impagliate le sedie. Decise così di scendere dall'auto di Matilde e di fare qualche passo a piedi per assaporare meglio quell'atmosfera calorosa e familiare che le mancava da tanto tempo.

Iniziò a chiedere informazioni agli abitanti del posto ed in breve tempo fu indirizzata alla casa natale di Luisa, nella quale fu accolta da una zia materna. La donna le raccontò che il padre di Luisa in un secondo momento era partito per la guerra e che la madre alla notizia della morte del marito ebbe un malore e morì pochi giorni dopo. La zia aveva invano cercato di rintracciare sua nipote per comunicarle quelle disgrazie, ma nessuno sapeva dove fosse andata. Solo da pochi giorni aveva finalmente ricevuto sue notizie, grazie ad una lettera indirizzata ai suoi genitori nella quale comunicava che si era definitivamente trasferita a Catanzaro. In quelle poche righe Luisa raccontava alla sua famiglia che aveva iniziato nuovamente una relazione con Francesco il quale aveva lasciato sua moglie ormai da tanti mesi e che tra poco tempo sarebbero di nuovo diventati genitori. Nel sentire quel racconto, Annamaria si rese conto che quel giorno di ottobre quando andò a casa di Francesco, Luisa era con lui; quell'uomo le aveva sicuramente mentito, ma per quale motivo? Forse per paura di essere smascherato?

Rientrata a Catanzaro raccontò tutto alla nonna, la quale le consigliò di dimenticare quella faccenda, dopotutto anche lei aveva i suoi problemi e non doveva accollarsene degli altri.

Annamaria però non condivideva affatto l'opinione della nonna ed in cuor suo, sapeva già cosa fare.

Il giorno dopo si recò presso lo studio legale di Francesco con l'intento di affrontarlo, ma quando stava per entrare nell'atrio del palazzo udì delle voci provenire dal piano superiore. Per non essere vista si nascose dietro una colonna, vedendo così scendere dalle scale, abbracciati e sorridenti, Francesco e Giada. Lo stupore di Annamaria non fu tanto per aver constatato di persona che fossero ancora insieme, lei aveva sempre sospettato che non si fossero mai lasciati, quanto il fatto che Giada fosse incinta. La donna infatti aveva in bella mostra un pancione talmente grosso da sembrare ormai prossima al parto. Annamaria si sentiva confusa e non riusciva a capire cosa stesse succedendo, tutta quella faccenda era troppo intricata. L'unica che avrebbe potuto darle delle spiegazioni era proprio Luisa e quindi decise di andare da lei per l'ennesima volta. Bussò prepotentemente, quasi a voler buttare giù quella porta e Luisa, a causa della sua forte insistenza, fu costretta a risponderle.

<Ti ho vista arrivare Annamaria ma è inutile, lo sai che non posso aprirti, altrimenti Francesco si arrabbierà con me. Lui non ha ancora superato quello che tu e Matteo avete fatto a sua sorella.>

<Credimi Luisa, Lucia non c'entra in tutto questo. Francesco non vuole che io parli con te perché ha paura di cosa potrei dirti!>

<Vai via ti prego se viene e ti trova qui potrebbe anche lasciarmi. Io ora sono felice. Da parecchi mesi ha lasciato sua moglie e tra pochi giorni mi porterà a vivere nel palazzo dei Bulla.>

LA COMPAGNA DEL SOLDATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora