Capitolo 19: Cambiamenti.

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I giorni che seguirono per Annamaria furono giorni di grande tristezza. La ragazza si sentiva veramente sola. Fortunatamente l'amore di Matteo riempiva tutti i suoi vuoti anche se il dolore per la perdita della madre, dentro di lei, le lacerava il cuore.

Giunse il nuovo anno senza troppi festeggiamenti e Matteo senza più speranze di trovare lavoro decise, grazie all'aiuto economico di sua nonna Matilde, di aprire un suo studio medico tutto suo, che nel febbraio del 1940 diventò uno dei più visitati. La fortuna sembrava finalmente girare dalla loro parte e le soddisfazioni personali e lavorative di Matteo si univano a quelle di Annamaria che tra pochi mesi avrebbe sostenuto gli esami per conseguire il diploma di insegnante elementare.

Una sera di marzo del 1940 Matteo le disse che aveva una sorpresa per lei. La condusse in un'ala del palazzo della nonna Matilde che era disabitata da anni e le mostrò il progetto per la ristrutturazione, quella sarebbe diventata la loro nuova casa. Poi si inginocchiò davanti a lei, con l'emozione negli occhi e con la voce che gli usciva a stento le chiese di sposarlo. La ragazza, in un primo momento incredula, gli buttò subito le braccia al collo per la contentezza. Finalmente la vita le stava nuovamente sorridendo e grazie anche all'affetto di nonna Matilde si sentiva decisamente protetta ed al sicuro.

Il matrimonio era stato fissato per l'ultima domenica di giugno e

Matteo, che nonostante tutte le incomprensioni, amava infinitamente la sua famiglia, decise di fare un ultimo tentativo per riunirsi a loro.

Una sera, si presentò a palazzo Vivaldi nel quale a riceverlo trovò suo fratello Antonio che lo fece accomodare in salone in attesa del rientro dei genitori.

<Antonio ascoltami!> disse Matteo <Sono qui stasera per chiederti un aiuto!>

<Che genere di aiuto potrei darti io? Economicamente so che le cose ti stanno andando bene ed anche sentimentalmente sei sereno. Non riesco proprio a capire cos'è che ti manca?>

<Mi manca la mia famiglia! Vorrei riunirla per il giorno delle mie nozze. Aiutami a far si che i nostri genitori accettino Annamaria ed io dimenticherò quello che è successo quella sera nella sua stanza!>

<Vuoi davvero sposare quella ragazza? Matteo pensi davvero che qualcuno della nostra famiglia possa accettare il tuo legame con lei? Sai come la pensano i nostri genitori ed anch'io credo che lei non faccia per te!>

<Per me non va bene, ma per te si, vero? Hai sempre cercato di portartela a letto e non ci sei mai riuscito. Volevi obbligarla con la forza, ma fortunatamente io te l'ho impedito. Pensavo che sicuramente mi avresti aiutato, dopotutto siamo fratelli ed io ti sto offrendo il mio perdono?>

<Tu mi offri il tuo perdono?> rispose Antonio sorridendo maliziosamente <Sono io che dovrei perdonare te per essere sempre stato al centro delle attenzioni di tutti in questa famiglia! Finalmente anch'io adesso conto qualcosa. Da quando i tuoi rapporti con i nostri genitori sono compromessi loro hanno riversato più amore nei miei confronti, sono più considerato e partecipe in questa famiglia per cui io non ho nessuna necessità a far cambiare questa situazione.>

<Quindi è solo una questione di gelosia?> rispose Matteo <Ma sappi una cosa Antonio, se i nostri genitori sapessero cosa hai cercato di fare ad Annamaria, quando ancora lavorava per noi, cambierebbero immediatamente opinione di te!>

<Io non ci giurerei se fossi in te! In fondo io volevo solo portarla a letto non certo sposarla e poi sono certo che se tu quella sera non fossi arrivato non avrei sicuramente dovuto obbligarla con la forza, lei stava per cedere. Un uomo queste cose le capisce. Anche lei mi desiderava, ne sono certo ma quando ha visto te, per paura della tua reazione, ha fatto finta di opporsi!>

Matteo nell'udire quelle parole non riuscì a trattenere la sua ira e si scagliò contro suo fratello, lo prese dalla gola e lo mise con le spalle al muro. Fortunatamente, in quel momento, sopraggiunsero i genitori che prontamente li divisero e Grazia nel vedere i suoi due figli uno contro l'altro, chiese immediatamente spiegazioni.

<Si può sapere cosa vi prende? Siete fratelli e non dovreste comportarvi cosi! E tu Matteo cosa ci fai qui? Spero che tu sia solo.>

<Si mamma sono solo. Sono venuto per parlare con voi di un argomento che mi sta molto a cuore.>

<Se si tratta di quella donna non vogliamo ascoltare.>

<Invece mi ascolterete tutti! Tra circa due mesi e mezzo mi sposerò con Annamaria e questa è l'ultima possibilità che vi do per riunire la nostra famiglia. Io amo quella ragazza ed anche se voi non siete d'accordo, la sposerò ugualmente, ma sarei più felice se il giorno più importante della mia vita i miei cari fossero al mio fianco.>

I genitori di Matteo rimasero sconvolti dalla notizia. Grazia non riusciva neanche a parlare, sembrava che le si fosse di colpo seccata la gola. Così Vittorio, che fino a quel momento aveva lasciato libero Matteo nelle sue scelte e non si era intromesso nella sua decisione di andare a vivere con Annamaria, capì che era giunto il momento di chiarirsi con suo figlio definitivamente.

<Figlio mio! Tu sai che io sono un uomo di poche parole. Fino ad oggi ti ho lasciato libero di decidere della tua vita perché in cuor mio avevo la speranza che cambiassi idea. Però giunti a questo punto ti dico che mi dispiace non poterti accontentare, ma la tua gioia sarebbe la nostra infelicità. Quindi va pure per la tua strada, ma senza di noi. Tu sai che io e il padre di Lucia ci conosciamo fin dai tempi della scuola. Non posso proprio accettare Annamaria, ormai è diventata una questione d'onore.>

<Non pensare all'onore, pensa piuttosto alla felicità di tuo figlio.>

<Tu mi hai deluso molto Matteo. Ho fatto qualunque cosa per te, ti ho fatto studiare nelle migliori scuole per farti diventare un uomo istruito, avevo fatto molti progetti per il tuo futuro e qual è stato il risultato? Hai gettato via tutto per una donna dalla dubbia moralità ed ora chiedi anche il nostro appoggio. La mia risposta è no.>

Le parole pronunciate dal padre risuonarono dure nella mente del ragazzo che non cercò neanche di insistere con la sua richiesta.

<Ho capito non c'è bisogno più di aggiungere altro. Io mi sposerò e probabilmente avrò dei figli che forse voi non vorrete mai conoscere, ma sono vostro figlio e se un giorno deciderete di cambiare idea, io sarò pronto.>

Pronunciate quell'ultima frase diede un bacio a sua madre e si allontanò dal palazzo Vivaldi. 

LA COMPAGNA DEL SOLDATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora